“Ne ho passate di tutti i colori. Sono stato preso a fucilate, crocifisso, sventrato, nuclearizzato…” La lista va avanti almeno per una pagina, la prima di Wolverine #1, dove l’Artigliato Canadese torna protagonista di una serie tutta sua dopo quasi sei anni, a seguito della sua “dipartita”. Ed è un monologo che forse ha una doppia chiave di lettura. Sulle labbra di Logan, serve da sintetico ma energico biglietto da visita a lettori vecchi e nuovi, per ricordare chi è il personaggio con cui hanno a che fare, ma forse rappresenta anche una riflessione di Benjamin Percy, lo sceneggiatore della serie: in un’epoca di innovazioni e di evoluzione come quella di Dawn of X, com’è possibile rilanciare un personaggio che ha fatto tutto, ha subito di tutto ed è stato tutto?
Difficile a dirsi e ancor di più a farsi, e forse è questa una delle (poche) pecche imputabili al numero #1 firmato da Percy insieme ai disegnatori Adam Kubert e Viktor Bogdonavic. Sempre che di pecca si tra...
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