Esce oggi in edicola il primo numero di Shonen Ciao, il nuovo trimestrale supervisionato da Sio (Scottecs Magazine), contenente sei diverse storie realizzate da Chiara Zuliani (Anima), Dado (Maschera Gialla), Eleonora Bruni (Space Opera), The Sparker (Volt – Che vita di mecha), Ilaria Catalani(Hadez) e Daw (“A” come ignoranza).

 

 

Grazie a Shockdom abbiamo parlato con gli autori, che ci hanno presentato il progetto di Shonen Ciao e i loro singoli episodi a fumetti.

 

Shonen Ciao 1, copertina di Sio

Sio – CIAO! Sono Sio, quello che fa i disegnini, ehm, medi… e per questo ho deciso di fare una rivista che ha lo stesso formato di Scottecs MEGAzine, ma all’interno ci sono solo storie di persone che sanno disegnare meglio di me! Sostanzialmente volevo ci fosse uno spazio per degli autori bravissimi ma che non fanno abbastanza fumetti, secondo me. Il risultato è Shonen Ciao, una rivista trimestrale che uscirà ogni tre mesi, un fatto insolito per una rivista trimestrale. Ogni autore ha 10 pagine, io faccio la copertina, poi la prima e l’ultima pagina, sono il presentatore della rivista; io ho solo invitato tutti questi autori bravi, sono un loro fan ed era una scusa per leggere più fumetti loro.

Il titolo prende in giro Shonen Jump, la rivista di manga più venduta in Giappone, ma non si rivolge a un pubblico shonen, in Italia non abbiamo il concetto di fumetti per ragazzi con gente che si dà le botte. A me faceva soltanto ridere il nome, sostanzialmente è una gag, ma agli autori ho detto solamente che volevo una storia un po’ d’azione e un po’ di ridere, per il resto “fate voi”. Non abbiamo un pubblico preciso in testa, sicuramente non è solo maschile, ci tengo a specificarlo. CIAO è salutare, così com’è salutare fare i fumetti!

Chiara Zuliani – Il mio fumetto si chiama Residence Stravaganza, è ambientato in una megalopoli dove vivono animali antropomorfi e altri strani personaggi che si vedranno negli episodi successivi. Il primo episodio mostra questa coniglietto che arriva dalla campagna; si trasferisce al Residence Stravaganza portando con sé la sua perenne ansia, che dovrà affrontare parlandone con tutti gli inquilini, a partire dalla sua compagna di stanza. La serie sarà composta da episodi autoconclusivi, quello che succede in un numero inizia e finisce, poi ci saranno degli elementi che leggendo tutto verranno approfonditi. In questi primi albi ogni episodio presenterà dei nuovi coinquilini del residence.

Dado – La mia storia è Time Clash e rappresenta la mia passione per i miei viaggi nel tempo, con un po’ d’azione e battutine per accontentare la richiesta di Sio. I protagonisti sono quattro, due vengono dal futuro e due dal passato: quelli del futuro cercano di cambiare eventi storici per fare in modo che la razza umana sopravviva, mentre quelli del passato sono un ordine molto antico di maghi che hanno il compito di preservare il corso del tempo. Quindi si scontrano in un determinato periodo storico, combattono un po’ nello stile di vecchi anime come Yattaman. Ho pensato di svilupparlo con i primi tre episodi singoli, per poi aggiungere una trama che li lega.

Eleonora Bruni – Io ho iniziato a pubblicare fumetti come disegnatrice da relativamente poco tempo e voglio molto bene a Sio che mi ha dato questa possibilità come autrice completa. Splash è molto semplice, ha per protagonista una cameriera di un ristorante marittimo che si innamora di una sua cliente. Inizia a indagare su di lei, cercando di capire chi è attraverso quello che mangia; c’è un contrasto tra il suo essere una ragazza bella ed elegante e il suo sfondarsi di cibo. Il ristorante è situato su un molo con un faro; a differenza degli altri il mio fumetto non ha personaggi fissi, ho voluto provare ad ambientarlo in una città dove tutto è collegato, quindi questa storia poi si collegherà alla seconda.

The Sparker – Quando mi hai contattato ho subito pensato al setting, così che si potesse raccontare una storia mantenendo sempre gli stessi personaggi. Damn! è sia un esclamazione che il destino del protagonista: un giorno si trova questo diavoletto in casa, che ha la scopo di imparare dagli esseri umani come comportarsi da cattivo. A quanto pare all’inferno i diavoli si sono rammolliti e il protagonista considera gli umani molto più cattivi. Il protagonista non è così entusiasta di spiegargli azioni macabre, così cercherà di ingannarlo insegnandogli tutt’altro, dando forma a questo scambio tra di loro per giocare sul concetto di bene e male. Mi sono ispirato al primissimo Toriyama, volevo fare qualcosa di semplice e spensierato.

Ilaria CatalaniOstry è il mio modo per disegnare cose stupide, da tempo volevo sviluppare una storia così. Il protagonista è Massimo, che si trova come fratello un bambino ostrica, fastidiosissimo, odioso e bruttissimo. Cercherò di avere un excalation di stupidità, ispirandomi a fumetti come Shin-chan o Doraemon, anche se magari è un po’ più irriverente di quello che si dovrebbe far leggere a un bambino.

Daw – Io non avevo capito che Shonen Ciao non era Shonen Jump, per cui ho fatto una storia per adolescenti maschi e basta. Le donne non vedono il fumetto, è proprio disegnata in modo che per loro siano solo pagine bianche. È uno shonen come lo ricordo io: azione, gente che si pesta, non ci possono essere tre pagine di seguito senza che qualcuno esploda o si accoltelli. Un ragazzo deve entrare in una scuola e come succede sempre dovrà superare qualche prova… credo di aver trovato la gallina d’oro, perché dovendo fare una serie con episodi molto brevi, ogni storia potrà essere una sfida o un nemico da sconfiggere.

Sio – Ci siamo trovati a essere un gruppo di fumettisti che stanno portando avanti dei progetti simili, solo che gli altri secondo me non avevano abbastanza visibilità, per cui sfrutto la mia: faccio la copertina per hackerare la mente delle persone, così da far leggere i loro fumetti, visto che abbiamo la volontà di raccontare storie dello stesso genere.

Dado – All’inizio ci siamo domandati se dovessimo rivolgerci a un target specifico e la risposta è stata “no”. Tutti abbiamo in mente la tipologia di cose che facciamo normalmente, non c’era bisogno di metterci dei paletti, è venuto fuori un prodotto abbastanza omogeneo.

Sio –  Anche lo stile grafico era importante per me: non ho invitato artisti che stimo come Martoz perché per questa rivista preferivo un look cartoonesco.

In questo momento il nostro focus è la rivista, ma se andrà avanti e avrà successo, ci sono storie che si prestano per essere raccolte in un volume. Però non è il progetto di partenza; adesso ci concentriamo sulla rivista, creare dei pubblici per questo prodotto, in modo che sia anche sostenibile economicamente continuare a raccontare queste storie.

Daw – Le intenzioni di portare avanti queste cose c’è sempre… l’idea di fare i volumi, poi essere scoperti dai giapponesi che ci dicono di voler fare una serie anime dal nostro fumetto.

Dado – Anche un adattamento Netflix non sarebbe male.

Daw – Ehhh, è che snaturerebbero la mia storia, non mi piace se cambiano l’etnia di quel mio personaggio. Poi Angelina Jolie che interpreta un mio personaggio, non so se mi va.