L’esordio di Star Wars: The High Republic, il progetto multimediale che coinvolgerà romanzi, fumetti e libri per ragazzi, è sempre più vicino (si parte il 5 gennaio 2021 con il romanzo Light of the Jedi di Charles Soule). Sebbene siano già emersi vari dettagli sui protagonisti, tra maestri, apprendistinemici della saga ambientata nell’età d’oro della Repubblica Galattica, poco ancora si sapeva della serie regolare a fumetti con cui la Marvel parteciperà all’iniziativa.

 

 

A rimediare giunge Cavan Scott, firma della serie intitolata semplicemente Star Wars: The High Republic. Affiancato dagli artisti Ario Anindito e Mark Morales, lo sceneggiatore ci presenta i due protagonisti della serie, l’apprendista Keeve Trennis e il maestro Sskeer. E se la dinamica tra i due può sembrare qualcosa che abbiamo già visto in molte situazioni precedenti, Scott promette di sovvertire le aspettative tratteggiando due personaggi molto particolari.

Ecco come li presenta ai lettori di The High Republic:

 

Star Wars: The High Republic #1, copertina di Phil Noto

Scott – Abbiamo avuto storie di Jedi sicuri di sé, storie di Jedi che andavano in cerca di qualcosa, che volevano saperne di più, che volevano essere migliori… Io volevo raccontare la storia di un Jedi che è brava, ma non sa quanto lo sia, né perché sia stata scelta per questo, e che lotta con questa domanda. Come si rapporterà agli altri? Ha da anni una relazione con Sskeer, essendo la sua apprendista. E in genere lui è sempre lì. Ma ora non c’è. Ora lei è una sua pari, forse lui se ne andrà con altre persone, e lei seguirà un altro cammino da sola. È affascinante.

Keeve e Sskeer sono di stanza sullo Starlight Beacon, che è il cuore di Star Wars: The High Republic. Questa enorme stazione spaziale è stata lanciata nelle zone oscure, un’area dello spazio con pochi pianeti. È un faro per i viaggiatori che si spingono verso la frontiera e include un tempio Jedi a bordo. I due Jedi su cui ci concentriamo, Keeve e il suo maestro Sskeer, fanno anche parte di una squadra. Anche questo è stato molto emozionante per me. Siamo abituati a vedere maestri e apprendisti, ma stavolta vediamo un maestro/apprendista proprio nel momento in cui il secondo diventa un cavaliere. Li vediamo allontanarsi e diventare indipendenti. Devono subito diventare autonomi in questa enorme stazione spaziale dove improvvisamente arrivano molti altri Jedi che ci vengono presentati nei primi numeri. Devono imparare a lavorare come una squadra, come un’unità, proprio come noi cinque autori che scriviamo The High Republic!

Questa è la cosa più entusiasmante, abbiamo tutti questi Jedi in varie fasi della loro carriera: maestri, nuovi Jedi, persone che si sono trovate in una posizione che non pensavano di raggiungere, e sono fuori dalla loro zona di comfort, ai confini della Repubblica, e devono essere un faro per gli altri. È un compito che prendono molto sul serio, forse perfino un fardello: sono la luce stessa in questo tratto di spazio. Questo è un aspetto che ha un grosso impatto su quasi tutte le altre storie, e vedremo questi personaggi entrare e uscire anche dalle altre storie.

Star Wars: High Republic, poster

Quanto a Sskeer, il mio problema con lui è che… odio le razze aliene definite da una singola caratteristica. Le monoculture sono qualcosa che non mi piace, perché noi, come specie, non l’abbiamo. Quindi l’idea di Trandoshano Jedi era qualcosa che desideravo esplorare. Sono totalmente debitore dell’idea a Phil Noto, un illustratore straordinario, che ha realizzato questo concept art mentre stavamo elaborando varie idee, e tirò fuori un Trandoshano nel mezzo con una spada laser. Rimasi ossessionato da quell’illustrazione, mi chiesi quale fosse la storia di ogni personaggio che era stato disegnato, e Sskeer spiccò tra tutti gli altri proprio per questi motivi. è un Trandoshano, proviene da un ambiente molto brutale. Come ha fatto a diventare un Jedi? Deve aver lavorato duramente per vincere i suoi istinti durante l’addestramento. Che rapporto poteva avere con una giovane appena arrivata? In alcune scene vedremo Keeve e Sskeer negli anni passati. Come ha fatto Sskeer ad andare contro la sua natura, a sforzarsi di essere qualcos’altro, di essere il migliore? Phil mi ha dato lo spunto iniziale e ho sviluppato il concetto.

Sskeer è diventato il maestro di Keeve in una fase molto tarda della sua carriera. Nelle prime stesure, Keeve era già una Jedi a bordo della stazione e non conoscevamo il suo maestro. Ma non ero soddisfatto del risultato, mi sembrava priva di un passato con cui potessimo identificarci. Poi quando è arrivata l’ispirazione per fare di Sskeer il suo maestro, allora Keeve ha davvero preso forma. Penso che i lettori adoreranno il loro rapporto. Dalle poche pagine che sono circolate in rete sembra che sia già così. Le cose non saranno sempre facili per loro. Non posso dire di più al momento… ma si profilano tempi difficili all’orizzonte.

 

 

 

Fonte: Io9