Man of Steel è alle spalle, l’inaugurazione dell’era Brian M. Bendis è avvenuta. Comics Beat intervista lo sceneggiatore alla vigilia dell’uscita di Superman #1 e Action Comics #1001, ideali punti di partenza ufficiali del nuovo viaggio di Clark Kent, pubblicizzati dallo spot televisivo che vedete qua sopra.

Ecco le dichiarazioni più interessanti:

 

Superman #1, anteprima 01

Non è facile descrivere cosa si prova a reinterpretare una delle più grandi mitologie di sempre per lavoro, cercando di mantenerla fedele a se stessa e di scovarvi all’interno i concetti di verità e giustizia per la nostra epoca, proprio come Superman fa da sempre. Credo sia una cosa meravigliosa che il suo personaggio e quello di Batman abbiano saputo reinventare se stessi per così tanto tempo, seguendo i tempi. La cultura pop spesso non è in grado di farlo, eppure questi personaggi ci sono riusciti. Perché vivono nel momento, nel presente. Non guardano indietro, ma avanti. E il fatto che questo sia il mio lavoro, assicurarmi che Superman guardi in avanti e non indietro, nel mondo e nell’Universo DC, è un’opportunità incredibile.

Sento che non solo è un grande onore avere Superman per le mani, ma mi è anche stato consegnato in un momento storico in cui scrivere il suo personaggio è importante per quel che succede nel mondo reale e in quello fantastico in cui si muove. Sono cose che non avevo realizzato immediatamente, quando ho firmato per la DC, quindi mi sono trovato per le mani un lavoro ancor più interessante grazie a quel che Scott Snyder, Tom King e Geoff Johns avevano già messo in moto, quel che Dan Jurgens ha fatto per rivitalizzare profondamente la famiglia di Superman.

Mi sento quasi come se stessi barando. Mi hanno consegnato delle carte così belle che mi sembra impossibile perdere la mano. Sono grato di quel che ho ricevuto in sorte e il mio lavoro ora è lavorare affinché chi prenderà il mio posto si senta altrettanto bene, come me in questo momento. La sfida che ho di fronte è questa e credo di avere tutti gli strumenti per affrontarla.

Superman #1, anteprima 02

Una delle domande che mi porrò nella serie riguarda cosa sia bene per la Terra nei prossimi vent’anni. Anche con i Guardiani della Galassia mi ponevo la questione. Viviamo in un mondo in cui la fantascienza sta diventando scienza. Parlo di quello reale, di cui gli universi della DC e della Marvel sono un riflesso. Se il progresso scientifico e tecnologico reale andrà avanti, dovremo essere preparati.

Amo il pensiero futurista, l’atteggiamento di chi guarda ai problemi che ancora non si sono manifestati e cerca delle soluzioni. Amo l’idea di creare un mondo in cui il crimine non sembri a nessuno una buona idea. Amo l’idea di essere proattivi rispetto al futuro. E così, ecco gli eroi che si chiedono se lo stiano facendo abbastanza. La cosa riguarda tutti, perché il nostro lavoro richiede molto del nostro tempo e spesso non ci facciamo nemmeno la domanda: stiamo facendo abbastanza per il nostro futuro?

Ecco perché ho messo questa domanda in bocca a Martian Manhunter, che chiede a Superman da amico “Stai facendo abbastanza?”. Senza sapere che suo padre Jor-El gliel’ha già domandato: non sta facendo abbastanza. Quindi ora ci troviamo con un Superman che ha queste due voci nella testa a guidarlo lungo storia che stiamo per raccontare, epica per prospettiva e ampiezza dello sguardo. Questa è la serie in cui accadono grandi cose e, prima della fine dell’anno, vedrete che le scelte e le decisioni di Superman e della sua famiglia cambieranno certi aspetti dell’intero Universo DC. Persino Geoff Johns ha ammesso che quel che vedrete è qualcosa di mai visto, e credo che sentirgli dire una cosa del genere sia stato il momento più alto dell’ultimo anno, per me.

 

 

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