Sono circa due anni che si rincorrono periodiche voci sul ritorno di Karen Berger al mondo del fumetto. La editor che contribuì a fondare l’etichetta Vertigo negli anni Ottanta e al successo di alcune delle più storiche serie dell’epoca e di sempre, questa volta ha davvero fatto il suo rientro, approdando alla Image Comics con il primo numero di Surgeon X, scritto dalla sceneggiatrice esordiente Sara Kennedy per le matite di John Watkiss. La Berger ne ha curato l’edizione, come già annunciato in occasione della scorsa Image Expo.

Una storia post-apocalittica, una vigilante ex chirurgo in un mondo decimato da malattie resistenti ai farmaci, vittima di un delirio di onnipotenza e libera, per le strade di Londra, di punire i malvagi e decidere chi merita di vivere o morire grazie alle sue doti di medico. Pane per i denti dell’editor, che si è detta attratta da questa vicenda che l’avrebbe in qualche modo adescata e convinta a tornare al medium fumettistico.

 

Mi piace il fatto che provi a immaginare le conseguenze del crollo della moderna medicina, in cui l’umanità deve adattarsi a vivere in una nuova realtà piena di pericoli. La protagonista principale ha una natura sovversiva ed eticamente discutibile, che provoca domande interessanti sulla morale personale e i suoi confini. Sara Kennedy ha talento da vendere e John Watkiss è un disegnatore magistrale.

 

Surgeon X #1, copertina di John WatkissUn rapporto, quello tra la Kennedy e la Berger, nato su LinkedIn, per iniziativa della sceneggiatrice. Se, come noi, anche voi siete entusiasti del ritorno di una delle voci più interessanti e autorevoli del dietro le quinte del comicdom, dovete ringraziare i social media e l’intraprendenza della giovane autrice.

Dopo il suo abbandono della Vertigo, ormai quattro anni fa, in polemica con la DC Comics e, in generale, delusa dal fatto che le due major fumettistiche americane fossero di proprietà di studios televisivi e sottomesse a logiche non necessariamente editoriali, la Berger trova una nuova collocazione nella sede più logica e sensata.

Image Comics, molto più di ogni altra casa editrice americana, mostra oggi quel connubio di libertà creativa, capacità imprenditoriale e potenza comunicativa che trenta e vent’anni fa apparteneva all’etichetta che lanciò Sandman, Watchmen, Invisibles e altre pietre miliari.

Noi non possiamo altro che ringraziare la signora Berger per aver tenuto viva la sua passione per il fumetto e sperare che la sua presenza arricchisca nuovamente un panorama che ne ha sempre, costantemente bisogno.

 

 

Fonte: Comicbook.com