La miniserie in sei parti Superman: The Coming of the Supermen di Neal Adams sta per giungere al termine negli Stati Uniti. Il racconto, slegato dalla continuity canonica, è un dichiarato tributo dell’autore a Jack Kirby, con l’Uomo d’Acciaio impegnato a combattere contro Darkseid su Apokolips, mentre la Terra è difesa da un trio di kryptoniani che fa le sue veci, senza dimenticare le torbide macchinazioni di Lex Luthor.

Adams ha recentemente discusso della miniserie con Newsarama, promettendo un finale ricco di sorprese.

 

Superman: The Coming of the Supermen #6, copertina di Neal AdamsHo messo molte cose in questa storia. Prima di tutto, amo Jack Kirby e i suoi lavori. Non ho mai avuto intenzione di prendere i suoi personaggi e cambiarli, semplicemente per il fatto che non c’è niente da cambiare. Volevo fare qualcosa alla Jack Kirby, volevo inserire nella storia quanti più suoi personaggi possibile e renderli alla sua maniera, cioè non facendone una mia versione, andando a cambiare i costumi o altro. Ogni personaggio ha le sembianze che deve avere, esattamente nella maniera in cui lo rappresentava Kirby. Forse le anatomie sono un po’ più moderne, ma è comunque in stile Jack Kirby. È stata la mia opportunità per omaggiarlo.

Inoltre non avevo mai davvero lavorato su Superman. Ho realizzato Superman vs. Muhammad Ali decenni fa, e i lettori apprezzarono. Quel fumetto uscì in tutto il mondo, facendo credere che l’America fosse finalmente divenuta liberale, accettando Ali. I fatti dicono qualcosa di un po’ diverso, ma certamente le cose sono cambiate, da allora. Quel fumetto è stato una sorta di precursore del futuro.

Penso a Superman come a un essere molto ottimista, buono e positivo. L’opposto di quello che penso di Batman, per esempio, che è un personaggio davvero oscuro, che opera di notte e ha una grande profondità. Superman è invece un personaggio pieno di goia, ricco di interessi, che ama il mondo. Ne è innamorato profondamente, così come ha sempre amato i suoi genitori. È un personaggio che si muove alla luce del Sole, quindi, ho avuto l’idea di metterlo in contrapposizione al Darkseid di Jack Kirby, proprio perché volevo mostrare l’oscurità contro la luce. Il male contro il bene. Volevo che il bene fosse raccontato in maniera chiara e positiva. Sono una brava persona, come sono certo lo siate anche voi. O almeno, ci proviamo a essere buoni, a non finire nel lato oscuro, quando abbiamo dei problemi da risolvere. E a volte i buoni subiscono delle sconfitte. Ma restano comunque buoni, ed è questo che penso di Superman.

Mi sono divertito molto a lavorare su questo fumetto. In ogni numero ho provato a trasmettere al lettore la felicità di lavorare su Superman e sui personaggi di Jack Kirby. Spero che il pubblico si diverta tanto quanto me.

 

L’autore ha poi discusso dei personaggi di Rafi e dei tre Supermen:

 

Il lettore potrebbe pensare che abbia inserito il personaggio di Rafi senza un motivo preciso. Non è questo il caso. Quel ragazzo ha una grande importanza nel corso di tutta la storia, e il suo piccolo cucciolo ha altrettanta importanza. In un certo senso, loro sono la storia. Volevo che i lettori si interrogassero sulla presenza di questo ragazzo e del suo cane. Poi ci sono i Supermen che prendono il posto di Superman, facendo il lavoro per lui in attesa del suo ritorno. È una cosa divertente, e quando li ho creati ho pensato ai personaggi di Gunga Din.

 

Infine, Adams ha parlato dei finale della sua miniserie:

 

Vi dirò questo: ci saranno delle sorprese. L’ultima vignetta dell’ultimissima pagina sarà scioccante.

 

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Fonte: Newsarama