La “salva d’apertura” della gestione mutante firmata Jonathan Hickman, House of X #1, rivoluzionava lo status quo mutante hic et nunc, mostrandoci scacchiera e pedine di un nuovo e inedito match con gli umani nel presente. In un certo senso, lo sceneggiatore aveva gioco facile nel rimescolare le carte di una partita che in passato era stata giocata molte volte, forse troppe. Lo stacco netto, pur rispettoso del passato ma profondamente innovativo del presente, era più che sufficiente per “agganciare” nuovi lettori o riconquistare i vecchi. Una sola “serie introduttiva” poteva essere sufficiente per lanciare il nuovo parco di testate degli X-Men che ci attende da questo autunno? Come va inquadrata dunque la testata parallela, Powers of X? E che funzione ha nella visione d’insieme dell’affresco in corso di composizione alla Marvel?
Inizieremo con il dire che se la funzione di House of X era quella di affascinare, intrigare e “accalappiare” nella sua presentazione in fin dei conti lineare...
È necessario attenersi alla netiquette, alla community infatti si richiede l’automoderazione: non sono ammessi insulti, commenti off topic, flame. Si prega di segnalare i commenti che violano la netiquette, BAD si riserva di intervenire con la cancellazione o il ban definitivo.