Jordan D. White, editor delle testate Marvel dedicate agli X-Men e ai mutanti in generale, si dice orgoglioso soprattutto di due cose, guardandosi alle spalle e valutando il suo 2020: essere riuscito a portare a termine un sacco di progetti, tra l’evento di X of Swords e le tante serie di Dawn of X uscite durante l’anno, e, soprattutto, aver coordinato una divisione della Casa delle Idee, insieme a Jonathan Hickman davvero entusiasta di collaborare a un progetto narrativo ambizioso e complesso.

 

 

Ecco le sue dichiarazioni più interessanti in merito a questa e tante altre domande, nell’ultima chiacchierata del supervisore Marvel con la redazione di Adventures in Poor Time.

 

White – Ho sempre detto di volere che ogni serie raccontasse la propria storia e che non era necessario che i fan leggessero tutte le testate mutante, anche se la speranza è che, per chi decidesse di farlo, esse funzionino come una vicenda coerente. Chi legge Excalibur ed è interessato solo a quello deve poterlo fare e la serie deve essere diversa dalle altre. Stessa cosa per chi legge X-Force.

Vogliamo che ci sia una proposta adeguata ai gusti, se non proprio di tutti, mi molti generi di lettore. Gli autori e artisti che abbiamo con noi sono entusiasti di questa formula e di quel che i loro colleghi stanno facendo. Sono davvero di supporto gli uni per gli altri.

 

Una situazione già in essere prima della pandemia ma che si è rafforzata grazie al fatto che tutti sono stati costretti a lavorare da casa. Gli editor sono più distanti tra loro, non lavorando più nello stesso ufficio, ma questo ha consentito di avvicinarsi a sceneggiatori e disegnatori, per contrasto.

 

White – Ero abituato a trovarmi a cinque metri da Annalise Bissa per otto ore al giorno, ma se oggi devo dirle qualcosa ho bisogno di chiamarla al telefono o scriverle su Slack. Che è la stessa cosa che devo fare per comunicare con Jonathan, con Gerry Duggan o con Tini Howard. Quindi ho la sensazione che siamo tutti quanti più uniti da questa cosa. E mi piace tantissimo. Sono molto orgoglioso del fatto che  siamo riusciti a dar vita a questo progetto ambizioso e folle in condizioni così complesse. X of Swords sarebbe stato difficile da portare a casa anche in un anno normale e noi ce l’abbiamo fatta nel 2020.

 

Un anno che certamente ha cambiato molto il lavoro dell’editor ma che, paradossalmente, ha aumentato le occasioni di confronto diretto con chi lavora sotto la sua direzione. Vedersi faccia a faccia in condizioni normali con disegnatori e scrittori significava tradizionalmente organizzare dei meeting, mettere in viaggio molte persone, sfruttare l’occasione di una convention. Importante, ma impegnativo e raro. Oggi White e i suoi collaboratori parlano con chi crea fumetti ogni due settimane via web, tramite videoconferenza. E questo vale sia per chi lavora sulle testate degli X-Men che per gli altri reparti della Marvel, che dialogano tra loro in maniera molto più semplice.

 

Marauders #11, copertina di Russell Dauterman

White – Questo ha cambiato molto il modo in cu lavoro con i miei colleghi, ha alterato i mattoni che sostengono la nostra comunità in molti modi. E l’adoro. Fa sì che mi venga meno voglia di tornare in ufficio. Perché bisognerà vedere cosa accadrà, quando succederà. Se torneremo negli uffici avrà bisogno di avere tutte le telecamere e le tecnologie che mi consentono di fare quel che faccio adesso, perché ora è diventata una necessità avere a che fare con queste persone regolarmente.

I cambiamenti avvenuti nella mitologia degli X-Men quest’anno di cui sono più fiero? Non ha funzionato come nei nostri piani per le tempistiche, ma resto convinto che la morte e resurrezione di Kate Pryde sia stata grandiosa. Quando la progettammo doveva prendersi sei numeri di Marauders e svilupparsi nel giro di sei mesi, ma ci abbiamo messo molto di più perché le serie sono andate in pausa. Una storia notevole e che ha funzionato molto bene.

Ovviamente l’intera espansione dell’Otherworld mi pare grandiosa e offrirà moltissimi spunti. Anche l’esplorazione del personaggio di Apocalisse, che abbiamo reso più profondo e di cui abbiamo svelato nuove parti di passato. Davvero spettacolare, secondo me,. E penso che sarà qualcosa che resterà incollato alla sua figura in maniera permanente. Semmai dovessimo rivederlo.

Poi, sapete che vi dico? Ho sempre amato Bestia. So che ci sono persone che lo detestano da tempo là fuori e conosco lettori che lo odiavano prima e che lo odiano il triplo adesso. Lo definiscono un ipocrita. Ma il fatto è questo: l’ipocrisia è qualcosa di marcio ma è anche un elemento presente nella vita reale, piuttosto comune, in verità. E Bestia è affascinante. Ben Percy ce lo ha mostrato fare cose peggiori di quelle che avrei immaginato eppure trovo interessante che si senta giustificato nelle sue azioni.

X of Swords: Stasis #1, copertina di Pepe Larraz

Non credo che questo atteggiamento snaturi il suo personaggio e trovo che abbia perfettamente senso. Hank è ed è sempre stato una persona fortemente convinta di avere ragione. Per questo ha abbandonato Scott quando stava prendendo decisioni non troppo diverse da quelle che lui sta prendendo ora. Per questo oggi si giustifica dicendo comunque di avere ragione. Sarà orribile, ma è affascinante da raccontare. E non vedo l’ora di vederne le conseguenze.

Dazzler è un personaggio spesso emerso nei progetti che abbiamo messo in piedi e poi abbandonato. Quando discutiamo tra noi, la nominiamo spessissimo, ma poi, per le ragioni più svariate, non la mettiamo mai nei ruoli che abbiamo pensato per lei o nelle serie in cui avremmo voluto vederla. Credo che sia colpita da una buona dose di sfortuna, ultimamente. Sono abbastanza fiducioso nel fatto che finirà per comparire, direi nei primi sei mesi dell’anno prossimo, ma forse farei meglio a stare sugli otto. Comunque farà la sua comparsa in una storia molto precisa nel 2021. Sarà da vedere quanto importante sia il suo ruolo.

 

Il che conferma quel che White e Hickman hanno sempre voluto per questa fase della vita degli X-Men: storie che nascono organicamente dalla situazione presente. L’editor ha parlato, in questo senso, della nascita della serie, ancora senza nome, che Si Spurrier racconterà all’interno della fase Reign of X.

 

White – C’era un’idea che stava nascendo e lo abbiamo contattato per chiedere se fosse interessato a lavorare con noi. Lui ha detto di sì e gli abbiamo spiegato gli elementi chiave di ciò che stava emergendo. Lui si è connesso a questi concetti e ha scritto un soggetto davvero grandioso per noi. E quella è la storia che racconterà. Cerchiamo di lavorare in questo modo ogni volta che ci è possibile, mettendo nelle serie ciò di cui abbiamo bisogno. So che Jonathan ha già annunciato che pubblicheremo X-Corp, perché quella testata è una di quelle per cui abbiamo costruito di più, nelle storie raccontate sin qui. Abbiamo sempre nuove idee per espandere la nostra linea di prodotti.

Per quanto riguarda Reign of X, sono entusiasta di vedere quel che faremo quest’estate. Sarà spettacolare. Posso solo dirvi che si tratterà di qualcosa di grosso e che la stiamo pianificando da un sacco di tempo. Finalmente siamo pronti e siamo tutti gasatissimi. C’è una parte del progetto in particolare che farà innamorare la gente.

 

 

Fonte: AITP