È la prima grande saga Fantasy a fumetti tutta italiana. Ed è anche la prima a spaziare in vari media che ci raccontano aspetti diversi del mondo fantastico immaginato da Luca Enoch e Stefano Vietti. È stato un romanzo a fumetti, è una serie regolare per Sergio Bonelli Editore e ora fa il suo esordio anche nel mondo dei giochi di ruolo con una linea di pubblicazioni  curata da Wyrd Edizioni e volta a esplorare in dettaglio i luoghi, gli eventi, la storia e i personaggi del mondo di Erondar. Ed è anche uno degli appuntamenti più attesi all’imminente edizione di Lucca Comics & Games. È la saga di

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BadComics.it ha intervistato i due creatori della serie, Luca Enoch e Stefano Vietti, e l’editore di Wyrd Massimo Cranchi, affinché ci facciano da guida alla scoperta delle molte meraviglie che l’universo di Dragonero ha da offrire!

 

Per prima cosa un caloroso ringraziamento a Luca, Stefano e Massimo per la loro partecipazione, benvenuti su Badcomics.it. Come direbbero i menestrelli di Erondar, cominciamo dall’inizio. Potete raccontarci brevemente i passi fondamentali della nascita di Dragonero? La scintilla da cui è nato tutto, come sei giunto a lavorare a questo progetto, aneddoti divertenti… insomma un fugace “making of” della saga?

Luca Enoch: Questa serie è la realizzazione di un vecchio sogno, comune a entrambi. L’idea embrionale di Dragonero nacque durante una cena lucchese a base di farro, noto cerale lisergico. Vietti ed io ci scoprimmo entrambi appassionati di fantasy e, tra autori, fu naturale mettersi a fantasticare su un’ipotetica serie. Dopo anni di tentativi, siamo riusciti ad avere la nostra serie fantasy, una fucina personale dove creare dal nulla un mondo fantastico, in cui muovere e far evolvere personaggi come quelli che ci avevano affascinato da ragazzi.

Stefano Vietti: All’inizio, nell’inverno del 1995,  c’erano un sacco di fogli sparsi su un tavolo, con sopra delle idee mie e di Luca. C’era già Gmor, per esempio… e c’era una specie di cercatore che vagava per il suo mondo, alla ricerca di tesori perduti, su commissione. C’era già Ecuba, la monaca guerriera e qualche idea su come ci sarebbe piaciuto procedere verso la creazione di un nostro mondo Fantasy. Poi arrivarono gli altri personaggi. Myrva non c’era, all’inizio… nella compagnia al suo posto avevamo messo un Nano alchimista di nome Leonard. Un giorno Luca è arrivato con una mappa e quel giorno inventammo anche il nome del protagonista… Ian Dragonero… e capimmo che non avremmo più abbandonato il progetto. Negli anni, infatti, dal 1995 al 2003 quando poi fu presentato alla Bonelli, il dossier di Dragonero prese corpo in modo regolare, mese dopo mese, come lavoro nel tempo libero. Prima del progetto presentammo però il concept dei romanzi a fumetti… e quando fu approvato, Decio Canzio ci chiese con cosa avremmo voluto inaugurare la collana. La risposta la sapete.

Massimo Cranchi: Tutto nasce nel lontano 2007, quando iniziammo a scoprire il mondo di Dragonero grazie al romanzo a fumetti scritto da Stefano e Luca. Ne parlammo sulla nostra rivista WyzarQuest, e poi grazie ad un nostro collaboratore, conoscemmo tramite una simpatica intervista Stefano e Luca. L’intervista è rimasta nel cassetto (chissà forse riusciremo anche a pubblicarla un giorno di questi), ma si creò un primo approccio tra mondo GdR e fumetto, visto che la rivista era prettamente orientata al GdR. Sono passati vari anni da allora, e anche le strade intraprese sono state diverse, ma poi a Lucca Games 2010 ci siamo incontrati nuovamente con Stefano Vietti e Luca Enoch. Noi stavamo portando avanti da vari anni la pubblicazione di Pathfinder, e loro invece avevano iniziato a pensare e scrivere la serie Dragonero. Fu una piacevole chiacchierata.  In anteprima ci dissero che da lì a qualche anno Dragonero sarebbe diventata una serie mensile, la prima che trattava il fantay appieno in Italia. Non so se se fu un caso o meno, ma quando accennai alla possibilità di un progetto Dragonero GdR, Stefano e Luca furono subito entusiasti. Da lì partì tutto. Poi negli anni successivi ci siamo incontrati, confrontati, definito il progetto sull’ottica delle nuove tendenze multimediali e soprattutto creando in effetti una sinergia che finora non esisteva in Italia (o per lo meno aveva forme sporadiche o solo accennate). Ed è stata proprio questa novità e l’ottima sinergia creativa tra noi e gli autori che ha dato sviluppo il progetto. Ed eccoci qui, dopo un anno e mezzo di lavoro a tirare le somme del primo prodotto targato Dragonero.

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 Negli ultimi anni abbiamo visto moltissime produzioni multimediali che si sono volute cimentare nel fantasy. Luca, sapresti indicarci uno o due elementi di Dragonero che secondo te lo distinguono in modo particolare dalle opere fantasy più tradizionali, e che più ti spingerebbero a consigliarlo ai lettori?

Luca: Quello che Vietti ed io abbiamo sempre avuto in mente è un fantasy “realistico”, dove i guerrieri vestono armature verosimili e impugnano armi che non necessitano della magia per essere sollevate. L’impostazione è invece quella di un fantasy classico, con l’eroe al centro e dei coprotagonisti che lo affiancano. Ci sono le razze che si incontrano normalmente in questo genere letterario – umani, nani, elfi, orchi, troll – e una fauna che potrebbe trovare posto nel bestiario fantastico medievale. Abbiamo introdotto alcuni elementi narrativi possono essere visti come innovazioni poco ortodosse: abbiamo i Tecnocrati, una potente gilda che si dedica allo sviluppo tecnologico; gli orchi non sono creature malvagie come nelle leggende norrene o nei romanzi di Tolkien ma una razza come le altre con una cultura e dei costumi propri. Abbiamo creato una gran bella “compagnia” in cui, per noi, l’elemento fondamentale  è l’interazione tra i personaggi

Alcuni autori lasciano la massima libertà di interpretazione grafica ai disegnatori, altri sono molto precisi nella sceneggiatura. Come vi coordinate con i disegnatori? Che genere di sinergia nasce nella creazione di un numero di Dragonero? RDNelfo-copia

Stefano: Luca ed io mettiamo sul piatto le nostre idee, poi le discutiamo… la continuity va verificata e ci rimpalliamo i soggetti per consigliarci a vicenda. Poi chi ha avuto quella specifica idea la sceneggia. Personalmente lascio una certa libertà al disegnatore, quando si tratta di gestire la vignetta… ma sono abbastanza preciso nel gestire io l’emotività del racconto e suggerisco quindi inquadrature e posizioni soprattutto in funzione di quella. Il lavoro di tutti è costantemente aggiornato in uno spazio comune online, così ciascuno vede quello che fanno gli altri in tempo reale. La sinergia è totale… nessuno è lasciato a sé stesso… è un lavoro di gruppo costante.

Massimo, puoi presentarci lo “staff” che ha curato i volumi del gioco di ruolo di Dragonero e illustrarci cosa troveremo nel materiale di Dragonero targato Wyrd?

Massimo: Lo staff che ha curato il manuale è in pratica la redazione di Wyrd Edizioni, ma con l’aggiunta di contributi da parte di molti autori e disegnatori italiani. Grazie alla preziosa collaborazione con Sergio Bonelli Editore, tutti i disegni all’interno del manuale sono tratti dalla serie mensile, colorate per l’occasione splendidamente da Paolo Francescutto di Gotem Studio. Tra gli altri si possono ammirare le tavole di Giuseppe Matteoni, Gianluca Pagliarani, Antonella Platano, Giancarlo Olivares e altri ancora. Ma non solo, internamente razze, classi e molte tavole sono state realizzate appositamente per il gioco di ruolo da Gianluca Pagliarani e Giancarlo Olivares soprattutto, e qualche spin-off di Luca Malisan. Quindi una novità anche in questo: disegnatori di fumetti che si cimentano in questo settore e che dimostrano una eccellente qualità artistica. Infine, l’unica cosa che rimaneva era la copertina. Trovare un illustratore di impatto, noto e che poteva portare il gioco a livelli più alti era difficile, ma non impossibile. Avevo già in mente la copertina e chi poteva realizzarla da 2010. Dopo la collaborazione per One4All fatta nel 2012 insieme a Lucca Games, parlai a Paolo Barbieri del progetto, lo proposi alla Bonelli, e fu deciso che sarebbe stato l’illustratore della copertina. RDNnano-copia

Da un punto di vista tecnico di gioco, il manuale spiega il sistema di gioco alla base del mondo di Dragonero, e tutto quello che serve a giocatori e Game Master per giocare. Regole per creare i personaggi, abilità, talenti, magia, combattimento, ambienti di gioco, oggetti magici e altri ancora.

 Molti autori fantasy nel creare razze, civiltà e storie si ispirano spesso a qualche civiltà del passato o a dei riferimenti del mondo reale. Ci sono influenze e o ispirazioni in particolare a cui vi siete rifatti nel creare gli scenari di Dragonero?

Stefano: Attingiamo da due fonti ispirative preferenziali. I miti e le leggende dei vari paesi, da quelle nordiche a quelle Giapponesi o Russe, per esempio… compresi i bestiarii medievali per mostri e demoni. E poi dalla storia del nostro mondo negli anni dal 1000 al 1300.  Visivamente ci sono ancora meno problemi… il nostro medioevo è la base di tutto. Abbiamo girato in molti luoghi a fotografare castelli, armi, armature, e dettagli visivi di ogni tipo, dai libri antichi, ai costumi, le calzature, e i mille oggetti di uso comune medievale.

Senza addentrarci nel territorio pericoloso degli spoiler troppo specifici, potete concederci qualche anteprima su ciò che ci aspetta nei futuri episodi della saga? CDNsicario-copia

Luca: Terminata la saga iniziale di quattro numeri, inizia la serie vera e propria, incentrata sulle avventure di Ian Arànill, “Dragonero”, come scout imperiale impegnato in pericolose missioni, attraverso le immense terre del suo mondo. Torneremo oltre il Vallo, la grande muraglia che separa l’Erondàr dalla Terra dei Draghi e vi ritroveremo i terribili Algenti che abbiamo conosciuto nel Romanzo a Fumetti. Ian dovrà affrontare anche gli intrighi di corte in una lunga storia ambientata tutta nella capitale dell’Impero. incontreremo un Drago, uno di quelli veri, feroce, intelligente e sputafuoco. Conosceremo i Nani e il loro temibile, potente e onnipresente Sindacato Minatori.

E qualche anteprima sul futuro del GdR di Dragonero? Sono previste ulteriori pubblicazioni, altre iniziative?

Massimo: Certo, la Scatola base è solo l’inizio del gioco. Sono previste delle campagne, avventure complete collegate tra loro nelle quali sarà possibile scoprire veramente il mondo di Dragonero, i luoghi, le persone, le trame e le storie che lo animano. Scriveremo queste avventure in collaborazione con gli autori, e saranno indispensabili per poter giocare al meglio a Dragonero. Inoltre all’interno saranno trattati argomenti importanti per il mondo, così come nuove regole, organizzazioni, mostri, oggetti magici ecc. Quindi questi accessori diventano fondamentali per giocare, in quanto saranno gli unici a far luce sul complesso universo del fumetto. Ma non è finita qui, sono previsti anche altri accessori di supporto alle regole, che ampliano le regole base, aggiungendo nuovi talenti, classi e poteri di classe, incantesimi, e tanto ancora. viverna 5

Si vuole creare qualcosa di nuovo, e svelare man mano il mondo in contemporanea con il fumetto, in modo da soddisfare giocatori e lettori allo stesso tempo e senza alterare le armonie delle trame della serie a fumetti, lasciando sempre quella giusta dose di mistero su quello che la storia riserva.

Infine, i prodotti saranno realizzati in digitale su APP come i-book su APP Store. Vogliamo dare un nuovo apporto tecnologico al mondo del GdR, sfruttando appieno i nuovi supporti e dando anche nuovi modi per giocare, in modo da avvicinare più persone a questo mondo. Ci saranno libri e supporti al gioco che possono essere letti anche dai semplici lettori del fumetto, e non solo da giocatori. Però nelle mani di un GM o di un giocatore questi accessori assumeranno tutt’altro aspetto e significato…

Che genere di collaborazione avete avuto con gli autori della linea dei giochi di ruolo? Hai esaminato e/o convalidato, o contribuito ai contenuti dell’ambientazione di Dragonero per Pathfinder?

Luca: Sin dall’inizio, abbiamo voluto espandere il progetto di Dragonero oltre l’area del fumetto. Il mondo del gioco di ruolo sembrava perfetto per il nostro personaggio e il mondo fantasy che stiamo creando. Le nostre storie mensili potrebbero essere un ottimo punto di partenza da cui i master potrebbero trarre idee per creare le avventure per i loro giocatori, supportandole con le mappe che sono presenti negli albi. Insieme con Wyrd Edizioni, che pubblicherà il manuale GdR, abbiamo concordato la natura delle illustrazioni da mettere all’interno, scelto i disegnatori e lo studio di colorazione. Siamo molto soddisfatti del prodotto e spero piacerà agli appassionati del settore.

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Potete descriverci brevemente in cosa consisteranno le attività di Dragonero a Lucca Comics & Games? Cosa troveranno gli appassionati della serie alla fiera?

Stefano: Saremo presenti da Giovedì mattina a Domenica sera, per tutta la durata della fiera… Luca, io e alcuni disegnatori della serie, presso lo stand Bonelli in area Comics e presso lo stand che condividiamo con Multiplayer.it in area Games. Lanceremo il gioco di ruolo di Dragonero in area Games, presso lo stand Wyrd Edizioni e saremo a disposizione per un disegno a chi acquisterà la scatola del gioco, per firmare gli albi, per firmare i n. 0 che saranno resi ancora disponibili. Presso lo stand Wyrd sarà allestita una mostra di tavole del manuale di gioco. Inoltre avremo due incontri col pubblico, uno Sabato in area Games e uno Domenica al palazzo Ducale. So già che rientreremo a casa sfiniti, ma ben soddisfatti. Un tour de force, in pratica. RDNcacciatore-copia

Massimo: Abbiamo in mente di dare la possibilità di conoscere il gioco, con brevi introduzioni o spiegazioni sulle meccaniche per gli appassionati che già giocano a Pathfinder o D&D e che vogliono sapere le differenze che ci sono.

Parliamo di progetti reali e ipotetici. Oltre a Dragonero che progetti ci sono nel vostro futuro? E c’è un genere, o un tipo di progetto, in cui finora Luca Enoch e Stefano Vietti non si sono mai cimentato ma a cui  piacerebbe lavorare in futuro?

Luca: Ora che sto lavorando al mio vecchio sogno di una serie fantasy, per il futuro mi manca una corposa storia di fantascienza stellare, alla Star Wars e Star Trek, e una storia umoristica. Prima o poi realizzerò anche queste.

Stefano: Un paio che mi stanno a cuore… Life Zero, un progetto zombie che è nel cassetto fin da troppo. L’ho ideato con Marco Checchetto e stiamo cercando di capire come poterlo gestire a livello di pubblicazione. E Incursori Wolfe, un romanzo di Fantascienza a cui lavoro nel tempo libero.

Stefano, quali sono i tuoi autori o stili di riferimento? C’è qualcuno che ammiri in modo particolare o che ha influito più degli altri sulla tua formazione? DN_Matteoni_Varie

Stefano: Due sono gli autori che hanno pesato maggiormente sulla mia formazione: Robert E. Howard e Robert A. Heinlein.  Citarne altri sarebbe fare un lungo elenco… da Salgari e Verne a Tolkien e Matheson, da King e Simmons a Leonard e Moorcock… ma sono soprattutto un grande appassionato di Storia militare e primi della lista sono david Chandler con le sue “Campagne di Napoleone e Cornelius Ryan con “Quell’ultimo ponte”!

Molti dei lettori di questa intervista saranno grandi appassionati del fumetto ma potrebbero non conoscere in dettaglio il mondo del gioco di ruolo. Massimo, come presenteresti Pathfinder e le altre proposte di Wyrd Edizioni a un pubblico “inedito”?

Massimo: Un po’ ho già risposto. Per chi è digiuno di GdR, ma è un lettore appassionato, posso solo dire: con Dragonero GdR puoi vivere le avventure di Ian, Gmor, Alben, Myrva e Sera in prima persona, decidere tu come affrontare una situazione pericolosa, combattere tu gli abomini o scoprire i piani di un perfido margravio. Un Game Master può farti rivivere le atmosfere del fumetto semplicemente leggendolo ed immaginare il mondo è semplicissimo con gli splendidi disegni della serie. Insomma, è più facile di quanto si pensi, e sarà ancora più divertente

L’angolo della frivolezza: i vostri gusti preferiti in termini di letture, film, musica e passatempi in generale? Cosa piace in particolar modo a Luca Enoch e Stefano Vietti?

Luca: Mi piace scrivere e disegnare le storie che mi invento e quindi ho unito mestiere e passione che, come dice Stendhal, equivale alla felicità. Mi appassiona qualunque cosa sia narrazione, con qualsiasi linguaggio narrativo si presenti: letteratura in prosa, poesia, cinema, serie tv, fumetto. E ricerco ogni stimolo visivo che  mi sorprenda, dalla grafica ai graffiti metropolitani. Praticavo con passione vela e aikido, ma quello era in un’altra vita ;) Ora mi annoio in piscina per far contenta la mia povera schiena, provata dal peso degli anni e dalla sbagliata postura al tavolo da disegno. DNcampioni

Stefano: Film di sicuro… di vario genere. E libri come se piovesse. Musica poca. Quando scrivo non amo la musica di sottofondo e la ascolto soprattutto in auto. Colleziono soldatini da sempre. Amo le penne stilografiche. Infine la buona cucina e Lucca non mi delude mai, al riguardo!

Chiudiamo con un classico: qualche esperienza, consiglio, suggerimento da condividere con chi volesse cimentarsi nell’arte della scrittura e della sceneggiatura o della produzione di giochi?

Luca: Io sono sempre stato un autore unico, realizzando sia i disegni che i soggetti e le sceneggiature, per cui sono molto autoreferenziale, avendo presentando i progetti completi agli editori. Sono diventato sceneggiatore quando ero già introdotto nel mondo professionale fumettistico, quindi temo di non avere consiglio pratici e utili per gli aspiranti scrittori. Posso solo dire che, mentre c’è sempre fame di nuovi e bravi disegnatori, di sceneggiatori, almeno nel mondo bonelliano, si sente meno la necessità.

Massimo: Il consiglio che do sempre come art director a disegnatori e illustratori che vogliono entrare in questo mondo è quello semplice di osservare ogni minimo dettaglio e particolare della realtà. Elaborarli per creare qualcosa di unico. Usare tutte le tecniche, ma prediligere le tecniche digitali per le infinite possibilità che danno (che bisogna apprendere e sapere). Un programma o un PC non sono nulla e non permettono a chi non sa disegnare di farlo, ma nelle mani di un illustratore professionista diventano qualcosa di assolutamente prezioso.

Per chi vuole creare materiali di gioco, consiglio sempre di guardarsi intorno e leggere tanto. A volte un’idea che ci pare incredibile è già venuta a qualcun altro  ed è già a disposizione. È un po’ come disegnare. Occorre guardarsi intorno. La creatività nel mondo di gioco è nel sapere usare ciò che si ha. Non so quante migliaia di libri siano usciti per il sistema d20, e continuano ancora ad uscire. Quindi è molto difficile poter trovare veramente qualcosa di innovativo. Anche quello che sembra innovativo, a volte è solo il riadattamento di qualcosa che c’era. Per lavora in questo campo, occorre quindi una vasta conoscenza e una buona dose di creatività. Talvolta il successo non dipende dalla novità assoluta, ma dalla forza di quello che si è creato e dal suo impatto sull’immaginazione e sulle passioni di chi gioca.

Luca, Massimo e Stefano, un caloroso ringraziamento per la vostra disponibilità e la vostra partecipazione. Ora i nostri lettori ne sanno a sufficienza per poter brandire spade e incantesimi ed ergersi al fianco di Dragonero con valore, ma per chi volesse diventare un maestro del sapere della saga di Ian Aranill e dei suoi compagni vi invitiamo ad approfondire le vostre conoscenze alla pagina web di Dragonero e a quella di Wyrd Edizioni… Oltre, naturalmente, a non perdervi  l’appuntamento  con Dragonero, Sergio Bonelli Editore e Wyrd Edizioni a Lucca Comics & Games: non mancate!

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