Come dovreste ormai sapereDavid Messina sarà il nuovo disegnatore di Wonder Woman a partire dal numero #28, in uscita il prossimo agosto negli Stati Uniti. L’artista raccoglierà l’ideale testimone da un altro talento nostrano, Mirka Andolfo, la quale, dopo aver illustrato il numero #22, era stata richiamata dalla DC Comics per firmare i primi episodi scritti dalla nuova sceneggiatrice della serie, Shea Fontana.

Di seguito vi proponiamo le prime dichiarazioni di David Messina, a pochi giorni dall’annuncio ufficiale del suo nuovo incarico.

 

Ciao, David, e benvenuto su BadComics.it!

Ciao, ragazzi!

Sei il nuovo disegnatore di “Wonder Woman”: ti aspettavi questa chiamata da parte della DC Comics in un anno incredibilmente importante per il personaggio, visto il suo settantacinquesimo anniversario e un attesissimo film in uscita nelle sale di tutto il mondo?

Sinceramente, no. Da un po’ si stava parlando con la DC, alla ricerca di un progetto dove potessi lavorare come autore non solo di matite e di chine, ma anche di colori e copertine, e mentre stavamo definendo il progetto, Rebecca Taylor – la mia editor di quando ero su “Catwoman” – mi ha contattato proponendomi questa bomba.

Non era ciò che stavo cercando, ma non potevo tirarmi indietro, perché è un momento speciale per il personaggio e soprattutto perché stiamo parlando di un’icona.

Quali credi siano state le ragioni che hanno fatto sì che la casa editrice ti volesse per disegnare “Wonder Woman”?

Esattamente non saprei. Con Rebecca ci siamo trovati molto bene su “Catwoman”, soprattutto nella nostra visione del personaggio, che volevamo sensuale ma senza rischiare che vi fosse un’oggettificazione e che potesse risultare quasi sessista. Credo che anche questa, soprattutto in un momento di grande attenzione sul personaggio e su certe tematiche, sia stata una delle ragioni della loro scelta.

Cosa pensavi di questo personaggio prima di ritrovarti a disegnarlo? Quali sono i suoi maggiori punti di forza, a tuo giudizio?

Non sono mai stato un fan sfegatato del personaggio, pur apprezzando il lavoro svolto da autori come Morrison/Paquette o Azarello/Chiang. Wonder Woman, così come Batman e Superman, è un personaggio iconico e dal grande potenziale narrativo che attinge da una delle mitologie più seminali tra quelle classiche e dal un concetto di femminilità tra i più completi e articolati.

Wonder Woman rappresenta la femminilità nella sua rappresentazione più iconica, come guerriera, come principessa, sul piano sessuale tanto quanto nella sua fragilità di creatura fuori dal suo tempo. Il suo ruolo di icona la pone su un piano più alto rispetto ad altri personaggi, ma allo stesso tempo profondamente legato al concetto di umanità nel senso più profondo, poiché lei simboleggia l’umanità.

Lavorerai sui testi della nuova sceneggiatrice della testata, Shea Fontana: hai avuto già modo di leggere qualcosa? Cosa dobbiamo aspettarci da questa storia?

Riguardo a questo, purtroppo, sono ancora all’oscuro di molte cose. Nei prossimi giorni avrò un colloquio con Shea Fontana e Rebecca Taylor sull’approccio da avere con il personaggio e per la storia che racconteremo.

Stai seguendo l’attuale era Rinascita della DC Comics? Cosa pensi di questo rilancio che si sta rivelando un grande successo?

Ho preso un po’ di volumi originali con lo scopo di conoscere questo rilancio da lettore e non da addetto ai lavori. Questo ritorno al senso più profondo dei personaggi era qualcosa di cui avevo avuto modo di parlare con Geoff Johns, durante un workshop a Burbank un paio d’anni fa, e oggi come allora sono convinto che il legame tra questi personaggi e il pubblico si fondi soprattutto sulla loro storia e sul loro vissuto narrativo.

Continuo a pensare che reboot e rilanci siano nella maggior parte dei casi inutili, perché l’unica cosa che veramente contava, conta e conterà sono le storie.

Sei stato uno dei primi artisti italiani a lavorare con le principali case editrici statunitensi: com’è cambiato questo mondo e il modo di lavorarci, negli anni?

Credo ci sia stato un cambiamento profondo soprattutto per via della sterile corsa a inseguire i film. Corsa non tanto sul piano estetico quanto su quello del pubblico, cercando, con un unico prodotto, di catturare sia un pubblico giovane e a digiuno che gli appassionati di vecchia data. Spesso questo si risolve in censure illogiche e storie deboli.

Di contro, i tempi di consegna sono sempre più concitati, i giorni a disposizione sempre meno e ormai i team creativi faticano a restare su una testata per più di una manciata di numeri. Gli editori minori – anche tra i premier publisher – stanno cavalcando questa situazione in controtendenza cercando di dare agli autori più spazio e autonomia, e credo che la mia run di “ROM” sia un esempio chiaro di quello che sto dicendo.

Ultimamente in DC Comics si sta cominciando a respirare una volontà di spostare l’attenzione nuovamente sugli autori e sui personaggi, per tornare a creare storie più forti. Io non posso che esserne contento, come autore ma anche come lettore.

 

David Messina ci ha omaggiato con dono in esclusiva: il primo sketch preliminare realizzato per prendere confidenza con il personaggio sul quale lavorerà per i prossimi mesi.

Wonder Woman, sketch di David Messina