La scorsa settimana il WOW Spazio Fumetto, museo milanese dedicato alla nona arte, è stato al centro di un piccolo scandalo che si è poi risolto nel migliore dei modi. A inizio settimana il Ministero dei Beni Culturali aveva respinto la domanda di sostegno economico riservato ai soggetti che avevano subito ingenti perdite a causa della chiusura per la quarantena. Il rifiuto era stato giustificato dal Ministero con la motivazione che il WOW è un “luogo espositivo di cose prive della qualità di beni culturali”, dichiarazione che aveva suscitato lo scalpore tra gli appassionati del fumetto.

 

 

Il direttore del museo aveva commentato così:

 

Luigi Bona – Con dieci anni di attività e centinaia di mostre che hanno riscosso successo di pubblico e critica, un gemellaggio internazionale con il Museo del Fumetto di Bruxelles, un archivio con più di 800mila pezzi prestati anche ad importanti realtà museali italiane, ci aspettavamo che WOW Spazio Fumetto avesse diritto ad essere aiutato con un contributo. Non solo, ma anche a non essere apostrofato come “un luogo espositivo di cose prive della qualità di beni culturali” venendo liquidato con poche righe scritte in burocratese. Non è così che si aiuta la cultura. Cercheremo di continuare con i pochi aiuti che abbiamo e con le risorse che arrivano dai corsi di didattica e dalla biglietteria (appena ci consentiranno di riattivarle), tenendo fede al nostro impegno di pagare l’affitto al Comune di Milano e tutte le altissime spese di gestione ordinaria, comprese le salatissime bollette energetiche che ogni mese prosciugano i nostri magri bilanci anche a museo chiuso. Purtroppo in quest’ottica la prospettiva futura è quanto mai incerta e sempre più indirizzata verso un’inevitabile chiusura.

 

Nella mattinata di venerdì la direzione del museo è stata contattata dal Ministro dei Beni Culturali, che ha rettificato la decisione, dovuta a quanto pare a una svista.

 

Dario Franceschini – Ho chiamato questa mattina Luigi Bona per scusarmi per l’esclusione del Museo WOW dai contributi per l’emergenza Covid. Un errore di interpretazione degli uffici che correggeremo subito. I fumetti sono arte e il MiBACT in questi anni ha sempre lavorato per valorizzarli.

 

 

 

Fonte: Il Giorno