A Lucca Comics & Games 2017, Fausto Vitaliano e Claudio Sciarrone hanno presentato il volume di Topolino Deluxe Edition che ripropone in versione estesa Le fantastiche avventure di Don Pipotte e del suo fedele scudiero Miguel Topancho.

 

Fausto Vitaliano – Da tempo mi chiedevo perché non fosse stata fatta una versione disneyana del Don Chisciotte. Guido Martina aveva “solo” realizzato una storia in cui il protagonista dell’originale di Cervantes mandava il suo scudo a Paperino per fargli rivivere in sogno le sue avventure. Io, invece, volevo riadattarlo in toto con un cast Disney, perché è uno dei romanzi che amo di più e che ho riletto più volte, nonostante la lunghezza.

Dal punto di vista narrativo non ci sono particolari difficoltà. Il romanzo ha un andamento di un certo tipo, procede con una serie di storie verticali che si susseguono come se fossero infilate su uno spiedo. L’unico rimpianto, per me, è la fine che Cervantes fa fare al protagonista: perché in letto di morte gli fa dire quelle cose? Rivede tutto come un delirio, sembra quasi negare quanto vissuto nel corso della sua esistenza… No, sei un eroe e sei stato in grado di farci vedere la realtà in un altro modo!

Le tavole in più compaiono solo nel terzo episodio. Chi fa il mio lavoro non è mai contento del risultato. C’erano dei punti che necessitavano un passaggio ulteriore, quindi ho supplicato l’editor di permettermi di sistemarli. Non avevamo mai fatto prima una cosa simile, ma ora si capisce meglio il turpe disegno di Macchia Nera.

Visivamente ci sono degli esperimenti interessanti nel corso del fumetto. Nella storia ci sono diversi piani narrativi: la loro vita quotidiana nella fumetteria, il livello sul delirio di Don Pipotte e un ulteriore livello reso da Claudio con la retinatura, citando i fumetti degli anni ’50.

Claudio Sciarrone – Per distinguere tutti i piani mi è venuto naturale proporgli un approccio grafico differente per ognuno.

Vitaliano – Se avessi fatto fare le cose come voleva Claudio, saremmo ancora lì a studiare i dettagli della moto. A un certo punto devi dirgli: “Basta, disegna!”

Ultimamente, Disney ha riportato in vita – anche se tramite formati differenti – progetti che sembravano ormai conclusi da anni, come “PK” o “Ridi Topolino”. Questa non è una domanda, ma un disperato grido di nostalgia: c’è uno 0,001% di possibilità di rivedere “Speed Loop”? Qualche mese fa ho riletto il numero zero e sono convinto sia la miglior storia d’esordio di un fumetto per ragazzi che abbia mai letto; c’erano ottime premesse e si intuivano sviluppi con grandi potenzialità.

[Sciarrone e Vitaliano fanno un enorme sospiro, rimanendo in silenzio per diversi secondi]

Sciarrone – Se dovessimo rimetterci mano, mi piacerebbe pensare ai personaggi cresciuti, con una narrazione a flashback che raccontasse tutto quello che è successo, le questioni rimaste irrisolte all’epoca…

Vitaliano – A me piacerebbe, ma a volte nella vita bisogna lasciar andare le cose. A volte può capitarti di ripensare a quella ragazza dei tempi del liceo… ma è andata com’è andata. Però voglio dire che la storia era veramente forte, sarebbe stata una una serie davvero bella.

A un certo punto, c’è stata addirittura una riunione con i francesi, per l’animazione. Eravamo come le persone sul Titanic: “Ehi, guardate, laggiù c’è New York!” Ci siamo voltati, ed è spuntato l’iceberg. È andata così.

 

Vitaliano Sciarrone