La clonazione, si sa, è uno dei tòpos narrativi più cari al genere fantascientifico di qualsivoglia medium, specie da quando Dolly, la pecora più famosa della Storia, venne al mondo, dimostrando che quello che era stato un sogno a occhi aperti di scienziati e cantastorie si era trasformato in realtà: era il 5 luglio 1996. Da allora, si accesero dibattiti contrastanti fra loro, alcuni dei quali vedevano in questo evento un nuovo traguardo scientifico grazie al quale, per mezzo dell’utilizzo delle cellule staminali, si sarebbero potute curare malattie terminali, mentre altri, alimentati da veti religiosi, o più semplicemente dall’etica e dalla morale, evidenziavano in questo il tentativo da parte dell’uomo di ergersi al di sopra della Natura stessa, oppure la voglia di “giocare a fare Dio” da parte di esseri mortali. Specifichiamo, comunque, che, a oggi, la clonazione umana è vietata (ammesso che sia possibile).

Di tutta questa storia la narrativa (in prosa ...