STAR WARS – TALES OF THE JEDI: THE FALL OF THE SITH EMPIRE

Miniserie di 5 numeri

Data di pubblicazione: 1997

Autore: Kevin J. Anderson

Disegnatori: Dario Carrasco Jr.

Colori: Ray Murtaugh

Copertine: Duncan Fegredo

 

Il “secondo tempo” del prequel di Tales of the Jedi esce a poca distanza dal suo predecessore, The Golden Age of the Sith, e compone assieme a lui dall 04un’unica storia spezzata in due. Anzi, a conti fatti è più corretto considerare le due miniserie come un’unica gigantesca storia, al punto che quanto già stabilito per The Golden Age in essenza vale anche per Fall, almeno a livello di grafica, temi e atmosfere.

Questa seconda parte guadagna però qualcosa in più con una piccola correzione di tiro, dovuta alla struttura stessa della “bilogia”: mentre The Golden Age era per buona parte un lungo lavoro preparatorio che presentava i personaggi principali, le ragioni del conflitto e le parti schierate in campo ma era privo di un climax risolutivo vero e proprio, The Fall of the Sith Empire può essere considerato un unico, lunghissimo climax alla serie precedenti. Chi ama lo Star Wars di ampio respiro, le guerre epiche e gli scontri su larga scala è accontentato: l’invasione della Repubblica da parte delle forze dell’Impero Sith dà adito a una vasta e serrata serie di battaglie che valorizzano al massimo il “Wars” in Star Wars. E se da un lato l’uso di certi stratagemmi può indubbiamente apparire generalizzato e banalizzato (spiace che un’invasione su scala galattica sia basata, almeno per buona parte, sull’uso di illusioni e forze fittizie… cosa pensava di fare l’Impero Sith una volta vinta la guerra, far governare i popoli sottomessi dalle illusioni?) dall’altro la scacchiera è talmente ricca di pezzi, scontri e momenti roboanti che alla fine ci si lascia comunque coinvolgere volentieri dalla foga delle battaglie. fall 03

Se però Fall risolve una pecca che si portava dietro il suo predecessore, e cioè l’assenza di un climax, conserva intatta l’altra, vale a dire la poca energia dei suoi protagonisti (seguono alcuni spoiler minori). Il telefonatissimo incrociare di spade laser tra fratello e sorella schierati su fronti opposti è poco convincente e poco convinto di suo, specialmente là dove il presunto campione del lato oscuro, Gav Daragon, è un guerriero spaesato quasi inconsapevole di quello che gli accade intorno. Le cose non migliorano sul fronte dei Sith, dove il presunto colpo di scena portante della serie, vale a dire il ritorno in scena di Ludo Kressh (il rivale di Naga Sadow per il controllo dell’Impero, ritenuto morto nella serie precedente) avviene a giochi fatti e dura lo spazio di poche vignette, con il solo risultato di farsi uccidere veramente! Era lecito aspettarsi un po’ di più da personaggi e situazioni che ambirebbero ad atmosfere se non shakespeariane, quanto meno ispirate a poemi e leggende dell’antichità.

La saga si chiude con l’esito annunciato fin dal titolo (la caduta dell’Impero Sith) senza nessuna sorpresa o svolta inaspettata che possa lasciare il segno fall 05 in qualche modo, e in qualche modo sia i lettori che i creatori sembrano d’accordo nel voler chiudere qui l’esperienza di Tales of the Jedi, finché l’ambientazione ha ancora qualcosa da dire e si mantiene su livelli buoni, ma sta rapidamente perdendo quel tocco di unicità e di epos che caratterizzava la trilogia originale (ci sarà tempo per un ultimo colpo di coda particolarmente nefasto con l’imminente miniserie Redemption, tuttavia). Per chiudere su una nota positiva, tuttavia, menzione d’onore alle copertine di Duncan Fegredo: rifacendosi al leit motiv dello stile pseudo-egiziano che caratterizza l’Impero Sith, raffigurano i protagonisti della storia così come comparirebbero su ipotetici “geroglifici” dei tempi antichi. Una trovata originale e accattivante, degna – questa sì – di Tales of the Jedi.

Equilibrio della Forza

Lato Chiaro

Battaglie a profusione, eserciti che si scontrano a suon di spade laser e cavalieri Jedi che si riversano su guerrieri Sith in molti mondi contemporaneamente. L’aspetto epico della saga è servito, e anche chi ama le vicende della forza e dei suoi due ordini più celebri avrà di che divertirsi.

Lato Oscuro

La trama e le caratterizzazioni dei personaggi, purtroppo, sembrano scriversi da sole. Tutto si svolge come ampiamente previsto, secondo cliché e luoghi comuni intuibili da tempo. Considerato che l’esito della guerra era annunciato fin dal titolo, bisognava puntare a stupire non sul “cosa” ma sul “come”, e il come si rivela invece tristemente banale.

Giudizio finale

L’uscita di scena di Tales of the Jedi ci regala un finale soddisfacente sul fronte di guerre e battaglie, ma arriva col fiato corto in termini di personaggi e originalità. La storia dello scontro tra l’Impero Sith e la Repubblica è comunque piacevole e coinvolgente, ma è innegabile che qualcosa è andato perduto rispetto ai tempi di Ulic Qel-Droma, Exar Kun e Nomi Sunrider.

 

Chrono Star Wars #16: The Golden Age of the Sith

Chrono Star Wars #15: Shadows of the Empire

Chrono Star Wars # 14: Rogue Squadron

Chrono Star Wars #13: Splinter of the Mind’s Eye

Chrono Star Wars #12: Empire’s End

Chrono Star Wars # 11: Heir to the Empire

Chrono Star Wars #10: Boba Fett

Chrono Star Wars #9: River of Chaos

Chrono Star Wars #8: The Sith War

Chrono Star Wars #7: Jabba the Hutt

Chrono Star Wars #6: Dark Lords of the Sith

Chrono Star Wars #5: Droids 

Chrono Star Wars #4: Dark Empire II

Chrono Star Wars #3: Classic Star Wars

Chrono Star Wars #2: Tales of the Jedi

Chrono Star Wars #1: Dark Empire

Si ringrazia  lo Star Wars Club Perugia per la collaborazione