Il Joker è cattivo, ma non è un tiranno. Spesso, in effetti, è stato interpretato da sceneggiatori ed artisti, da registi ed attori, come il lato oscuro dell’anarchia, dell’opposizione a ogni forma di autorità e di ordine. Il contrario malato di un dittatore e di una dottrina imposta, insomma. Ecco perché Joker odia i nazisti.

Il primo caso in cui ha dato segno di questo disgusto risale a una storia del 1997, nel contesto di uno degli storici crossover tra l’Universo Marvel e l’Universo DC. Batman e Capitan America, i due eroi che rappresentano il massimo delle capacità umane senza sconfinare nel super umano, si trovano fianco a fianco contro le rispettive nemesi: Joker e il Teschio Rosso. Quando il primo si rende conto che le svastiche esibite dal Teschio non sono solo una decorazione da cattivo, ma il manifesto del proprio credo politico, ecco che si rifiuta di collaborare oltre con un nazista. Le parole che John Byrne, sceneggiatore della storia, gli mette in bocca sono queste:

 

“Quella maschera deve impedire all’ossigeno di arrivare al cervello. Sarà anche un pazzo criminale, ma sono un pazzo criminale americano”.

 

Tom Taylor ha confermato questo atteggiamento nel quarto numero di Injustice: Year Zero, facendo pronunciare al principe pagliaccio del crimine la frase che segue.

 

Sono americano, io odio i @*ç%$£ nazisti! Sono un maniaco omicida, non un infido bigotto.

 

Una posizione non banale e una frase che suona fortemente politica nell’America odierna, in cui destra alternativa e suprematismo bianco fanno l’occhiolino a teorie e dottrine non distanti da quella nazionalsocialista.

 

Joker Nazisti

 

 

Fonte: ComicBook.com