Scott Snyder confessa tutto il suo amore per i manga, per uno in particolare, in un’intervista a Comic Book Resources. Ormai è da molti anni che siamo abituati a sceneggiatori e artisti del Fumetto americano che incensano i colleghi al di là del Pacifico e riconoscono l’importanza del loro stile e l’influenza di tanti stilemi tipici dei mangaka. Meno scontato era l’apprezzamento per My Hero Academia da parte di Snyder, che non nasce fumettista e certamente non è un narratore che viene naturale associare a quel mondo.

Ecco le sue dichiarazioni in merito al manga di Kohei Horikoshi e a come l’abbia scoperto:

 

My Hero Academia 4, copertina

Snyder – Curioso che citiate la mia passione per My Hero Academia. Me l’ha fatto conoscere Jorge Jimenez. Quando ho iniziato a lavorare a Justice League, nel 2018, ho incontrato Jorge e gli ho detto che da tempo lo avrei voluto sulla serie. Lui e Jim Cheung. Mi parlò a lungo della sua passione per manga e anime, e io gli dissi che era evidente nel suo stile. Sono cresciuto con la prima generazione dell’invasione giapponese, cose come Akira, Mega Zone 23, Robotech, Alita, Vampire Hunter D. Erano i tempi in cui si compravano videocassette dai sottotitoli orribili alle convention. Amavo molto anche Starblazers e Space Battleship Yamato.

Jorge continuava a parlare di una serie in particolare che aveva influenzato il suo stile e il modo in cui disegna Superman, la maniera in cui intendeva la figura degli eroi. Io gli chiesi se fosse adatto ai bambini e lui mi confermò che lo avrebbero adorato. Ho iniziato a guardare l’anime con mio figlio di otto anni, all’epoca sei, ed entrambi ce ne innamorammo sin da subito. Ci guardammo la prima stagione e poi, improvvisamente, iniziammo a leggere il manga.

Comprammo tutta la serie e poi anche Vigilantes, lo spin-off. Quindi è stato tutto grazie a Jorge. Continuavo a chiamarlo per dirgli quanto ci fossimo appassionati e aggiornarlo sui nostri acquisti in merito, e poi anche mio figlio tredicenne si interessò. Ora siamo pieni di statuette, peluches e roba simile: tutto quel che riguarda My Hero Academia, da Midoriya a All-Might e Best Jeanist.

Chi vince tra Batman e All-Might? Lo dico sempre. Che sia Hulk o Superman, vince sempre Batman. Non importa. Può anche avere contro gli Avengers o gli X-Men, ma in qualche modo vince sempre lui. Perciò devo rispondere Batman, perché avrebbe già capito quale sia la debolezza di All-Might.

Death Metal #1, variant cover di Greg Capullo

Ma… se rispondessi con il cuore, ti direi che non c’è modo di sconfiggere All-Might. Nel senso che ho grande fede in una frase che ho messo in Endgame, quando Batman e Superman litigano e Bruce decide di rispondere alla vecchia domanda su chi vincerebbe fra i due, e la sua risposta è “nessuno”. Perché nel profondo, All-Might, cosa che vale anche per Superman, è qualcuno che non vuoi mai vedere perdere. Quindi nessuno può realmente vincere quando è contro di lui, perché i suoi valori e i suoi ideali vanno oltre e non potrai mai scalfirli.

Batman e Superman, per me, sono l’uno il migliore amico dell’altro. Amo scriverli insieme, è davvero una gioia, e posso concedermela in Dark Nights: Death Metal. Li vedremo interagire in maniera molto divertente, perché entrambi mantengono il segreto su dove si troviano e cosa abbiano passato di recente, ma a un certo punto si capiscono a vicenda e diventa chiaro come mai condividano la fortissima fiducia che li lega.

Inoltre, sono uno l’inverso dell’altro, nel senso che Batman può continuare il suo cammino solo negando la sua stessa mortalità e rinunciando alla sua connessione con le persone che ha intorno, convincendosi di essere più grande di ciò che è, mentre Clark è costantemente mantenuto con i piedi per terra dalla propria umanità e dalla consapevolezza che le sue azioni siano sempre dedicate al prossimo e marchiate dalla coscienza di quel che ha da perdere. Amo il modo in cui uno ricorda all’altro quel che gli manca e che non è, l’equilibrio che si crea tra loro.

 

 

Fonte: CBR