Giungono notizie di cancellazioni da parte della Casa delle Idee. Tempo di sforbiciate, dettate certamente anche dalla battuta d’arresto di tutto il mercato dei comics imposta dalla pandemia da Coronavirus. A cadere sotto i colpi della mannaia c’è un personaggio illustre come Doctor Strange. Già negli annunci delle uscite di giugno non c’era traccia del sesto numero della serie scritta da Mark Waid e disegnata da Kev Walker. Nei redazionali di Doctor Strange: Surgeon Supreme #6, uscito ieri, i lettori hanno appreso dalle dichiarazioni di sceneggiatore e artista che la testata non sarebbe proseguita.

 

Doctor Strange #6, copertina di Phil Noto

Waid – La gran parte dei grandi eroi Marvel ha una cosa in comune: sono nati da una combinazione unica di trauma e arroganza. Iron Man, Spider-Man, Mr. Fantastic, Hulk, Ant-Man, Occhio di Falco… la lista prosegue. Doctor Strange condivide quel DNA, ma a differenza dei suoi colleghi non si è mai liberato del tutto dell’arroganza, non realmente. Il trucco, quando si scrive il suo personaggio, è mantenersi sulla linea sottile tra il supponente e l’adorabile, facendo in modo che di quando in quando casa vittima della sua superbia. Scrivere le avventure di un personaggio che è il peggior nemico di sé è una gioia e mi mancherà il tempo che abbiamo passato assieme.

Detto questo, che grandiosa lista di artisti ho avuto al mio fianco. Daniel Acuna, Javier Pine, Jesus Saiz, Barry Kitson, Kevin Nowlan, Butch Guice, Kev Walker. Ognuno di loro ci ha dato una scossa e quando ho chiesto di riportare con forza il Doc nel mondo della medicina, gli editor Nick Lowe e Darren Shan mi hanno sostenuto, cosa di cui sono grato. I loro assistenti, Kathleen Wsneski, Annalise Bissa, Danny Khazem e Lauren Amaro sono stati un aiuto prezioso.

Qualche appunto da dietro le quinte:

  • Ricordarsi come si scrive “Raggadorr” è una battaglia senza fine.
  • L’interpretazione di Kev dell’aspetto di un cancro demoniaco è qualcosa a cui non dovreste mai pensare prima di dormire.
  • Sarò grato in eterno al mio amico Geoffrey Patterson per avermi chiesto, un certo pomeriggio: “Come mai Doctor Strange non si costruisce da solo la sua roba?”

E infine, per quanto riguarda chi e perché abbia mandato a Doc tutti quei messaggi bizzarri, spero tanto di non dovermi portare il segreto nella tomba, perché sarebbe divertente da raccontare.

Grazie per averci letto.
Mark Waid

Kev Walker – Le storie sono un po’ come delle vite. A volte finiscono quando meno te lo aspetti. Desideravo da un sacco di tempo disegnare Doctor Strange. Era il personaggio preferito di mio padre e Steve Ditko era il disegnatore che amava di più. Quindi potete immaginare la pressione che mi sentivo addosso. Ma poi la realtà si mette di traverso e tutto finisce proprio quando stava iniziando.

Ad ogni modo, lavorare con Mark Waid, Java Tartaglia, Darren Shan e Lauren Amaro è stata una gioia, perché collaborare con persone di talento e immaginazione per cercare di dar vita a qualcosa di meraviglioso e tutto quel che conta nella vita.

Grazie per l’opportunità.
Kev Walker

 

Stephen Strange non è l’unica vittima di questi ultimi giorni, tuttavia. Dopo averne ritardato l’uscita a suo tempo, la Marvel ha dato alle stampe Black Cat #12 e ha contestualmente annunciato che sarebbe stato l’ultimo numero della serie di Jed MacKay e Carlos Villa. Gli ammiratori di Felicia Hardy, tuttavia, avranno presto occasione di vederla in azione, dato che avrà un ruolo importante nell’evento relativo a Venom intitolato The King in Black, scritto da Donny Cates per le matite di Ryan Stegman.

 

Black Cat #13, copertina di Sara Pichelli

 

 

Fonte: Bleeding Cool