Alla fine del primo volume di Samurai Jack, avevamo lasciato il guerriero giapponese alle prese con il suo peregrinare, nel disperato tentativo di tornare nella sua epoca. Il filo dorato che pensava gli avrebbe permesso di viaggiare indietro nel tempo non è servito allo scopo, com’era facile prevedere considerando l’impossibilità di cambiare lo status quo della serie.

Effettivamente, un’avventura di cinque episodi alzava le aspettative del lettore ed era legittimo aspettarsi qualcosa di più elaborato e più rilevante ai fini della macro-trama, cosa che non avevamo riscontrato nel primo ciclo di storie a fumetti. Risulta quindi più soddisfacente la formula di questo secondo volume, in cui sono state raccolte quattro diverse storie brevi che portano Jack a confrontarsi ogni volta con un differente avversario, rinunciando a un filo conduttore e ricalcando la struttura autoconclusiva delle prime stagioni della serie animata.

Samurai Jack e la Maledizione dello Scozzese