Un tredicenne, la vacanza con la famiglia, il mare, una ragazza più grande. Sono sufficienti questi quattro ingredienti per definire un mondo e far capire istantaneamente che tipo di storia ha voluto raccontare Bastien Vivés nella sua ultima graphic novel, Una sorella.

È la narrazione di un’estate di passaggio: Antoine inizia a mostrare le prime avvisaglie che il mondo “da bambino” gli sta stretto, i giochi con il fratellino minore Titì non sono più soddisfacenti come lo erano stati fino a quel momento, ma è ancora piccolo per essere considerato uno dei “ragazzi grandi”. Il protagonista si ritrova travolto nel turbine dell’adolescenza, impersonificata nella figura di Helene, sedicenne affidata per qualche settimana ai suoi genitori da una coppia di amici.

Come dovrebbe avvenire in tutti i racconti di formazione, gli adulti rimangono sullo sfondo, e, anche graficamente, Vivés li rappresenta come figure indefinite che lasciano il centro della scena ai ...