La prima invenzione di Archimede

Grazie al suo approccio estremamente razionale, nei suoi ultimi anni di carriera Don Rosa ha trovato il modo di unire in un solo episodio più obiettivi, ideando storie in grado di soddisfare l’editore, il lettore e soprattutto la sua ferrea volontà di essere sempre filologico nei confronti dell’universo barksiano.

La prima invenzione di Archimede è probabilmente l’esempio migliore, in tal senso: nata su commissione per Egmont, intende festeggiare il cinquantesimo anniversario della nascita del simpatico inventore e di Cornelius Coot. Rosa realizza un sequel della celebre Zio Paperone e il ventino fatale, di Carl Barks, trovando la spiegazione a uno dei più grandi “buchi di continuity” lasciati dall’Uomo dei Paperi; il risultato è una storia avvincente nella quale – come se non ci fosse già abbastanza materiale – vengono narrate anche le origini di Edi.

Con lo stesso piglio da architetto narrativo, l’autore del Kentucky realizza