Era il 1941 quando William Moulton Marston creò il personaggio di Wonder Woman, l’immortale principessa amazzone che viveva sull’isola di Themyshira, isolata da millenni dal resto dell’umanità e (soprattutto) dal genere maschile. Questa premessa fu sufficiente perché decenni or sono il dottor Frederic Wethman bollasse il personaggio come la “controparte lesbica di Batman”. Va detto che lo stesso Marston non negò mai che Wonder Woman potesse essere bisessuale, rendendolo di fatto implicito: del resto le relazioni saffiche appaiono scontate in una società composta esclusivamente da donne.

Negli anni, sono stati fatti poi diverse menzioni alla possibilità che Diana potesse aver avuto relazioni omosessuali, a partire da Justice League Task Force, sino ai più recenti Sensational Comics e Wonder Woman: Earth One vol. 1.

 

Da sempre, inoltre, Wonder Woman è stata un simbolo per la comunità gay mondiale. Il fumettista Phil Jimenez – omosessuale dichiarato che ha lavorato per anni sul personaggio – ha dichiarato in merito:

 

Penso che Wonder Woman sia, in termini politici e filosofici, la perfetta rappresentazione dell'”Altro”. A dire il vero, sono solito riferirmi a lei come “il perfetto personaggio strano”, e utilizzo il termine “strano” in senso molto lato, culturale, non per riferirmi semplicemente ai gay. Non è fatta per gli uomini etero. Lei è anti-assimilazione, anti-patriarcalismo e sicuramente non è un personaggio meramente normale. Penso che uno dei motivi per cui nel corso degli anni abbia affascinato così tante donne, minoranze, e sì, anche uomini gay, sia perché Wonder Woman rappresenta questa stranezza de facto.

 

Wonder Woman #2, copertina di Nicola ScottNel corso del rilancio Rebirth, lo sceneggiatore di Wonder Woman Greg Rucka si è concentrato su tutte le “stranezze” e i “controsensi” che circondano Diana sin dalla sua nascita e che si sono auto-alimentati nel corso del progredire della contorta continuity DC Comics. Se i numeri dispari della collana raccontano le avventure di Wonder Woman nel presente – alla disperata ricerca della verità sulle sue origini – nei numeri pari Rucka racconta l'”Anno Uno” di Diana, concentrandosi anche sulla sua sessualità.

Gli esempi che vi abbiamo riportato sono riferiti a storie non propriamente canoniche, né inserite nella continuity principale, ma in Wonder Woman #2 (pubblicato negli States lo scorso 13 luglio) viene esplicitato che nel corso della sua gioventù – ben prima di esplorare per la prima volta il mondo e divenire una supereroina – Diana ha avuto esperienze saffiche, in particolare con una giovane amazzone di nome Kaisa (che a quanto pare non è stata la sua prima amante).

Di seguito, vi riportiamo tre tavole di Wonder Woman #2, scritto da Greg Rucka e disegnato da Nicola Scott.

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Fonte: Bleeding Cool