E’ forse il personaggio più controverso dell’intero universo dell’uomo pipistrello. Alcuni lo considerano il miglior Robin di tutti i tempi, altri lo detestano profondamente, sin dalla sua creazione. Una cosa è certa: Damian Wayne, figlio di Talia-al-Ghul e di Bruce Wayne, ha saputo catalizzare l’attenzione dei fan, durante il ciclo di “Batman” sceneggiato dal visionario autore britannico Grant Morrison, per nulla nuovo a scelte drastiche e spesso impopolari sui personaggi mainstream che accudisce.

Oltre a quello dei lettori, il rampollo di casa Wayne si è attirato addosso lo sguardo di Andy Kubert. Il più giovane dei figli del mitico Joe Kubert, si dice innamorato del personaggio sin dai suoi esordi, subito dopo aver lavorato su di lui assieme a Morrison. Ed ora è onorato di poter raccontare la sua storia e la sua crescita nel primo ciclo di storie della sua carriera in cui sarà sia disegnatore che sceneggiatore. L’esordio ai testi di Kubert avverrà in un ciclo di storie che prende le mosse da ciò che abbiamo visto in “Batman” #666: un futuro distopico in cui Damian non è stato ucciso dalla madre, ma ha vissuto fino all’età adulta e ha raccolto l’eredità del padre e il mantello del pipistrello.

Il cammino di Damian nella sua evoluzione da ultimo dei Robin sino a diventare Batman, è stato oggetto delle cure di Andy, che si dice felice di poter tornare a disegnare il personaggio e rammaricato di averlo dovuto abbandonare per gli impegni con la scuola per disegnatori creata e gestita da suo padre, Joe Kubert.

Fonte: IGN