STAR WARS: X-WING ROGUE SQUADRON

Serie mensile di 35 numeri e due speciali

Data di pubblicazione: 1995-1997

Autore: Mike Stackpole

Disegnatori: Allen Nunis, Edvin Biukovic e altri

Colori: James Sinclair, David Nestelle e altri

Copertine: Dave Dorman, Mark Harrison e altri

 

Nell’estate del 1995, sull’onda dell’esaltante motto “They are taking back the galaxy, one planet at a time!”, i piloti della Squadriglia Rogue si conquistano una testata personale: un nuovo esperimento che la Dark Horse vuole tentare è quello di realizzare una testata starwarsiana “regolare”, che devii dalla classica formula delle miniserie e che possa cimentarsi in trame e rimandi di più ampio respiro con un cast fisso di personaggi: X-Wing Rogue Squadron.

La scelta per questa nuova impresa cade sui piloti della Squadriglia Rogue, lo stormo di caccia reso famoso da Luke Skywalker nell’assalto alla prima Morte Nera e passato poi nelle mani del “fan favorite” Wedge Antilles, che ne eredita onori e oneri nell’universo post-Jedi. Sulla carta gli ingredienti per funzionare ci sono tutti: un cast di personaggi relativamente originali e “vergini” che hanno ampia libertà narrativa, ma che rimangono strettamente a contatto con i protagonisti principali dell’universo cinematografico è la formula migliore, in quanto consente libertà d’azione e originalità agli autori pur mantenendo alta “la posta in gioco” delle storie. Il tema portante della serie è appunto, come annunciato dallo slogan di apertura, la serie di lotte e battaglie che i piloti della squadriglia si trovano ad affrontare contro i rimasugli delle forze Imperiali che ancora oppongono resistenza dopo la battaglia di Endor. Com’è tipico di Star Wars, le battaglie su scala spaziale si intrecciano alle sofferte vicende personali dei piloti, che spesso si ritrovano coinvolti in situazioni critiche dove la scelta giusta da fare per il bene superiore non sempre coincide con i loro metri di giudizio personali. squadron

In generale, X-Wing Rogue Squadron è una serie piacevole che si legge volentieri e che si concentra su un aspetto spesso trascurato dall’universo fumettistico, quello appunto dei combattimenti spaziali e delle vite dei piloti di caccia. Come tutte le serie regolari, conosce alti e bassi e fornisce una nutrita gamma di esperienze diversificate, sia a livello narrativo che a livello grafico. Lasciando il piacere di scoprire nel dettaglio questi singoli elementi a chi vorrà addentrarsi nella lettura della serie completa (trentacinque numeri più un paio di speciali), forniamo in questa sede le coordinate principali sui suoi contenuti, i suoi punti di forza e le sue debolezze.

Il cast: Sebbene la formazione della Squadriglia Rogue sia vasta e variegata, una manciata più ristretta d di personaggi spicca e si impone come quello dei protagonisti a discapito degli altri. Il primo posto va ovviamente a Wedge Antilles, il leader del gruppo che ha il suo bel daffare a tenere assieme una squadra di teste calde, soggetti peculiari e situazioni critiche. Al suo fianco si distinguono Tycho Celchu, prototipo del pilota belloccio e “cocky”, forte delle prodezze compiute alla battaglia di Endor, Plourr Illo, pilotessa mascolina e dura, chiaramente ispirata alla Ripley di Alien, e Dllr Nep, tecnico sullustiano a cui tradizionalmente viene affidato il ruolo di “spalla”, di comic relief e di commentatore sagace.

I cicli: salvo rare eccezioni, le storie della Squadriglia Rogue saranno suddivise in cicli di quattro numeri che comporranno storie autoconclusive, e qui scattano le prime perplessità, perché in un certo senso la serie regolare doveva servire a fornire maggiore spazio e fruibilità a storie nei tempi lunghi, mentre invece questa formula invalida alla base questa possibilità e trasforma la serie regolare in quelle che sono di fatto tante miniserie affiancate le une alle altre: il cast rimane essenzialmente lo stesso, ma i rimandi e i collegamenti tra un blocco narrativo e l’altro sono in genere pochi e irrilevanti, cosa che mina in parte la continuità della storia. Vale la pena di segnalare alcuni cicli tra cui The Phantom Affair, che porta i piloti “a terra” nel pittoresco ambiente “universitario” di un’accademia di pilotaggio, mossa che consente di concentrarsi su trame personali, approfondimento dei caratteri e consolida il legame tra lettore e personaggi meglio di quanto facesse il primo ciclo. Questo blocco è anche benedetto dalle ispiratissime matite del prematuramente scomparso Edvin Biukovic, che regala ai Rogues un tratto bello, pulito e dettagliato, e dalla comparsa della prima nemesi del gruppo, il sinistro ufficiale imperiale Loka Hask, che ovviamente condivide un passato burrascoso con il caposquadra Wedge. Xwing21

Meno originale ma narrativamente interessante è anche il ciclo Battleground Tatooine, che a livello di continuity si concede anche il lusso di fare luce sulla sorte del personaggio di Bib Fortuna, dato per disperso dopo la battaglia del galeone a vela di Jabba, ma tutt’altro che uscito di scena. Impossibile poi non menzionare lo “speciale” del venticinquesimo numero, The Making of Baron Fel, dove i riflettori si puntano sul lato opposto della barricata per introdurre per la prima volta nel mondo di Star Wars lo squadrone degli Assi Imperiali, il 181° squadrone capitanato da Soontir Fel: sia lo squadrone che il suo capitano saranno destinati a una longeva e popolare carriera nel mondo multimediale di Star Wars, e fanno il loro esordio proprio su queste pagine.

Sebbene l’entrata in scena di Fel trasmetta una buona scossa alla serie, i numeri successivi purtroppo si perdono di nuovo in trame meno interessanti che non sfruttano gli ottimi spunti messi al fuoco nelle storie precedenti. A questo si aggiunge la complicazione degli eterni colleghi/rivali del filone dei romanzi, che hanno in cantiere una collana di romanzi che vede come protagonisti proprio i piloti della Squadriglia Rogue, e che stanno per arruolare nel loro campo sia il cast dei personaggi che l’autore delle storie, Mike Stackpole. Con l’ultimo ciclo, ironicamente intitolato Mandatory Retirement, le avventure della Squadriglia Rogue a fumetti giungono al capolinea.

 

Equilibrio della Forza

Lato Chiaro

Un filone originale pressoché inesplorato, ampia libertà narrativa e caratterizzazioni generalmente buone e coerenti. Baron fa un ottimo lavoro nel gestire le avventure di gruppo e si dimostra anche ottimo conoscitore della continuity starwarsiana. Oltre a regalare a Wedge Antilles una storia e una personalità più approfondita, crea anche il Barone Fel e il 181° Squadrone Imperiale, una delle creazioni più apprezzate e popolari dell’universo espanso.

Lato Oscuro

Se è vero che le caratterizzazioni non sono sbagliate e improbabili, purtroppo fanno anche fatica a “bucare” lo schermo (o la tavola) e nessuno dei personaggi, nonostante gli ampi spazi concessi, riesce a lasciare il segno in modo duraturo o sensazionale. Idem dicasi per le storie: visto il vasto campo di gioco e le potenzialità disponibili, forse si poteva “osare di più” senza perdersi in archi narrativi eccessivamente secondari.

Giudizio finale

X-Wing Rogue Squadron si lascia leggere volentieri e ha nell’arco della serie quattro o cinque momenti memorabili che si guadagnano un posto di tutto rispetto nel pantheon fumettistico di Star Wars. Si sente però la mancanza di una “direzione globale” verso cui la storia dovrebbe puntare, almeno a livello di temi e concetti se non di eventi, e i personaggi sono un po’ imbalsamati nei loro stereotipi. Vale anche per Wedge Antilles, su cui le aspettative delle vaste schiere di fan erano altissime, ma che di fatto raramente riesce a schiodarsi dal ruolo di uno pseudo-Charles Xavier con con un pizzico di grinta in più.

 

Chrono Star Wars #13: Splinter of the Mind’s Eye

Chrono Star Wars #12: Empire’s End

Chrono Star Wars # 11: Heir to the Empire

Chrono Star Wars #10: Boba Fett

Chrono Star Wars #9: River of Chaos

Chrono Star Wars #8: The Sith War

Chrono Star Wars #7: Jabba the Hutt

Chrono Star Wars #6: Dark Lords of the Sith

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Chrono Star Wars #2: Tales of the Jedi

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Si ringrazia il gruppo Facebook Star Wars Club Perugia per la collaborazione