In queste settimane, l’emergenza Coronavirus ci sta costringendo a casa per tentare di arrestare l’incredibile escalation di contagi. Negli Stati Uniti, così come nel resto del mondo, diverse sono state le iniziative volte a mitigare questo improvviso stravolgimento della quotidianità. Dopo aver pensato ai propri lettori rendendo disponibili più di cento titoli da leggere gratuitamente in digitale, la Image Comics rivolge ora la sua attenzione ai distributori e alle fumetterie, che stanno attraversando un periodo ancor più difficile.

Eric Stephenson, editore del terzo polo del cosiddetto Fumetto americano, ha scritto una lettera aperta in cui suggerisce alle case editrici alcune misure da adottare e chiede di fare fronte comune:

 

Cari colleghi,

finché si è giovani non si pensa a quando si diventerà abbastanza vecchi da raccontare storie che iniziano con “Ricordo quando…”, ma per molti di noi quel giorno è inevitabilmente arrivato. Oggi, vi racconterò di quando le fumetterie non c’erano e trovare i fumetti rappresentava una vera sfida. Trovarle oggi, tuttavia, senza gli sforzi del mercato diretto, che ha permesso la diffusione del nostro settore a tutti i lettori, ovunque essi si trovino, sarebbe stato quasi impossibile. Trovarle domani potrebbe essere impossibile, se il nostro settore non procederà compatto per conto delle fumetterie di ognidove.

Stiamo vivendo tutti quanti un momento di grande cambiamento, mentre lottiamo per gestire gli effetti del Covid-19. Non possiamo semplicemente fingere che il mercato sia lo stesso di prima. Alcuni di noi sono sfuggiti ai danni della rapida diffusione che il virus ha avuto sulle nostre attività, sulle nostre relazioni, sul nostro quotidiano. Siamo tutti spaventati dalle implicazioni a lungo termine di una delle più grandi crisi sanitarie di sempre, ma più di ogni altra cosa, siamo tutti alle prese con una paura che sempre ci accompagna, mentre l’immediato futuro non è solo desolante ma anche incerto.

Ciò che mi perplime maggiormente in questo momento è quanto la situazione appaia orribile ai nostri partner commerciali. Quando i clienti decidevano di attendere fuori dai negozi come misura di pubblica sicurezza, era già abbastanza triste, ma ora che tutte le attività non essenziali sono state costrette a chiudere, le conseguenze finiranno certamente per comportare un effetto a catena sull’economica con esiti insondabili.

Abbiamo già delineato parte delle misure che attueremo alla Image: stiamo distribuendo tutti i nuovi prodotti in FOC (Free Of Charge), restituibili nei prossimi 60 giorni (“Fino al 18/05 FCO”) e siamo pronti a estenderlo, eventualmente, a seconda dalle necessità; stiamo cancellando le uscite non essenziali, come le seconde ristampe o le nuove edizioni; stiamo offrendo suggerimenti a Diamond su come mitigare l’impatto di questa crisi sui rivenditori minacciati dalla chiusura obbligatoria dei negozi; e, a partire da ieri, stiamo pensando a come riprogrammare e scaglionare l’uscita dei nostri albi, volumi e graphic novel così da non immettere troppi titoli sul mercato in un momento in cui rivenditori e consumatori devono affrontare una battaglia finanziaria per un periodo di tempo indeterminato. Lo facciamo perché amiamo i fumetti, amiamo il settore e riconosciamo il nostro posto nell’ecosistema su cui tutti facciamo affidamento per sopravvivere.

Quel che facciamo, tuttavia, non è abbastanza. La Image Comics dovrebbe essere la terza casa editrice negli Stati Uniti, ma in termini percentuali è molto lontana dalla seconda. Nonostante la nostra reazione alla crisi che stanno affrontando velocemente i nostri partner commerciali e le nostre migliori intenzioni, siamo un editore e, sebbene molte fumetterie facciano affidamento sui nostri albi per la loro attività, siamo solo una fetta di questa torta. Se il mercato diretto riuscirà a superare questa prova, avremo bisogno di unirci per ridurre al minimo gli effetti della chiusura delle attività sulle fumetterie, perché abbiamo bisogno di questo mercato per sopravvivere. Alcuni editori hanno già discusso della possibilità di rendere i loro prodotti restituibili, ma non è ancora abbastanza: abbiamo bisogno di tutti quanti.

Con tutto il rispetto per i nostri colleghi editori, vi invito ad adottare misure similari che aiuteranno i nostri partner commerciali a superare questi tempi strazianti. Ognuno di noi, a ogni livello del settore, dovrà fare qualcosa per supportare il prossimo. Mettiamo insieme le nostre teste e troviamo un modo per proteggere la gente che fa in modo che il nostro lavoro sia possibile.

Comprendo che non tutti gli editori siano nella posizione della Image Comics di poter prendere questo genere di decisioni. La Image non è di proprietà di una grande azienda né è gestita da azionisti. Indipendentemente da ciò, questo è il momento in cui tutti dobbiamo fare la nostra parte. Capisco che per molti di voi questo significa fare un salto nel vuoto, ma se c’è mai stato un momento per farlo, quel momento è adesso.

Cordiali saluti,

Eric Stephenson

 

 

Fonte: CBR