Al Ewing, Mark Waid e Jim Zub parlano di Avengers: No Surrender sulle pagine di Comic Book Resources. Lo fanno in un’intervista che contiene parecchi SPOILER e che dà per scontati gli eventi già narrati nella storia, in corso negli Stati Uniti. Abbiamo selezionato per voi gli argomenti più comprensibili anche da chi non ha letto, ma, attenzione, ci sono diverse anticipazioni. Siete avvertiti.

 

Avengers: No Surrender, copertina di Alex Ross

Ewing – Voyager, in parte, nasce dalle domande e dai grandi temi che nascevano quando pensavamo all’evento, con la principale che riguarda cosa sia effettivamente un Vendicatore. Che cosa significa esserlo? Da lì è emersa la figura di Voyager.

Zub – Esatto. Non ricordo di preciso chi abbia avuto l’idea di aggiungere un personaggio in questo modo, ma so che Mark ha assicurato tutti che non sarebbe stato un revival di quanto fatto con Sentry. Volevamo mettere in mostra delle idee più ampie su quel che rappresentano gli Avengers e i diversi generi di persone che si sono trovati sotto questo nome. Ma Voyager è diversa: è un mistero lanciato ai lettori per fare in modo che continuino a farsi domande. Ma non posso dire di più.

Sappiate solo che avrebbe dovuto avere un ruolo molto più funzionale, nella prima stesura della storia, ma scrivendola ci siamo accorti tutti e tre di quanto potenziale avesse Valerie Vector come personaggio. Quando le polveri si saranno posate, spero che sarà entrata nei cuori dei lettori.

Waid – Non posso svelare altro, ma lasciatemi dire, essendo io quello che ha creato Triumph alla DC dando vita alla retcon definitiva, che un bravo mago non ripete mai due volte lo stesso trucco. Le teorie che ho letto online sinora sono lontane dallo svelare il mistero.

Ewing – Captain Glory è un personaggio tutto nuovo, anche se potrebbe essere la versione dell’Universo Marvel principale del padre di Noh-Varr. Nel nostro primissimo incontro tra autori, lo definimmo come il Capitan America dei Kree, per costruirgli uno scheletro. Ma sono Jim e Mark che l’hanno reso un personaggio vero.

Avengers #676, copertina

Io ho lavorato più sul Nuovissimo Metal Master. Inizialmente doveva essere il vecchio Molyb, da Hulk #6, ma visto il suo percorso in Black Bolt sembrava poco rispettoso farlo ripiombare tra i cattivi. Quindi c’è un nuovo Metal Master che venera quello originale come un grande artista concettuale e vuole seguirne le tracce, usando la conquista del mondo come mezzo di espressione creativa.

Zub – Metal Master e Captain Glory sono un’idea di Al. Credo che Tom Brevoort abbia menzionato i Fratelli Sangue, invece. Creare nuovi personaggi per la Marvel è per me un sogno divenuto realtà. Per questo ho dato vita ai piccoli e teneri Cyttorak in Uncanny Avengers #28. Per questo Drall urla in un linguaggio dell’Impero Endrionico. Voglio costruire un sacco di cose nuove e belle per l’Universo Marvel, il più possibile. E continuerò finché qualcuno non mi fermerà.

Waid – Al contrario, sono convinto che il mio punto forte sia prendere quel che già esiste e aggiungergli nuovi livelli. Molyb, in particolare, è stato divertente da avere a disposizione quando abbiamo dovuto spiegare la scienza che sta dietro a Metal Master e pensare a nuovi usi per i suoi poteri.

 

Gli autori hanno quindi parlato dei nuovi personaggi che compaiono nelle fila dei cattivi. Mentacle è una creatura di Ewing, mentre Drall nasce dalla fantasia di Jim Zub. Ovviamente, gli sceneggiatori hanno dato grande importanza al contributo dei colleghi artisti, responsabili del design dei personaggi.

 

Avengers #677, copertina di Mark Brooks

Zub – Pepe Larraz e David Curiel hanno davvero reso migliore il nostro lavoro di scrittura. Non importa quanto avessi immaginato epiche le scene: ogni singola volta le hanno portate a un livello superiore. Pepe riesce a mescolare posture incredibilmente dinamiche con una narrazione per immagini davvero solidissima. Le sue tavole hanno il sapore classico di una storia di supereroi piena di azione, ma realizzata con un gusto molto contemporaneo, cui David aggiunge l’atmosfera. Le loro pagine sembrano un film con un miliardo di dollari di budget.

Ewing – Ho scritto Proxima Media Nox e Fauce d’Ebano per un paio di numeri, in passato. L’Ordine Nero è una squadra molto più coesa rispetto alla Legione Mortale, che invece è una caotica accozzaglia di strambi spaziali. L’Ordine è una macchina ben oliata, ma come spesso succede alla Marvel, sugli sfavoriti vale la pena scommettere.

Zub – Ho scritto un sacco di scene di battaglia tra questi due team, mentre Al e Mark facevano il lavoro davvero pesante sulla trama e le interazioni tra i personaggi. Come dice Al, l’Ordine è perfettamente funzionale nelle sue strategie, conosce le proprie forze ed è molto più organizzato. Oltre ad essere del tutto devoto al proprio compito. La Legione è un gruppo di emarginati che ha molto da dimostrare.

 

 

 

Fonte: Comic Book Resources