State guardando la serie The Boys su Prime Video? Ha colpito pubblico e critica in maniera molto positiva e ci auguriamo che stia appassionando anche voi. Come speriamo sia noto, lo show è tratto da una serie a fumetti scritta da uno dei più grandi sceneggiatori degli ultimi trent’anni, il britannico Garth Ennis, il cui lavoro avete visto trasposto sul piccolo schermo con Preacher. Al suo fianco, come creatore di The Boys, il disegnatore Darick Robertson.

La serie nacque alla DC Comics, sotto l’etichetta WildStorm, ma fu scaricata dalla casa editrice in tempi piuttosto brevi a causa dei suoi contenuti espliciti per poi essere accolta dalla Dynamite Entertainment, dove i due autori poterono dare sfogo alle tematiche più adulte e ruvide, perfettamente conservate da ciò che state vedendo in TV.

Con tutti questi riflettori puntati addosso, era quasi scontato che i Ennis e Robertson tornassero a parlare del fumetto, ed eccovi le loro dichiarazioni più interessanti rilasciate a Comics Beat:

 

The Boys Omnibus #1, variant cover fotografica

Ennis – Inutile negare che la storia con WildStorm ci abbia messo in grande difficoltà, per circa una decina di giorni, ma una volta che siamo riusciti ad accordarci con Dynamite ci siamo messi a lavorare e non ci siamo più guardati alle spalle. Credo sia stata una delle migliori mosse che abbia mai fatto nella mia carriera, non solo passare a Dynamite, dove mi sono trovato benissimo, ma concentrarmi in generale sul mercato indipendente.

Ho ancora tanti amici alla DC e alla Marvel, e finché sarà così non disdegnerò di prendere in considerazione le loro offerte, ma lavorare con le case indipendenti è un’altra cosa. Poter restare così tanto tempo sulle sceneggiature per la Dynamite fu uno spettacolo. È stato l’ideale per il mio lavoro non dovermi guardare alle spalle per controllare se ci fossero guai in arrivo. Io e Darick abbiamo finalmente potuto concentrarci esclusivamente sul risultato.

Robertson – La serie nacque dove doveva nascere, sotto lo sguardo editoriale di Ben Abernathy e alla WildStorm. Ma restare in quella situazione avrebbe compromesso la storia per come l’avevamo in mente. Dynamite ci ha dato una casa e ci ha lasciato creare il fumetto che volevamo creare. Il supporto che ci hanno mostrato con continuità è stato fondamentale per il nostro successo.

Ennis – Realizzare che nel mondo reale i super eroi sarebbero un branco di coglio*i è facile: per tutti è una questione di tentazioni e corruzione. I Ragazzi, però, sono persone a tutto tondo: con dei difetti, incerti, vittime di certi eccessi. La Femmina della specie è una persona andata a male, Frenchie è matto come un cavallo. Latte Materno ha fatto un patto con il diavolo per una giusta causa. Hughie è sostanzialmente una persona a posto con un paio di lacune, ma la sua totale incapacità di cambiare, che condivide con gran parte della gente reale ma con pochissimi personaggi a fumetti, è ciò su cui conta ogni volta Billy Butcher. Che è il mio personaggio preferito di ogni tempo, tra quelli che ho creato, perché riassume il tema principale della storia: il mondo fa schifo ed è governato da persone schifose. Ci vuole uno schifoso quanto loro per fermarle.

The Boys Deluxe 1 su Anteprima

Robertson – Io e Garth vediamo i super eroi da due prospettive molto diverse, ma ho sempre adorato il suo senso dell’umorismo, e anche il mio sa essere oscuro. Quindi riuscivo a vedere quel che The Boys poteva diventare anche all’inizio del nostro lavoro. Mi sono innamorato dell’idea. Per me, non era questione di distruggere i super eroi tramite la parodia, ma di creare un contrasto, di mostrarli in uno specchio rotto per evidenziare che gli eroi che amiamo sono i personaggi che sono tramite una versione terribile, priva di morale. Anche il migliore dei personaggi di The Boys, infatti, prima o poi verrà sedotto dal potere e dalla celebrità.

Ennis – Eric Kripke [creatore del serial TV – NdR] è stato molto sincero con me, riguardo a quel che la serie avrebbe potuto fare e cosa invece no. Devo dire che contiene parecchie cose davvero notevoli, ma anche con tutta la buona volontà, non ci sarebbe stato modo di inserire le parti più folli del fumetto in una serie televisiva.

Robertson – Vederla sullo schermo è grandioso. Sono stato sul set accanto a incarnazioni viventi dei personaggi che ho immaginato e mi sono sentito davvero appagato. Il cast è incredibile, tutti attori di talento, e vedere l’amore, la cura e il rispetto che questo show mostra per il nostro lavoro, con un occhio di riguardo al materiale originale, è davvero una cosa che fa piacere. Posso dire che tutto quel che ho visto è grandioso. Anche se non è una trasposizione perfettamente fedele del fumetto, la serie ha la stessa atmosfera di The Boys e colpisce duro.

 

 

Fonte: Comics Beat