L’episodio pilota presume che il pubblico conosca l’universo Marvel puntando a intrattenere gli spettatori con una raffica di riferimenti a quanto costruito finora sul grande schermo. Certo, The Avengers è stato il terzo incasso cinematografico di tutti i tempi, ma ricordare i dettagli del film uscito un anno fa potrebbe essere una richiesta accettabile solo per un fanboy.
Whedon riesce ad alternare le diverse storyline nel corso dell’episodio in modo magistrale, ma le singole trame prese autonomamente lasciano a desiderare. Nelle precedenti apparizioni a fumetti e al cinema dello S.H.I.E.L.D. l’organizzazione era gestita da un ultra-carismatico e ultra-pericoloso Nick Fury, l’unico a poter competere con un universo di supereroi con poteri divini. Fury, come Batman e James Bond, non ha superpoteri ma è chiaramente sovrumano: inarrestabile, indomabile, invincibile. E l’agente Coulson, col suo aplomb da Rudy Giuliani, non è Nick Fury e dovrebbe prendere qualche lezione da Samuel Jackson.
Parlando di Jackson, all’esordio di Agents of S.H.I.E.L.D. avrebbe giovato enormemente di un cameo di 15 secondi o anche solamente una dannata telefonata dal Nick Fury di Jackson.
Ancor più deludente è la completa assenza di minaccia, di tensione. Un mese fa Jeph Loeb definì il telefilm come ‘Lo S.H.I.E.L.D. incontra X-Files‘. Ottime premesse, ma dopo aver visto il primo episodio dico che Agents of S.H.I.E.L.D. deve essere più duro, più strano, puntare più in alto per sfruttare tutto il suo potenziale!
Steranko è tra gli autori di fumetto ringraziati nei titoli di coda dell’episodio, anche se dal suo giudizio sulla serie sembra proprio non aver mandato giùl’assenza di Nick Fury, il protagonista della sua versione a fumetti…
Fonte: Hollywood Reporter
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