Prendete un po’ di tempo per voi. Staccate il cellulare, spegnete il computer, state lontani dal lavoro. Bene. Adesso chiudete gli occhi e prendete in considerazione gli ultimi 17 anni della vostra vita. Certo, è difficile, ma provate a ripercorrere gli avvenimenti che hanno caratterizzato quel lasso di tempo. E ora visualizzate la persona che più vi è stata vicina, che in qualche modo ha influenzato le vostre scelte, il vostro modo di essere.

Fatto? Perfetto. Adesso sforzatevi di immaginare come sarebbe stato vivere tutto ciò senza quella persona, come avreste riempito il vuoto creato dalla sua assenza.

Di vuoti, assenze e ripartenze parla Silverwood Lake, la graphic novel di Simona Binni, giovane autrice romana giunta al sua terza opera per Tunué.

Con una narrazione profonda che punta a un pubblico decisamente più adulto rispetto alle precedenti prove, la Binni ci conduce nella vita di Diego Lane, nel momento esatto in cui una telefonata giunge inaspettata ad annunciare il ritr...