Ricordo quando, circa 25 anni fa, stavo imparando a leggere. Tra i libri di cui ho un ricordo più vivido c’è la collana Pensacisù, volumi con giochi illustrati, indovinelli e altre attività per bambini che fondevano testo e disegni riuscendo nell’impresa di educare in modo divertente. Gli autori erano i fratelli Origone, ma Pensacisù è solo una delle loro opere minori: la coppia di artisti è conosciuta soprattutto per Nilus, striscia umoristica ambientata nell’antico Egitto che ha per protagonista un folle inventore e uno sfortunato architetto al servizio del Faraone.
Nilus è stato pubblicato su numerosi quotidiani e riviste, risscuotendo negli anni ’80 un successo tale da far apparire il personaggio su gadget e accessori scolastici.

Segnaliamo con dispiacere la morte di Franco Origone, disegnatore che ha condiviso col fratello Agostino più di 40 anni di carriera. Oltre a Nilus ricordiamo altri personaggi come il dittatore Petrus, l’agente segreto John Killer o lo spin-off di Nilus dedicato alla mummia Mommy. Alla fine degli anni ’90 i due artisti hanno ridotto la loro attività, lavorando soprattutto per eventi sul suolo ligure e per il loro blog di vignette satiriche.

Dopo una lunga malattia, Franco Origone si è spento mercoledì scorso.
Ferruccio Giromini, giornalista e autore di saggi sul mondo del fumetto, ha salutato così il disegnatore:

Da oggi bisognerà scrivere, purtroppo, così: Franco Origone (Genova 1950-2014).
Un altro caro amico, la metà alta e smilza del binomio Origone Bros, non c’è più. Se n’è andato dopo una lunga malattia affrontata, ancora una volta, con incredibile umorismo.
Era una bella persona, buona e malgrado tutto inguaribilmente allegra. Gli sono stato amico, gli volevo bene.

Lavorando instancabile col fratello Agostino, mi (ci) ha fatto ridere per una vita: fin dai primi anni 70, con i fumetti di Petrus e John Killer, poi con le irresistibili strip di Nilus e poi ancora con migliaia di vignette, sempre beneducatamente umoristiche e satiriche.

Ha continuato a disegnare fino all’ultimo, dal letto d’ospedale, adottando per le sue ultime vignette il lettering digitale, perché la sua grafia era diventata ormai un po’ tremula.
Vorrei ricordarlo a chi lo ha conosciuto e apprezzato proprio con alcuni dei suoi ultimi disegni, scelti dal blog che ha saputo tenere “vivo” quasi fino all’ultimo, come dimostrano le date di realizzazione.

Mi sembra di vederlo, di là, sorridente e divertito.

Fonte: Blog di Luca Boschi