Newsarama intervista Tom King, uno degli sceneggiatori più apprezzati oltreoceano, se non il più amato in assoluto degli ultimi anni.

Mattatore agli Eisner Awards grazie a Mister Miracle e scrittore della maxi-serie Batman/Catwoman, che chiuderà le trame messe in moto sulla serie ammiraglia del Cavaliere Oscuro, Tom King è in un potenziale momento di svolta della propria carriera, a fronte dell’impegno come scrittore per il Cinema di New Gods, film di Ava DuVernay che adatta i personaggi creati da Jack Kirby per il Quarto Mondo:

 

Mister Miracle #3, copertina di Mitch Gerads

King – Fin qui, lavorare a New Gods è stata pura gioia. Ava è uno dei grandi geni americani della contemporaneità ed è brillante quanto mi aspettavo. Anche di più. La mia paura è di non riuscire a essere alla sua altezza. Se riesco a scrivere belle cose per lei, allora andrà tutto bene. Se non riesco, invece, la vedo buia.

Non è poi così diverso come lavoro. Ovviamente ci sono delle differenze tecniche, ma i concetti di base che rendono buono il materiale sono gli stessi. La sensazione è un po’ quella che avevo da bambino quando giocavo coi pupazzetti dei G.I. Joe o dei Power Rangers, inventavo una storia e i singoli pugni che si davano. Poi ti rendi conto che non è quella la storia che volevi raccontare, la più divertente. Perciò torni indietro e riparti finché non trovi quella giusta, finché non ha senso. Ecco. I muscoli narrativi sono gli stessi, è solo questione di chiudere gli occhi e vedere i personaggi, ascoltarli e scoprire dove ti portano.

Dal punto di vista fumettistico, ho chiuso con i personaggi del Quarto Mondo. La mia prima e ultima fatica è stata Mister Miracle. Quella storia ha aperto e chiuso la porta per me. Resterà chiusa. Se qualcuno dovesse offrirmi dei soldi per raccontare una nuova avventura tra dieci anni, forse tradirò quel che ho già detto. Tom King del 2029, ti perdono. Figata. Avrò tre figli al college, per allora. Amico, fai quel che devi.

 

King avverte che tutto nel film ruoterà attorno alla visione di Jack Kirby, che creò i personaggi circa cinquant’anni fa. Secondo King, i Nuovi Dei sono uno dei grandi capolavori dell’immaginazione americana, paragonabili a Guernica di Picasso, al White Album dei Beatles, e l’occasione di mescolare la propria sensibilità a quelle del Re e di Ava DuVernay è un privilegio.

 

Batman #50, variant cover di Jim Lee

King – Ho conosciuto coppie sposate che non si amano per nulla e coppie innamoratissime che non sono sposate. Io credo che Batman e Catwoman dovrebbero amarsi per il resto delle loro vite. Ecco cosa.

Quando abbiamo chiuso City of Bane, abbiamo chiuso il ciclo di storie dedicate al cattivo. Qualcuno stava facendo Batman a pezzi. Ma se avete letto gli ultimi miei numeri della serie, avete visto che Batman e Catwoman ora si trovano in una situazione molto più sana, che ha consentito loro di comprendere davvero chi siano e quel che hanno perso, quel che hanno rischiato e come fare per rimettersi in piedi.

L’arco narrativo finale era pianificato per essere incentrato sulla loro relazione e su quel che potrebbe diventare, quel che potrebbe significare per loro. Poterlo raccontare in una serie come Batman/Catwoman, dedicata a questo scopo specifico, come ho fatto con Visione e Mister Miracle, come ho fatto con Sheriff of Babylon, mi concede più spazio per creare qualcosa di speciale, per dare un senso a questa vicenda che sia contenuto in se stesso. Non sarà solo un’altra storia di Batman, anche se ovviamente ho amato scrivere quella serie.

Non che io sia in grado, ma mi piacerebbe molto realizzare qualcosa di simile a Il ritorno del Cavaliere Oscuro, che ti consenta di fare un passo fuori dall’universo narrativo, in modo da dare più forza alla storia che racconti. Fumetti come Il lungo Halloween, che definiscono e ridefiniscono un personaggio per un’intera generazione, rappresentano l’ambizione che nutro. Non so se ci riusciremo, ma credo che potremmo con il materiale che abbiamo per le mani.

 

Interessante che Tom King ritenga Batman/Catwoman una serie che ruota soprattutto attorno a Selina Kyle, cosa che ha sorpreso persino lui. Del resto, le donne sembrano prendere sempre più importanza nelle sue storie, come conferma, probabilmente, anche parlando del suo prossimo progetto realizzato assieme a Mitch Gerads.

 

King – Strange Adventures non sarà una storia su Adam Strange. Sarà una storia su Adam Strange e un altro personaggio che non abbiamo ancora annunciato perché sarà il colpo di scena del primo numero. Quindi preparatevi, perché Adam sarà solo la co-star del fumetto, nello stesso modo in cui Mister Miracle lo è stato per Barda.

Sappiate che sarà un personaggio molto particolare e che desidera molto far parte della vicenda. Vi abbiamo dato alcuni indizi. Se avete letto con attenzione Eroi in Crisi, Mister Miracle e anche un po’ di Batman, forse potete capire di chi stia parlando.

 

Gerads, disegnatore di Strange Adventures, lavorerà assieme a Evan “Doc” Shaner, uno dei suoi migliori amici, che condividerà con lui l’onere delle matite, portando nella serie un contrasto stilistico importante, poiché Shaner, ci avverte King, è del tutto diverso da Gerads.

 

Strange Adventures, illustrazione di Evan Shaner

King – Metterli uno a fianco all’altro, farli lavorare sugli stessi albi, non alternandoli, è un esperimento. La cosa essenziale è che questo spingerà tutti quanti a dare il meglio. Non vogliamo semplicemente fare Mister Miracle 2 ma qualcosa di nuovo, con ambizioni artistiche più alte, cercando di spingerci oltre, non fermarci per non morire. Siamo come squali. E non vedo l’ora.

Per quanto riguarda il mio rapporto con Batman, sappiate che sono depressissimo e mi rattrista molto il fatto che stia per giungere alla fine. Mi mancherà. Mi sento come se fosse stato mio amico per tutto questo tempo. So che ci lavorerò ancora su Batman/Catwoman, ma sulla serie principale ho passato quattro anni della mia vita. Non averlo sottomano ogni due settimane mi rattristerà molto.

Soprattutto perché la gente mi chiede cosa faccio nella vita e io rispondo che scrivo Batman. Se dico così capiscono, no? Tra poco dirò che scrivo Adam Strange. Non è la stessa cosa, ai loro occhi. Non fa di me una persona seria. Ma una volta che lo avranno letto, le cose cambieranno.

 

Annuncio finale: secondo Tom King, Batman #83 farà piangere tutti quanti, Batman #84 ci farà arrabbiare moltissimo, Batman #85 ci ridurrà di nuovo in lacrime. Sperabilmente, per ragioni diverse.

 

 

Fonte: Newsarama