Nel corso del San Diego Comic-Con 2015, CBR ha intervistato Jeph Loeb, celebre sceneggiatore di fumetti nonché presidente di Marvel Television. La chiacchierata è partita ovviamente dall’attesissimo Captain America: White, fumetto il quale, dopo otto anni di gestazione, fungerà da nuovo capitolo della collana autoriale Colors di Marvel Comics. Ai testi dell’opera ci sarà Loeb, con il ritorno di Tim Sale alle matite.

 

Captain America: White #0, coverLa storia avrà luogo nel corso della Seconda Guerra Mondiale, perciò nel complesso non c’è stato molto da cambiare in questi otto anni. Il fumetto ha un tono che trasporterà il lettore negli anni ’40. Speravamo di riuscire a pubblicare l’opera nel periodo di uscita nelle sale del film Captain America: Il Primo Vendicatore, ma purtroppo ci sono state delle complicazioni. Come i lettori che hanno letto il numero #0 sapranno, e non si tratta di uno spoiler, ognuna di queste storie parla del concetto di perdita. Penso che le persone che seguiranno questo fumetto accetteranno di buon grado l’idea che Steve possa parlare di Bucky senza sapere nulla del programma Winter Soldier.

Questo non è il primo fumetto di questa collana che realizziamo. Penso che i lettori che avranno interesse per quest’opera saranno gli stessi che hanno letto Devil: Giallo, Spider-Man: Blu e Hulk: Grigio. Questi fumetti sono delle vere e proprie lettere d’amore verso questi personaggi, e io e Tim eravamo molto preoccupati che questi potessero svanire per sempre. Tutto è iniziato con un’idea: questa riguardava Gwen Stacy e il fatto che lei potesse essere dimenticata, e che la sua morte rimanesse solo una storia del passato, mentre il mondo andava avanti. Nel periodo nel quale ebbi questa idea, Peter era già sposato con Mary Jane. Allo stesso modo, quando Karen Page morì, realizzammo la storia su Devil e in quel momento avemmo consapevolezza che stavamo raccontando di personaggi che avevano subito grosse perdite nel loro passato, soffrendo, ma che in qualche modo erano riusciti ad andare avanti. Volevamo celebrare questi character, testimoniando gli inizi del loro viaggio.

Riguardo Captain America: White, questa storia parla di quanto importante fosse Bucky per Steve, e come questa relazione di amicizia si è sviluppata nel corso del tempo. La storia ha anche una parte più leggera e divertente, con Nick Fury e gli Howling Commandos che sono fra i personaggi del racconto. Loro sono gli originali: abbiamo Dum Dum Dugan, Percy Pinkerton, Dino Manelli e Rebel Ralston. Sappiamo che c’è un gran numero di fan che non conosce molto bene questi personaggi del passato, e questo è uno dei motivi che ci hanno spinto a raccontare questa storia. Per molti di loro, Nick Fury è Samuel L. Jackson. Adesso però incontreranno questo tizio che comanda questo gruppo di soldati. Infine, se al tempo in cui ho scritto la storia avessi saputo che ci sarebbe stata la serie televisiva Agent Carter, con protagonista Peggy, questo personaggio sarebbe stato parte integrante del racconto. E invece non c’è, Steve incontrerà un’altro personaggio femminile.

Agents of SHIELD di Jim CheungIl discorso si è poi spostato sulla televisione, e su come gli show TV di genere supereroistico abbiamo cambiato questo mondo:

Penso che buona parte del credito di questo successo vada dato ai blockbuster cinematografici. Il successo di questi film sta nel fatto che siano riusciti a catturare l’interesse sia degli adulti, di ambo i generi, che dei ragazzi. Conseguentemente, la televisione, che è un servizio orientato verso il tipo di famiglia classico, ha risentito di questo fenomeno.

Penso che quello che questi film hanno dimostrato, e intendo dallo Spider-Man di Raimi in poi, è che non interessano solo ai geek. Molte persone non sapevano chi fosse Spider-Man prima di vederne il film, stesso discorso per Iron Man. Adesso, anche qui al Comic-Con, chiunque sa recitare un passaggio del film con protagonista Tony Stark. Quando la Marvel ha posto le basi per il film, la domanda alla quale questo doveva rispondere era invece: “Chi è Iron Man?” Da lì in poi è cambiato tutto. In quel caso, era la stessa Marvel a investire per realizzare un suo film, contrariamente a quanto avvenuto con la trilogia di Spider-Man e degli X-Men. Iron Man era una sorta di film indipendente che è diventato un successo su scala globale.

Loeb ha poi parlato della prima serie Marvel Television, in ordine cronologico: Marvel’s Agents of S.H.I.E.L.D.

Cinque anni fa abbiamo creato questa cosa che si chiama Marvel Television, prima di allora non esisteva nulla del genere. Siamo partiti con delle serie animate che erano un prodotto interamente nostro, come Ultimate Spider-Man, giunto alla quarta stagione, e Marvel’s Avengers Assemble, ora alla terza annata. Poi, circa tre anni fa, abbiamo fatto un ulteriore passo in avanti, passando dall’animazione al live-action. Lo ammetto, in quel caso, abbiamo un po’ imbrogliato, perché ci siamo rivolti a Joss Whedon il quale ci disse: ‘Tornerò alla televisione e realizzerò un pilot. Sarà un regalo a Clark Gregg perché Phil Coulson è un personaggio che tutti amano e Clark è un attore pieno di talento”. E così è nata la nostra prima serie televisiva, mentre tutti ci chiedevano se Iron Man o Hulk sarebbero apparsi nello show.

All’inizio della seconda stagione tutti ci chiedevano, invece, delle scritte aliene di Coulson, della natura cattiva del personaggio di Ward, dei genitori di Skye. Missione compiuta. In quel momento potevamo iniziare a far suonare la marcia della vittoria. Abbiamo fatto 44 ore di televisione, contro 11 film Marvel Studios: abbiamo quindi raccontato più storie in televisione di quanto fatto al cinema, ed è stata una bella sfida.

Il discorso si è poi spostato su Agent Carter:

Con Agent Carter abbiamo deciso di correre un bel rischio. Avevamo una protagonista femminile in un drama ambientato nel passato, nel quale non vi sono supereroi in costume o superpoteri. Nonostante ciò, gli spettatori si sono innamorati di questa serie e penso che ciò si debba alla bontà qualitativa con la quale è stata scritta. Siamo stati fortunati ad avere con noi gli sceneggiatori Stephen Markus e Christopher McFeely, i quali avevano già scritto di Peggy nei due film di Capitan America. Quando ci siamo seduti a discutere con loro della serie, decidemmo che eravamo in grado di continuare a raccontare di questo personaggio in una storia ambientata nel 1946.

DaredevilLoeb ha poi discusso del grande successo di Daredevil, show la cui prima stagione è andata recentemente in onda su Netflix:

Quando abbiamo deciso di realizzare Daredevil, dissi chiaramente che si trattava in primis di un crime drama, e poi di una serie supereroistica. Penso che gli spettatori si aspettassero, al massimo, qualcosa di simile a Captain America: The Winter Soldier, e sapevo anche che c’era molta preoccupazione sul personaggio a causa del film con protagonista Ben Affleck. Ma noi abbiamo preso una strada totalmente differente. Abbiamo continuato a sostenere che questo show sarebbe stato molto simile, come toni, a The Wire e I Soprano, e ci siamo molto ispirati anche a film come Taxi Driver e Il braccio violento della legge. Quando gli spettatori hanno potuto apprezzare quello che avevamo fatto, è stato tutto un: “Oh! Allora è questo quello che state facendo!”

Infine, lo scrittore ha parlato dei prossimi progetti targati Marvel Television, A.K.A. Jessica Jones e Luke Cage:

Quando la prima stagione della serie di Jessica Jones sarà resa disponibile, noterete come questa abbia il look e il sentimento del fumetto scritto da Brian Michael Bendis. Penso che gli spettatori si renderanno subito conto di quanto questo franchise sia diverso da quanto visto in precedenza, anche se avrà dei toni simili ai fumetti e i film Marvel. Ho sempre detto che basta prendere come esempio Captain America: The Winter Soldier e Guardiani della Galassia: uno è un thriller politico, l’altro una commedia, ma entrambi sono stati realizzati dallo stesso studio, entrambi sono usciti lo stesso anno, ed entrambi sono qualcosa targato Marvel. In televisione faremo lo stesso. Abbiamo bisogno che esista qualcosa come Daredevil e qualcosa come Agent Carter. E, come sostengo da sempre, non avete la minima idea di cosa aspettarvi da Luke Cage: sarà qualcosa che ancora non avete visto da nessuna parte.

Di seguito, trovate i video con l’intervista integrale a Loeb. Restate sintonizzati con noi per tutte le novità dall’Universo Marvel.

 

 

Fonte: CBR