Mentre esce sul sito della Marvel il trailer che trovate in questo articolo, Steve McNiven, disegnatore di Return of Wolverine, rilascia alcune interessanti dichiarazioni riguardo la miniserie, scritta da Charles Soule, che ci mostrerà come Logan sia tornato tra i vivi dell’Universo Marvel.

Return of Wolverine #1 esce domani, mercoledì 19 settembre, nelle fumetterie americane.

 

Death of Wolverine #1, variant cover di Steve McNiven

Alcuni mi considerano l’artista che ha definito il personaggio nell’epoca moderna. Li ringrazio, ma credo che quel titolo sia da conferire alle persone che hanno avuto delle lunghe run e, pertanto, penso che lo meritino altri disegnatori. Ho avuto la fortuna di realizzare alcune grandi storie di Wolverine e mi è capitata una nuova occasione di farlo con il suo ritorno nell’Universo Marvel. Una storia speciale, per me.

Ho sempre cercato di restare federe al nucleo di Logan, che lo rende un grande personaggio, a prescindere dalla sua età o dalle circostanze. Ogni cambiamento che mi vedete operare, da una versione all’altra, è quasi del tutto estetico o ha a che fare con gli interessi artistici che mi influenzano nel periodo in cui raccontiamo. La mia idea del personaggio è sempre più o meno la stessa: una fantastica icona su cui lavorare che sono felice di riportare a casa.

Lavorare a questo progetto assieme a Charles Soule e chiacchierare con lui di fumetti sono tra le cose più belle che mi siano capitate nella mia carriera. Io e lui abbiamo un’ottima relazione sia personale che professionale. Sa cosa significhi collaborare, il che è piuttosto raro in questo ambiente. Ho lavorato con autori che mi davano zero feedback sulle mie tavole, e Charles non è affatto quel tipo di scrittore. Quando mettete questa caratteristica assieme al suo notevole talento, ecco un tizio con cui avrò sempre voglia di lavorare.

Ovviamente, quando disegnavo La Morte di Wolverine, avevo l’impressione che prima o poi la Marvel lo avrebbe riportato fra i vivi. Non puoi far sparire un personaggio così grandioso. Non avevo nulla in mente riguardo il modo specifico in cui sarebbe successo. Immagino ci siano letteralmente migliaia di modi per resuscitarlo. Sono certo che la maggior parte dei lettori abbia almeno un paio di idee su come farebbe. Non so se Charles avesse la sua già in mente all’epoca. Dovreste chiedere a lui.

Oltre che dallo spettacolare aspetto visivo di Logan, sono attratto da quei personaggi che sanno prendere un sacco di botte, metaforicamente, e rimettersi in piedi. Adoro disegnare costumi ridotti a brandelli e le varie, visibilissime conseguenze di una battaglia tra super poteri. Wolverine è sempre nel mezzo di quelle più dure, per questo è il mio personaggio preferito da disegnare.

 

Lo stoicismo e la tendenza di Wolvie a mostrare le proprie emozioni sono le caratteristiche più care a McNiven, che confessa che la difficoltà più grande di questa miniserie, oltre che una delle maggiori soddisfazioni, è stato disegnare tutti i costumi che il personaggio veste nel corso della storia.

 

Io realizzo il primo e l’ultimo numero, mentre Declan Shalvey si occupa della parte centrale della storia. Sono invidioso, perché Charles gli ha confezionato delle cose pazzesche da disegnare. Credo che non stupisca nessuno questa scansione, perché tutti sanno che non sono affatto il disegnatore più veloce che ci sia in giro. E lo show deve sempre continuare.

Io e i ragazzi della Marvel abbiamo pensato che la cosa migliore per consentire ai lettori un’esperienza di lettura soddisfacente, mantenendo la qualità delle immagini al massimo livello, fosse quella di realizzare la miniserie in coppia. Ed ecco che Declan è saltato a bordo. I suoi disegni lasciano a bocca aperta e non vedo l’ora che i lettori li abbiano fra le mani.

 

 

 

Fonte: Newsarama