Nessuna recensione mi è mai costata così tanta fatica; nessun pezzo che mi è capitato di recensire ha mai significato tanto quanto l’ultimo numero di Charlie Hebdo. Guardo la copertina di Luz che ha già fatto il giro del mondo, quella di questo numero 178 e ringrazio il cielo e Il Fatto Quotidiano per avere avuto il privilegio di parlarne. Tutta la settimana il giornale di Antonio Padellaro lo avrà in allegato e dal ricavato trarrà una donazione per le famiglie delle vittime.

“Tout est pardonné”. “È tutto perdonato” romba come un tuono più forte di una qualunque sventagliata di kalashnikov, ed è tenera come la carezza di un bimbo che annulla ogni rancore, fa dimenticare ogni cattivo pensiero. La rivista parigina si rialza dopo lo schianto del 7 gennaio ed è già in piedi con la solita, fulminante bravura. E pensare che questo settimanale fino a poco tempo fa viaggiava su tirature quantificabili in qualche decina di miglia di copie e oggi si parla di milioni. Pian piano i nume...