Nel presente, Magneto è uno dei padri fondatori della nazione mutante di Krakoa. Pur non rinnegando i suoi trascorsi da criminale (anzi, tutt’altro), si è riconciliato col suo arcinemico Charles Xavier e gode a tutti gli effetti dei riconoscimenti dovuti a un capo di stato e a quel ruolo di “messia” mutante che ha inseguito per tutta la vita, pur di garantire la salvezza ai membri della sua razza.

Ma c’è stato un periodo non troppo lontano in cui il Signore del Magnetismo aveva abbandonato ogni parvenza di legittimità e agiva come un vero e proprio vigilante, una forza della natura scatenata e implacabile pronta a colpire chiunque costituisse una minaccia vera o presunta al popolo mutante. Parliamo della serie Magneto realizzata da Cullen Bunn a ridosso del megaevento di Secret Wars, che “resettò” l’intero Universo Marvel.

Come molte altre pubblicazioni dell’epoca, anche Magneto giunse a una fine prematura a causa degli sconvolgimenti su scala cosmica in atto. Ora, sulle pagine del sito ufficiale Marvel, Bunn ricorda, commenta e approfondisce il suo lavoro su quella serie:

 

Magneto

Bunn – Sono un fan degli X-Men di vecchia data e per me Magneto è sempre stato il criminale mutante perfetto. Un cattivo, sì, un individuo spietato, ma qualcuno a cui è stato portato via tutto. Un uomo pronto a fare qualunque cosa per proteggere il suo popolo, ed è questo ciò che fa di lui un criminale: non il resto del mondo, ma il popolo che cerca di proteggere. A parte le sue prime apparizioni, mi sono rifatto a X-Men: Dio ama, l’uomo uccide e a Il processo di Magneto, su Uncanny X-Men #200, e perfino alle Guerre Segrete originali del 1984. Ripenso alla serie X-Men di Chris Claremont degli anni 90, che ci mostrò Magneto come questo genere di mostro. O alla storia di Attrazioni Fatali. C’è una miriade di fantastiche interpretazioni del personaggio che mi hanno aiutato a modellare la mia versione. Ovviamente volevo anche guidarlo in una direzione inedita.

La mia proposta fu di presentare Magneto come una sorta di Punisher, un vigilante incontrollato che agisce preventivamente per sopprimere qualsiasi minaccia nei confronti dei mutanti. Volevo che Magneto comparisse come una specie di serial killer, qualcuno che la gente comune temesse allo stesso modo in cui si teme una cometa che possa cadere sulla Terra. Presto o tardi, Magneto sarebbe scattato e avrebbe fatto qualcosa di terribile. E ovviamente, volevo esplorare a fondo le sue motivazioni. Ma specialmente nei primi numeri, era importante vedere Magneto come questa forza della natura, questa minaccia onnipresente di cui la gente comune discuteva e aveva paura.

Magneto #14

All’inizio non avevo intenzione di inserire altri personaggi già esisteni nella serie. Volevo mantenere la serie asciutta ed essenziale. Briar Raleigh, in una forma o nell’altra, sarebbe comunque stata presente. In origine era stata concepita come un personaggio che vegliava su Magneto, lo guidava e lo sosteneva nella sua missione. Ma ho abbandonato quasi subito quell’idea per qualcosa di più sinistro. Appoggiandomi all’idea di Magneto come disastro naturale e serial killer, scelsi di creare una strana sub-cultura di persone che ammiravano i criminali di portata mondiale, feticisti che adoravano le carneficine e la distruzione. Briar divenne la finestra su quel mondo. Oltre a essere molte altre cose, naturalmente. Diventò uno dei miei personaggi preferiti.

Nel corso della serie, Magneto fu gradualmente depotenziato. Giunti al collegamento con Gli ultimi giorni, volevo mostrarlo mentre utilizzava la sua volontà indomabile per uno scopo ben preciso: salvare la Terra dalla distruzione. Fece tutto quello che poteva per recuperare abbastanza potere da invertire l’ondata di distruzione. Mise i suoi metodi spietati, anziché al servizio dei soli mutanti, al servizio di tutta l’umanità. Si immolò non come criminale, ma come eroe.

Magneto #21, copertina di David Yardin

Mi sarebbe piaciuto portare avanti la storia di Magneto pur collegandomi al quadro più vasto. Volevo assicurarmi che i lettori della serie avessero l’impressione che la serie sarebbe continuata, nonostante l’‘interruzione degli eventi. È stata una notevole sfida creativa per me in questa serie.

Sono orgoglioso della serie che ho scritto. Mi piace pensare di avere offerto ai lettori una visione approfondita dei pensieri, delle motivazioni e dei desideri di Magneto. Non l’ho mai inquadrato come un vero eroe. Non credo sia quella la sua natura. Ma volevo che fosse un criminale le cui motivazioni risultassero comprensibile, anche se portava sempre le cose all’estremo. Tendo a essere molto critico con me stesso, ma sono molto orgoglioso di ogni numero di questa serie. Sento di avere presentato una versione di Magneto che i lettori ricorderanno.

 

Magneto Last Days

 

 

Fonte: Marvel