Donny Cates ci ha anticipato, durante l’intervista che ci ha concesso a Lucca Comics & Games 2019, il tema fondamentale della sua run su Thor: leggeremo la storia di un re che si chiede se i suoi giorni migliori siano alle sue spalle. Un modo, per lo sceneggiatore, di onorare i sette anni di incredibili avventure scritte da Jason Aaron, il suo scrittore di comics preferito in assoluto.

Rispondendo alle domande in merito di Comic Book Resources, Cates ha elaborato più nel dettaglio il concetto e rivelato altri particolari dei suoi progetti per il Dio del Tuono.

 

Thor #1, anteprima 01

Cates – Scherzando, ho sempre detto che amo Thor perché è sostanzialmente Superman ma anche uno scemo, ha una incredibile capacità di fallire. A tutt’oggi, è un dio giovane, che compie errori da pivello e da testa calda. Ora è stato obbligato a occupare la posizione di monarca e tutti gli occhi sono puntati su di lui. I suoi amici e compagni di bevute devono inchinarsi a lui, il che non lo mette molto a suo agio.

Parlavo con mia moglie Megan dei grandi piani che ho per Thor e delle epiche battagli che verranno e di tutte queste cose folli, e lei mi ha chiesto dove sarebbe stata la tensione drammatica se Thor è in grado di compiere delle imprese così grandiose. Se non può essere ferito, dove sta l’intrigo? Le ho risposto che proviene dal fatto che lui non è degno della propria posizione, del proprio titolo, dal fatto che si troverà a combattere conto esseri cosmici e minacce stellari, dal fatto di essere degno del proprio martello, ma nella consapevolezza di detestare il ruolo di re. Lo detesta, ma si vergogna ad ammetterlo.

 

Un dio affetto da sindrome dell’impostore, insomma, che deriva da un rapporto complicato con un padre autoritario e apparentemente perfetto, che però ha rivelato di avere decisamente molti difetti e di non avere proprio tutto chiaro nella vita e come regnante.

 

Thor #1, anteprima 02

Cates – Questo ci riguarda un po’ tutti. Al momento, i miei colleghi alla Marvel si chiamano Jonathan Hickman, Jason Aaron e Mark Waid. Sono tutti scrittori incredibili. Li guardo e mi chiedo cosa ci faccia tra loro, perché sia io a scrivere queste serie importanti quando esistono sceneggiatori così straordinari. Poi li conosci e scopri che tutti pensano la stessa cosa, allo stesso modo. Nessuno di loro ha tutte le risposte. Oddio, forse Hickman sì. Ma il resto di noi continua a improvvisare, a imparare durante il percorso.

Credo sia giusto dire che c’è un frammento della mia personalità in ogni cosa che scrivo. E la parte di me che ho messo in Thor è la sindrome dell’impostore. Guardo all’incredibile novero di super eroi importanti che ho scritto in questi anni e mi chiedo se davvero me lo meriti. Tutti pensano di sì, ma io non so con certezza chi sono. Ed è con questo atteggiamento che scrivo questa serie e che Thor si avvicinerà al trono.

So che moltissimi hanno un sacco di domande sul nuovo costume e sulla mancanza di alcuni elementi cardine, tra cui un braccio tagliato. Ci sono delle ragioni del tutto organiche, per questi cambiamenti, comunque. Il nuovo costume sarà introdotto in maniera molto consequenziale negli eventi del primo numero. Quando leggerete, capirete.

 

Cates parla di Nic Klein, suo collega disegnatore sulla serie, scelto per restare al suo fianco per l’intera durata della run, come di una versione più epica e più adatta al protagonista di Ryan Stegman. Qualcuno con lo stesso atteggiamento e la stessa forza espressiva ma adeguata all’epica dei personaggi asgardiani, che lo sceneggiatore conosce già abbastanza, almeno in parte.

 

Thor #1, anteprima 03

Cates – Durante la mia run su Doctor Strange avevo Loki per le mani. Era uno dei primi personaggi che scrivevo per la Marvel, e non uno facile da trattare, perché ogni parola che esce dalla sua bocca deve essere fraintendibile, doppia. Sta dicendo la verità? A che gioco sta giocando? Quindi volevo lavorare da tempo sulla dinamica che c’è fra lui e suo fratello, perennemente in guerra tra loro e oggi entrambi re. Che cosa accadrà ora? Lo scoprirete a partire dal primo numero.

E poi voglio portare alla vita Hugin e Munin. Erano i corvi di Odino, ora appartengono a Thor, e lo seguiranno in tutto quel che farà. Non li utilizzeremo solo come strumenti in mano alla storia, ma anche come un’armatura, come una protezione per il re. E lui li utilizzerà anche come armi, in un certo senso. Il resto del cast? Sif avrà un ruolo piuttosto interessante, di cui non posso dire molto, se non che la amo. Così come Voltagg e Balder. Ma i rapporti di questi ultimi con il principe Thor sono diversi da quello che avranno con il re Thor, e questo è qualcosa che il nostro eroe dovrà imparare nel corso della storia.

Il principe poteva permettersi di essere amico di tutti, di restare sulla linea sottile tra l’aristocratico e l’uomo del popolo. Il re non potrà. Re Thor deve pensare a tutta Asgard e a tutti i reami. Il che lo metterà in crisi presso amici e famiglia. Sarà molto solo nella nostra serie. A volte dovrà far arrabbiare chi gli sta vicino perché certe cose vanno fatte e basta. Il che non gli porterà molta gioia, soprattutto quando avrà di fronte un noto Korbinita armato di martello d’oro.

 

Beta Ray Bill è stato protagonista anche delle storie di Donny Cates sui Guardiani della Galassia, così come di La morte degli Inumani. Lo sceneggiatore ammette la sua adorazione per lui, e se l’è tenuto stretto anche perché da circa tre anni sa che la Marvel gli avrebbe affidato i testi di Thor. Ogni serie che ha scritto per la Casa delle Idee negli ultimi tre anni ha rappresentato uno step per arrivare fin qui, soprattutto quelle di carattere cosmico, dice. Con l’eccezione di Venom. Non vedremo grandi intrecci con Knull e i simbionti.

 

Thor #1, anteprima 04

Cates – Non posso dirvi molto di Black Winter, il nuovo antagonista. Di base, l’idea di questo avversario ha radici vecchie di decenni, nelle storie Marvel.

Ho scoperto un piccolo appezzamento di terreno kirbyano che nessuno ha mai toccato, e la cosa mi ha sconvolto. Quindi ho chiamato Tom Brevoort e gli ho chiesto se davvero mai nessuno avesse pensato di farci qualcosa. Mi ha confermato che ero il primo a pensarci e mi ha dato il permesso di utilizzare questa idea, che ho in mente da un sacco di tempo e che si è rivelata perfetta per Thor.

Il primo arco narrativo è una preparazione agli eventi della serie. Poi, cresceremo di colpi con la storia a ogni storyarc. Nel primo numero vedrete tre o quattro misteri prendere vita e sollevare domande importanti, a cui risponderemo nel giro di qualche anno. Quindi, se voi lettori vi lascerete conquistare dal primo ciclo, restate sintonizzati, perché le cose diverranno sempre più grandi e toste.

 

Cates non nasconde che una delle cose che lo attrae di più è mostrare il rapporto tra questo nuovo Thor, re di Asgard, e gli Avengers. Il nuovo status quo avrà grossi effetti sulle sue relazioni.

Il secondo arco narrativo mostrerà spesso il Tonante al fianco di Valchiria, intesa come Jane Foster. Queste storie avrebbero dovuto aprire la sua run, ma ha deciso di posporle, perché sarebbero state un po’ troppo scioccanti come esordio. Ovviamente, questo ci rende curiosissimi di leggerle.

 

Cates – Thor è la serie giusta per pensare a trame che durino qualche anno, in cui costruire mitologie e narrarle a lungo termine. Ho anche molta libertà e il tempo necessario a progettare archi narrativi multipli, il che è una gioia.

Parecchio del materiale che abbiamo mostrato in anteprima mostra Thor come un dio scintillante, con un nuovo costume, capelli al vento e ponte arcobaleno alle spalle. Lo abbiamo fatto per darvi un’idea dell’epica della serie, ma credo sia importante che sappiate che non sarà una storia su quanto Thor sia affascinante. Sarà brutale e sanguinaria, lui lotterà nel fango e tra gli uragani, con il suono dei tuoni in sottofondo.

Qualche tempo fa, Matt Fraction ha detto che le storie di Thor dovrebbero avere i Led Zeppelin come colonna sonora. Per quanto io sia del tutto concorde, voglio che sentiate del black metal norvegese.

 

Thor #1, anteprima 05

 

 

Fonte: Comic Book Resources