L’era Rebirth di Wonder Woman ha preso il via in modo roboante, con l’Amazzone impegnata a fare finalmente luce sulla sua identità e sulle sue origini, ad oggi ancora molto confuse. Diana è davvero figlia di Zeus e di Hyppolita? O è stata “creata” da sabbia e argilla per volere degli dei? Queste sono solo alcune delle tante domande alle quali nemmeno il Lazo della Verità è riuscito a dare risposta. L’intento dello sceneggiatore di Wonder Woman, Greg Rucka, sembra essere quello di riconciliare la versione del personaggio de I Nuovi 52 con quella classica, presentata in seguito a Crisi sulle Terre Infinite.

 

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Rucka ha discusso con Comic Book Resources di tutto questo, assieme a due dei tre disegnatori di Wonder Woman Liam Sharp e Nicola Scott (l’altro è Matthew Clark). Nello specifico, la narrazione della testata si sdoppierà, con alcuni numeri che narreranno le vicende di Diana nel presente e altri che ci mostreranno finalmente l’Anno Uno dell’Amazzone.

 

Wonder Woman #1, copertina di Liam SharpRucka – Una delle cose su cui io, Liam, Nic e Mark Doyle, l’editor della serie, abbiamo concordato sin dal principio è che, avendo giocato con gli dei in maniera significativa, stando a quanto Brian Azzarello ha fatto nel corso della sua gestione, volevamo ridimensionare un po’ le cose. Eravamo tutti dell’idea che gli dei andassero rappresentati come qualcosa di misterioso e potente.

Liam, per esempio, è molto più interessato alla mitologia e alle differenti culture di quanto non lo sia io. Ho fatto ricerche su alcuni miti classici greci: in quelle storie, quando i mortali entrano in contatto con gli dei, le cose non vanno mai bene per loro. Onestamente, non è mai positivo avere un faccia a faccia con una divinità. Ci sono giusto un paio di racconti in cui l’incontro con gli dei non si è tradotto in morte. Uno di questi è la storia di Psiche, che non muore, ma finisce per soffrire comunque moltissimo.

In qualche modo intendiamo riportare questo senso di potere e magnificenza del divino nel fumetto. Leggo Wonder Woman da quando ho lasciato la serie, ma ora l’obiettivo non è realizzare un sequel di quanto ho fatto in precedenza, piuttosto di continuare la storia di Wonder Woman. Alla luce di Rebirth, una delle cose su cui ci stiamo concentrando è il riconciliare alcune delle incredibili contraddizioni che sono emerse in settantacinque anni di avventure del personaggio.

 

Anche Nicola Scott e Liam Sharp hanno detto la loro sul personaggio.

 

Wonder Woman #5, copertina di Liam SharpScott – Penso che negli ultimi dieci anni si sia un po’ calcata la mano su Diana come guerriera. Indubbiamente è un suo tratto caratterizzante, ma credo che sia anche qualcosa di fisiologico per lei. Sa combattere molto bene, forse meglio di chiunque altro, ma, seriamente, se consideriamo il suo retaggio, lei appartiene a una razza di guerriere molto dotate che millenni fa hanno scelto di fuggire da un’epoca di guerra e che da allora non hanno più combattuto. Hanno sempre le loro fisiologiche abilità, ma non vedo come queste possano rappresentare il loro aspetto più interessante. È semplicemente qualcosa che loro hanno nel loro arsenale.

Quello su cui ci stiamo concentrando in Wonder Woman: Year One sono gli altri aspetti della personalità, come la sua innocenza, la compassione e la fiducia nella gente. Vogliamo metterla di fronte a delle sfide, ma penso che sia questo l’aspetto più importante al quale i lettori saranno più interessati per capire meglio il personaggio di Diana.

Sharp – È come se lei incarnasse il meglio dell’umanità. Ha la saggezza della vecchiaia, la consapevolezza degli dei, ma ha anche il pragmatismo di una scienziata. Penso che sarà questo che renderà la serie interessante per tutti. Ha dentro di sé il meglio di chiunque. Ma, come per tutti, le cose spiacevoli possono succedere, e lei dovrà farci i conti.

Quando arriveremo al suo “Anno Dieci”, il suo mondo sarà appena stato sconvolto e lei avrà ancora delle domande senza risposta. Nella nostra storia vengono posti molti interrogativi, il che è qualcosa di davvero intrigante. Io conosco alcune delle risposte, come so che Greg ne ha altre in serbo, che aspettano tutti voi.

 

Infine, gli autori hanno parlato del particolare momento che Wonder Woman sta vivendo in questo suo 75° anno di vita, specie alla luce dell’esordio del personaggio – interpretato da Gal Gadot – in Batman v Superman: Dawn of Justice e la prossima uscita del suo film personale.

 

Wonder Woman #1, anteprima b/n 01Sharp – Questa grande attenzione nasce da Batman v Superman, con cui il personaggio ha ottenuto grande successo. Considerando il suo anniversario, Rebirth e la prossima uscita del film è facile individuare grande potenziale in questo fumetto. Dal punto di vista di Wonder Woman, sono cambiate parecchie cose nel suo mondo rispetto al passato. Credo anche che tanti lettori che prima non lo avrebbero fatto, ora acquisteranno il suo fumetto. Personalmente, conosco diversi biker grossi e barbuti che lo leggeranno per la prima volta.

Rucka – Penso che questo sia uno spunto interessante. Quando ho lavorato su Wonder Woman per la prima volta ho dovuto combattere una battaglia personale per convincere la gente a leggere la serie. C’era chi non lo avrebbe fatto per il semplice fatto che la protagonista era Wonder Woman. Questo fumetto non è riservato esclusivamente a un pubblico femminile, ma non è stato sempre molto accessibile. Noi vogliamo che ora lo sia.

Scott – Per molto tempo la DC Comics ha messo Diana su un piedistallo, senza riscontrare un grande interesse da parte dei lettori, anche perché lei è stata ritratta in un modo che contrastava con il suo status. Certo, negli ultimi due anni, grazie al film, a Wonder Woman: Terra Uno di Grant Morrison e a Legend of Wonder Woman di Renae De Liz, sembra che i lettori si siano finalmente accorti dell’importanza di questo personaggio. E lo stanno dimostrando.

 

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Fonte: CBR