Mentre Leo Ortolani è al lavoro su Rat-Man: 1999, la memoria torna ai pomeriggi della sua infanzia trascorsi davanti alla televisione guardando telefilm di fantascienza. Preferisce realizzare una parodia proprio di Spazio: 1999 approfittando della data sul calendario che lasciarsi prendere dalla nostalgia, ma poi capisce che non può resistere all’occasione di celebrare il decimo anniversario della nascita del supereroe che lo ha reso un professionista del fumetto.

Per fare ciò decide di raccontare col suo personale tocco umoristico l’inizio della sua carriera da fumettista, partendo dai disegni fatti all’asilo dal se stesso bambino già visto in The R-File. È l’occasione per conoscere meglio gli amici di Ortolani già visti come comparse in qualche vignetta per semplici gag autobiografiche o come omaggio dell’autore, mentre qui scopriamo qualche loro caratteristica in più (ma il loro ruolo è centrale nella serie di strisce Clan) tra cui il ruolo fondamentale che ha avuto Vassilli nella nascita di Rat-Man.

Le sconvolgenti origini del Rat-Man oltre a narrare in modo ironico il processo creativo con cui ha sviluppato il suo supereroe con le orecchie da topo per partecipare a un concorso, l’autore mostra anche alcuni dei momenti di crisi attraversati quando il personaggio è diventato protagonista di una serie regolare, arrivando anche in edicola.

Ortolani inserisce nella sua storia anche Sergio Bonelli, protagonista di un tormentone in cui vorrebbe proporre al giovane disegnatore di dedicarsi a Tex, non riuscendo però mai a mettersi in contatto con lui; in realtà il celebre editore diceva spesso a Ortolani di leggere le sue storie, infondendogli così una forte dose di autostima all’inizio della sua carriera.

Questa storia rappresenta come la passione per il fumetto e la possibilità di trasformarla in un mestiere possa cambiare lo stile di vita di una persona, quasi incatenandola al tavolo da disegno e obbligandola a dedicare molto meno tempo ad amici e interessi. L’esasperazione di queste difficoltà è incarnata nell’autore di Lupacchiotto (omaggio a Silver, creatore di Lupo Alberto, il fumetto italiano umoristico di maggior successo negli anni ’80 – ’90).

Nel finale, realtà e fantasia si fondono, suggerendo (come in The R-File) una vera e propria trasformazione di Ortolani in Rat-Man, sancendo un legame ormai indissolubile tra autore e personaggio, segnale di come il fumettista abbia compreso che per tutta la vita dovrà fare i conti con l’eroe in calzamaglia gialla.

Questo sguardo autobiografico sulla vita di Ortolani, sulla sua carriera e sulla sua personale visione della professione di fumettista lo rivedremo regolarmente tra le pagine di Rat-Man, ma tornerà ad essere protagonista assoluto in una storia di 15 anni dopo: E venne il giorno!.