Qualche settimana fa vi riportavamo della nascita di Wilder, etichetta indipendente online che, a partire da gennaio 2017, pubblicherà gratuitamente serie a fumetti di genere, con un taglio pop e moderno, tutte realizzate da autori professionisti. Nell’attesa, abbiamo pensato di istituire il Wilder Wednesday, una rubrica settimanale dove, per i prossimi quattro mercoledì, vi presenteremo in esclusiva le altrettante serie in partenza per Wilder.

Cominciamo con Australia, storia post-apocalittica in 5 capitoli scritta da Leonardo Favia (Il Settimo Splendore) e disegnata da Simone Di Meo (Doctor Who, Boomouse).

 

Australia, copertina di Simone Di Meo

 

2055: dopo il collasso della società civile, in seguito a una guerra di classe che ha raggiunto la scala mondiale, l’Australia civilizzata è composta da sette città, unici avamposti che garantiscono una vita sicura nel caos che si è scatenato nel resto del mondo. L’agente Somerset Maugham, assistito dalla recluta Felton, si trova a Perth per indagare su un misterioso omicidio, probabilmente a opera di terroristi che vogliono far saltare in aria le mura che difendono la città dal caos che allunga la propria ombra dall’Outback.

 

Abbiamo ammirato la copertina di Simone Di Meo e abbiamo letto la sinossi, ma noi di BadComics.it siamo gente curiosa e vogliamo sapere qualcosa di più su Australia. Ci viene incontro lo sceneggiatore della serie, Leonardo Favia!

 

Di cosa parla la vostra serie?

Favia – Australia racconta di una società al collasso, in cui solo poche città sono sopravvissute come baluardo della civiltà, mentre il resto della popolazione vive in un Far West post-apocalittico. Parla di muri costruiti per proteggere e al contempo escludere, di tiranni spaventosi e di due detective alle prese con un misterioso omicidio. Suona familiare per certi versi, no? Battute a parte, oltre a quella che è la trama di un poliziesco post-apocalittico, è una riflessione su ciò che siamo disposti a sacrificare per guadagnarci il nostro posto all’interno della società, per sentirci accettati e “rispettabili”, e su dove ci conduce l’estremizzazione di questo percorso.

Perché avete deciso di pubblicarla online e gratuitamente su Wilder?

Favia – L’idea, insieme a Simone Di Meo, era quella di divertirci e di realizzare un tipo di storia che avevamo in mente, ma che nessuno dei due aveva finora mai realizzato. Abbiamo deciso di partire con Australia occupandoci immediatamente della produzione dei contenuti: la storia era definita da tempo, e l’idea era di arrivare ai lettori nella maniera più diretta possibile, per questo abbiamo pensato a un webcomic. Questa serie, insieme alle tre che partiranno contemporaneamente a gennaio, sono per Jacopo Paliaga e French Carlomagno (i veri e propri motori attivi di Wilder) le pietre angolari della pagina, che vuole proporre storie inedite e di puro intrattenimento al lettore. E devo ammettere, inoltre, che mi piacerebbe avere feedback diretti sulla storia da parte dei lettori, anche di puntata in puntata, per vedere come reagiscono non solo sulla portata complessiva della storia, ma sui cliffhanger di ogni singolo episodio.

Perché Australia merita una possibilità da parte dei lettori?

Favia – Perché Simone è un mostro di bravura che merita di essere messo in bella mostra in ogni anfratto di internet. Perché la fantascienza, per quanto spaventosa possa essere, serve a raccontare la nostra realtà, e sono curioso di sapere se qualcuno condivide la mia visione. E perché, diamine, è gratis: se Paperon de’ Paperoni ci ha insegnato qualcosa, è che non si rifiuta mai ciò che è gratis!