Donny Cates parla di King in Black, la storyline che riguarda il destino di Knull, divinità dei simbionti Klyntar, ovvero i simili del costume alieno e senziente di Venom. Gli eroi dell’Universo Marvel entreranno in collisione con questa potente entità cosmica oscura a dicembre e le trame messe in campo nella serie dedicata al protettore letale, poi durante Absolute Carnage, stanno per portare frutto.

 

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Cates ha parlato, sulle pagine di Comic Book Resources, della struttura dell’evento, dei suoi tie-in e di quel che ci aspetta sulle sue pagine, mostrando anche diverse immagini in anteprima.

 

Cates – Non l’avevo mai vista in questo modo, ma di fatto King in Black racconta un’invasione aliena. Sarà una storia molto diversa da Absolute Carnage, che invece riguardava una minaccia molto domestica e Venom, Spider-Man e altri personaggi ragneschi. In questo caso siamo davanti a una potenziale fine del mondo che creerà alleanze particolari e imporrà a diversi personaggi di dimenticare gli screzi del passato.

King in Black #1, copertina di Peach Momoko

Le mie storie preferite di ogni epoca sono quelle in cui gli eroi cercano l’aiuto dei loro colleghi. Alcune delle avventure migliori di Superman sono quelle in cui va a cercare Batman per farsi aiutare e quest’ultimo si fa pregare. In questo caso capiterà a Eddie con la comunità dei super eroi Marvel e anche con qualche criminale. Il che metterà Brock nella condizione di doversi meritare il loro aiuto. Ovviamente, in passato non ha fatto molto in questo senso e sarebbe lui il primo ad ammetterlo. Non è Cap né Iron Man, ma capita che sia il tizio che ha il pallino in mano questa volta. Conosce Knull ed è sia colui che ha provocato, sia colui che potrebbe avere in mano la chiave per risolvere la situazione.

Stare così al centro dell’attenzione non gli dispiacerebbe, ma in questo caso lo farà sentire in colpa, perché il motivo è che ha portato sulla Terra un dio antichissimo che vuole uccidere tutti quanti. E anche se ha salvato la situazione durante Absolute Carnage, la gente lo vede ancora come l’Eddie Brock di sempre, non come guarda Spider-Man. E la cosa lo rode dentro.

Eddie è una vittima degli eventi più o meno da sempre. Non ha mai desiderato che gli piovesse addosso, in quella chiesa, un costume simbionte che lo rendesse un mostro. Ancora una volta, si trova in una posizione in cui lo ha messo il destino, gettandogli un peso sulle spalle che non voleva, anche se in questo caso è un po’ diverso, perché non ha tempo per lamentarsene. Finalmente, infatti, abbiamo un Eddie Brock cui importa di qualcuno oltre che se stesso, ovvero di suo figlio.

 

Il modo in cui Brock gestirà questo senso di colpa e di responsabilità avrà un ruolo centrale in King in Black, così come l’idea di impegnarsi per il bene di una prossima generazione. Inoltre Eddie è sempre più vicino alla sua nemesi e insieme proprio modello, Peter Parker, che ha un sacco di persone nella propria vita per cui si sacrifica quotidianamente.

 

Silver Surfer: Nero, copertina di Tradd Moore

Cates – La domanda centrale riguarda cosa sia peggio. Il dio terribile in arrivo o ciò che la natura ha prodotto per sconfiggerlo? Vedremo le implicazioni di questo interrogativo. Ci siamo spinti davvero lontano, nella serie Venom, per spiegare la mitologia riguardante i simbionti. Un tempo si credeva che si generassero sia casualmente che volontariamente. Ora sappiamo che lo fanno quando sono in grande pericolo. E cosa può essere così cattivo e pericoloso da far sì che la mente alveare dei simbionti abbia creato qualcosa di potente quanto Dylan? E basterà a risolvere la questione?

E poi… fino a che punto Eddie si sentirà di scatenare il potere del proprio figlio. Eddie sa quali siano le sue potenzialità, ma quale padre al mondo riuscirebbe a tenere a freno l’istinto di protezione e lasciare che il proprio ragazzo affronti una cosa come Knull? Per quanto sia stato addestrato sin dall’infanzia per combattere un drago, è sempre tuo figlio. Dylan dirà a suo padre che è ora, che tutti si aspettano qualcosa da lui. Eddie risponderà che è lui la causa del problema e che non vuole scaricarlo sulle spalle del proprio figliolo, perché si merita una vita migliore della sua.

 

Cates parla dell’obiettivo di Knull come di una sorta di processo di gentrificazione galattica. Esisteva prima della creazione stelle e tutto apparteneva a lui. Poi sono arrivati i Celestiali, la luce, la vita e lui ha creato un esercito per riprendersi tutto quanto. Un esercito che si è ribellato alla sua guida e lo ha intrappolato per miliardi di anni. Un obiettivo chiaro, quindi: distruggere tutta la vita dell’universo. Ad impedirglielo, gli Avengers, gli X-Men, Namor, i Fantastici Quattro, Gatta Nera, Doctor Strange e tanti altri. Una colossale resa dei conti che ha le sue radici anche in Silver Surfer: Nero e nelle trame di Thor scritte da Donny Cates.

 

Cates – Non vedo l’ora che tutti leggano il primo numero di King in Black e vedano come Krakoa sia sotto i riflettori. Devo fare grandi applausi a Jonathan Hickman e alla sua squadra, così come a Dan Slott, Jason Aaron e Gerry Duggan. E a Chip Zdarsky. Circa cinque anni fa, ho messo piede al mio primo incontro Marvel da novellino e ho fatto le mie proposte per Venom, per un’ora, spiegando ogni singolo arco narrativo. Nulla è cambiato di quei piani, che erano ambiziosi e folli per uno che era appena arrivato. Ed ecco perché devo ringraziare tutti alla Marvel: quando è arrivato il momento di pianificare King in Black ci siamo incontrati tutti quanti, come la Compagnia dell’Anello, e tutti mi hanno detto “hai la mia ascia”.

 

I primi due numeri della serie centrale metteranno in chiaro diversi concetti fondamentali: nessuno era preparato per gli eventi di Absolute Carnage, ma questa volta Eddie ha avuto tempo per spiegare la situazione agli eroi, a Capitan America, agli Avengers. Quindi c’è un piano pronto, sfaccettato e globale, che permetterà a ognuno di fare la propria parte, che sia a Latveria, a New York, in Wakanda o a Krakoa. Ecco ciò che vedremo nei tie-in di King in Black, che Cates paragona un po’ a La Guerra dei Regni, da questo punto di vista.

 

Cates – In quelli della serie Venom faremo qualcosa di folle, probabilmente la missione più segreta in assoluto. La run mia e di Ryan Stegman si è concentrata soprattutto sull’horror e su questioni ultramondane e ci spingeremo ancora più radicalmente per quella via. Non posso dirvi assolutamente nient’altro. Per quanto riguarda ciò che accadrà su Thor: no comment. Leggete King in Black #1 e poi Venom #31. Da lì proseguite. Per molti versi, raccontano la stessa storia. Uno si concentra ovviamente sulla gigantesca minaccia rappresentata da Knull e Venom parla di ciò che Eddie farà nello specifico, di una sua cerca solitaria che ha a che fare con tutto il resto.

 

 

 

Fonte: CBR