Le vicende dell’evento estivo 2020 della Marvel, Empyre, dovevano far scoccare la scintilla che avrebbe dato origine a un nuovo super gruppo, Union, vale a dire un team di eroi che fosse per l’Inghilterra ciò che gli Avengers sono per l’America, composto da personaggi quali il veterano Union Jack e i nuovi volti Snakes, Kelpie, Choir e Britannia.

 

 

Le complicazioni del Covid hanno rallentato i lavori, ma il team creativo composto da Paul Grist e Andrea Di Vito non si è perso d’animo, e dato che gli eventi alla Casa delle Idee non mancano mai, con una correzione in corso d’opera il lancio di The Union è ora legato alle vicende di King in Black, il venturo evento invernale che ci mostrerà l’invasione dei Simbionti alieni guidata da Knull.

Grist racconta come ha rielaborato l’introduzione del gruppo e cosa aspettarci da questa new wave di eroi inglesi:

 

The Union #1, copertina di R.B. Silva

Grist – Lo spostamento da Empyre a King in Black non ha avuto un impatto enorme sulla storia generale. Il legame con Empyre era un modo per introdurre alcuni nuovi personaggi e lanciare il fumetto. In entrambi i casi, i collegamenti sarebbero stati abbastanza generici, dato che l’azione principale si svolge comunque dall’altra parte del mondo! Detto questo, il cambiamento degli agganci specifici all’evento di riferimento sono stati alquanto significativi.

Abbiamo dovuto cambiare circa sette pagine nel primo numero, e il secondo doveva essere completamente riscritto! Fortunatamente, solo poche pagine del numero #2 erano state disegnate prima della pandemia e, dato che non avevano alcun coinvolgimento diretto con la storia di Empyre, potevano facilmente essere riproposte per King in Black. Questo però significava che dovevo eliminare alcuni dei miei pezzi di storia preferiti dal secondo numero, poiché sarebbe stato alquanto difficile spiegare cosa stesse facendo uno Skrull nel mezzo della storia! Fortunatamente, sono riuscito a rielaborare alcune scene di approfondimento dei personaggi che erano destinate al secondo numero nel terzo, quindi niente di troppo importante è andato perduto! Alla fine è andato tutto bene, anche se queste non sono cose che ti insegnano alla scuola di fumetti!

The Union #1, variant cover di Paul Grist

Quando alle nazioni di provenienza dei personaggi, ho cercato di minimizzare il simbolismo, a essere onesto. Per come la vedo io, i personaggi provengono da paesi diversi, ma cerco di non usarli come rappresentanti delle relative nazioni. Non sono concepiti come eroi patriottici. L’esempio che di solito faccio per spiegarmi è che Wolverine è canadese, ed è stato presentato come un eroe canadese, ma non penso che nessuno lo interpreti come un simbolo della nazione del Canada. Quello è solo il suo luogo di provenienza. Ed è così che cerco di approcciarmi a questi personaggi.

L’unico che si porta dietro un bagaglio del genere è Union Jack, che è essenzialmente una bandiera ambulante. Quando ero più giovane, la bandiera dell’Union Jack era un simbolo del razzismo e dell’estrema destra politica. Poi le cose si sono attenuate con il passare del tempo, ma negli ultimi anni, con la Brexit e le bandiere sventolate con intenti più politici, è diventato un simbolo che provoca reazioni più viscerali. Questo però rende il personaggio piuttosto interessante da esplorare in questo momento. Cosa pensa di rappresentare un uomo che indossa la bandiera britannica? Dopotutto, Joe Chapman ha finito per indossare il costume solo a seguito di circostanze al di fuori del suo controllo. Forse è ora che prenda un maggiore controllo sulla sua vita? E anche se Britannia indossa a sua volta i colori della bandiera, lei è pensata come richiamo a un’epoca più lontana, prima che i paesi e i confini fossero stabiliti.

The Union #1, variant cover di Emanuela Lupacchino

Le relazioni tra i personaggi sono alquanto antagonistiche, dato che sono stati messi insieme per fini politici. O meglio, la squadra è essenzialmente un gruppo di individui riuniti da Britannia, che sente che c’è in atto un cambiamento nel Regno Unito e cerca di dare a quel popolo uno ideale, un senso di appartenenza, un minimo di protezione. Ma così facendo, i membri della squadra finiscono per essere confezionati e venduti al pubblico come qualcosa che non sono, il che probabilmente non è qualcosa che non renderà più facile lavorare insieme a nessuno di loro! Abbiamo una squadra che muove i primi passi, con molti angoli ancora da smussare, e tutto ciò rende le sue avventure molto divertenti da leggere!

Choir è probabilmente la figura che inizialmente si ritrova a essere al centro della storia, ma si spera che tutti i personaggi abbiano il loro momento sotto i riflettori nel corso della serie. Britannia è sicuramente il mio personaggio preferito nel gruppo! È una persona con una lunga storia alle spalle, e riusciamo ad accennare brevemente alla cosa nel primo numero. Che poi abbia un lungo futuro davanti a sé è una storia del tutto diversa!

The Union #1, variant cover di Mike McKone

Le illustrazioni sono fantastiche. Bisogna congratularsi con Andrea per la pazienza che ha avuto con me, dato che ho insistito affinché i luoghi della storia assomigliassero il più possibile ai luoghi reali, anche se probabilmente sono l’unica persona che se ne accorgerebbe!

Quanto a Capitan Bretagna e il suo seguito, probabilmente non sono la persona migliore per commentare. Sono abbastanza vecchio da ricordare il fumetto settimanale originale quando fu lanciato per la prima volta nel Regno Unito, e che rimasi deluso quando trasformarono Brian e la sua famiglia in membri dei Peers, piuttosto che farne un normale uomo di strada. Questo è uno dei motivi per cui mi piace Union Jack, o meglio Joe Chapman. Lo Union Jack originale poteva essere un Lord, ma poi il ruolo è stato affidato a un normale lavoratore. Non proviene da un luogo privilegiato. È qualcuno con cui posso relazionarmi.

Inoltre, non mi entusiasma troppo l’idea che tutti gli eroi britannici debbano essere collegati in qualche modo mito arturiano. Quello che cerco di fare con The Union è avere personaggi con radici ed esperienze diverse. Anche se non c’è motivo per cui le loro strade non debbano incrociarsi, non è detto che debbano avere troppe cose in comune tra loro!

 

The Union #1, variant cover di Carlos Pacheco

 

 

Fonte: ComicBook