Le avventure a fumetti di Sin City si chiudono con Inferno e Ritorno, il ciclo più lungo della serie, composto da ben nove episodi; Frank Miller prende le distanze dai suoi eroi ricorrenti Marv e Dwight, per dare vita a un nuovo protagonista: l’eroe di guerra Wallace. Con un passato bellico utile per dare al personaggio le abilità necessarie per combattere durante la storia, non è chiaro perché l’autore nella scena iniziale ce lo presenti come un artista che segue la sua filosofia senza scendere a compromessi per denaro, visto che questo elemento non tornerà più all’interno della storia; sembra quasi essere una frecciatina basata su elementi autobiografici, anche considerando che poi Miller inserirà in alcune tavole dei personaggi che aveva disegnato in passato.
Wallace salva dal suicidio Esther, una ragazza che si è lanciata da una scogliera; mentre i due sono usciti per bere qualcosa assieme, due uomini drogano Wallace e rapiscono Esther. Dopo aver capito che dietro tutto ciò c’è un complotto in cui è coinvolta anche la polizia, Wallace decide di rintracciare da solo la ragazza; quando si introduce nell’appartamento di Esther però trova la sua coinquilina Delia, una ninfomane che lo accompagnerà nella ricerca. L’inserimento di questo personaggio crea una situazione bizzarra perché quello che dice sembra credibile, ma i lettori che l’hanno già vista nelle storie brevi di Sin City sanno che sta mentendo spudoramente e si tratta in realtà di un’assassina. Il brivido di saperne di più del protagonista (e dei lettori che non hanno conosciuto un prodotto “minore” della serie) prosegue fino al momento del colpo di scena: non è Esther a uscire allo scoperto, ma Wallace che rivela di aver capito dall’inizio che la donna gli stava mentendo, gabbando così anche il lettore che era convinto di trovarsi in una posizione di superiorità.
La sensazione di vittoria però dura poco, visto che un cecchino colpisce Wallace con una droga, che lo catapulta in uno stato allucinogeno in cui è in preda alle visioni: in questa lunga sequenza colorata da Lynn Varley (moglie di Miller, già colorista di Ronin e The Dark Knight Returns) compaiono alcune icone della cultura pop come Rambo, l’ispettore Callaghan, il vichingo Hagar e Hellboy, ma anche diversi personaggi su cui lo stesso Miller ha lavorato tra cui Leonida, Capitan America, Elektra, Martha Wahington e il droide ED-209 di Robocop.
e77c6f96-db25-4987-ae04-f29029c82d23Questa scena è una rottura dal bianco e nero di Sin City, che proprio grazie all’inaspettata esplosione cromatica riesce a trasmettere alla perfezione la sensazione di allucinazione, durante la quale Wallace riesce a sbarazzarsi di alcuni scagnozzi e si riunisce col suo vecchio superiore nell’esercito, veterano di guerra. Una volta tornato in condizioni normali, Wallace uccide Delia che era rimasta paralizzata nello scontro e si introduce da solo all’interno del fabbricato del Colonnello, il rapitore di Esther che ha messo in piedi un traffico di schiave e di organi, approfittando delle prostitute rapite. Dopo aver portato in salvo Esther, in realtà tenuta prigioniera nella fattoria Roark, Wallace e il suo compagno di trincea attaccano la base operativa del Colonnello, mettendo fine alle sue azioni criminali.
Wallace e Esther, finalmente lontani da ogni pericolo, decidono di cambiare vita e trovare la tranquillità andandosene da Sin City e trasferendosi in un’altra città.

Il finale di Inferno e Ritorno ci mostra per la prima volta un protagonista di Sin City che abbandona la città; finora sembrava quasi che i personaggi fossero prigionieri di questo concentrato di peccato e corruzione, dal quale non trapelava alcuna via di fuga.
In realtà la possibilità di uscire c’è e questa conclusione è probabilmente quella con più speranza e ottimismo che si sia mai vista nella saga; non ci è dato sapere se scrivendola Miller sapesse già che sarebbe coincisa proprio con il termine della saga, visto che dopo quest’ultimo ciclo di storie l’autore si dedicherà ad altri progetti meno impegnativi di una serie regolare.
La città del peccato però tornerà a vivere dopo qualche anno nella versione cinematografica, e per il sequel dopo quasi 15 anni Miller scriverà anche due avventure inedite…