Porsi in antitesi alla cultura di massa, o come alternativa a quella popolare, è sempre stata una prerogativa della cosiddetta cultura underground. Nel corso degli ultimi cinquanta anni, cioè da quando esiste l’idea secondo cui l’opposizione possa essere a sua volta un movimento artistico, tanti sono stati i progetti in campo letterario, cinematografico e musicale che, uscendo dalla nicchia nella quale erano stati concepiti, si sono imposti all’attenzione di molti.
Il mondo del fumetto, che si è sempre dimostrato un medium in grado di recepire le tendenze e le problematiche delle varie epoche, ha visto il proliferare di una vasta produzione underground che, per tematiche trattate e soluzioni artistiche adottate, è riuscita a imporsi come vero e proprio genere narrativo. All’interno di questa corrente libera da schemi e imposizioni si collocano i Black Mask Studios, etichetta fondata da Matt Pizzolo e Gurewitz, personaggi lontani dal fumetto – il primo è un...
Abbiamo recensito per voi We Can Never Go Home, opera di Matthew Rosenberg, Patrick Kindlon, Josh Hood e Brian Level
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