Se siete appassionati di questo piccolo/grande mondo di carta e idee, sapete già d’essere perlopiù ignorati, quando non ghettizzati, dalla stampa generalista. L’industria del fumetto non muove i numeri del cinema, della moda o della letteratura, ma nonostante la crisi continua a mostrare vitalità e ad affermare con forza la propria esistenza.

Oggi, complice l’esplosione dei movie-comic, il fumetto è diventato cultura pop a tutti gli effetti, e l’ultima edizione di Lucca Comics & Games, ormai profondamente contaminata dalle altre forme d’arte, ne è stata una dimostrazione lampante. La crescita costante del numero di spettatori della manifestazione è un importante segno – un buon segno – che serve soprattutto a mostrare a tutti quello che noi già sappiamo. Siamo tanti. Magari silenziosi, e discreti, ma con una grande voglia di vivere la nostra passione in modo pacifico, e festante. Facciamo parte di un mondo ricco, e in costante movimento. E, no, non intendiamo scomparire, come non lo abbiamo fatto finora (nonostante qualcuno ancora si chieda “Ma li fanno ancora i fumetti?”).

Fa molto piacere quindi trovare, sulle pagine di Repubblica, un articolo scritto da Gualtiero Iacopi, che si complimenta con gli appassionati di fumetto per l’atteggiamento dimostrato durante la manifestazione. Ve lo riportiamo qui sotto, perché lo riteniamo un attestato di stima che potrà farvi piacere.

Tutti gli anni nella mia città si svolge la manifestazione “Lucca Comics & Games”. Nonostante venga snobbata dalla gran parte dei media, nel suo genere è una delle più importanti del mondo. Quest’anno si è battuto ogni record, sono arrivati in 210mila fra giovani e giovanissimi. Io abito nel centro storico, nel cuore della manifestazione. Vi posso garantire che già camminare a piedi era quasi impossibile. Eppure tutti gli anni vengo colpito dalla civiltà e dalla educazione di questi ragazzi. Li vedo fare file interminabili per entrare negli stand, partecipare agli eventi, parcheggiare, prendere i treni e i mezzi pubblici. Ebbene, nessun problema di ordine pubblico e assoluto rispetto per la città che li ospita. Complimenti ragazzi.

Speriamo non si limiti tutto alla segnalazione di un fenomeno di costume, e che il grande pubblico italiano sia finalmente reso partecipe di questa cultura che ormai non è più né underground, né limitata ai soli bambini. In caso contrario, sappiamo già che noi continueremo a esistere, scrivere, disegnare, e a ritrovarci durante le fiere. Se lo vorrete, ci troverete lì, disposti a prestarvi qualcosa di bello da leggere.

Di seguito, l’articolo originale.

Gualtiero-Iacopi-su-Repubblica.jpgFonti: Repubblica.it, Lucca Comics & Games