Mitologicamente nota per il suo rinascere dalle ceneri, anche in casa Marvel la Fenice torna in scena più e più volte dopo essere apparentemente sconfitta, vanificata o dispersa. Stavolta, tuttavia, una delle espressioni supreme del potere dell’universo ha deciso di cambiare compagnia: dopo avere influenzato, segnato e stravolto le vicende degli X-Men per decenni, la Forza Fenice va a giocare in casa degli Avengers. E gli Eroi più potenti della Terra, invece di contrastarla, respingerla o controllarla, dovranno contendersi tra loro l’onore di diventare il nuovo ricettacolo di quell’energia.

Questa, in essenza l’incipit di Enter the Phoenix, il nuovo arco narrativo della serie firmata da Jason Aaron e Javier Garrón.

 

 

Proprio quest’ultimo, alle matite della serie, si è cimentato nella creazione dei costumi degli Avengers alterati dal tocco fiammeggiante di Fenice e ha recentemente raccontato ai lettori l’approccio che ha adottato e i suoi punti di riferimento (in coda trovate i suoi studi dei vari eroi):

 

Avengers #40, copertina di Leinil Francis Yu

Garron – Stavo ancora lavorando all’episodio finale del mio arco narrativo precedente nella serie, quello su Khonshu, quando mi venne inviata la prima sceneggiatura della trama di Fenice e mi fu stato detto che diversi personaggi sarebbero stati da lei alterati, e che quindi era necessario avere il design di quei personaggi in anticipo. Ho pensato subito al crossover Avengers vs. X-Men del 2012. In quella storia avevamo i Cinque della Fenice (cinque mutanti che diventavano ospiti della Fenice contemporaneamente). Olivier Coipel, uno degli artisti di primo piano di quell’evento, aveva disegnato quei costumi, ed erano perfetti. Usando un tema comune, le spalline (che si fondono con l’effetto di fiamme quando i personaggi attivano il loro potere) e l’emblema della Fenice mescolato agli elementi del costume, in genere sul petto, aveva ideato abiti unici ed estremamente rappresentativi di ogni personaggio. Quando vedi quel tipo di design pensi immediatamente “è già un classico”, e ho pensato che se la Fenice scegliesse dei nuovi corpi ospiti, sarebbe molto divertente giocare con continuità e continuare usando le stesse regole stabilite da Coipel. In modo che il tutto possa essere percepito come una continuazione organica della stessa storia all’interno del medesimo universo

Sono un grande fan della Marvel, ma sono un principiante in termini di conoscenze fumettistiche rispetto a Jason Aaron e Tom Brevoort (il nostro impavido editor), che sono essenzialmente delle enciclopedie viventi e ambulanti. Quindi abbiamo modellato il design non solo in base ai parametri di Coipel, ma anche alle personalità dei personaggi e alla storia dei loro costumi. Un carattere audace ha un design più audace. Uno più individualista o più diffidente nei confronti del potere avrà meno elementi di Fenice nel costume. Poi abbiamo aggiunto dei riferimenti ai costumi che il personaggio aveva indossato in passato. Si tratta di costruire un design su più livelli. Ogni livello è un concetto e ogni concetto arricchisce quello successivo.

Per me disegnare i personaggi è come incontrare una persona. Più tempo passi con loro, più li conosci. Faccio del mio meglio in ogni pagina, in ogni vignetta. Ma inevitabilmente finisci per sentirti a tuo agio nell’approccio a un personaggio solo una volta che hai un po’ di chilometraggio alle spalle e hai lavorato su di lui. Inevitabilmente, come parte di un processo organico che avviene senza che tu te ne accorga, la tua versione del personaggio si evolve poco a poco. Vignetta per vignetta. Nei piccoli dettagli. Come disegnare il naso, o il mento, o i capelli, o i dettagli del costume. Sono le piccole cose che finiscono per dare forma alla tua versione e si modellano attraverso il processo in un modo più divertente e comodo per te. Ma non è un processo che puoi aggirare, devi passare molte e molte ore a disegnare.

Così facendo scopri cosa non funziona per te (e magari funziona per altri artisti) e cosa si combina bene con il tuo stile. Quando mi occupavo di Star-Lord era difficile disegnare il casco. O il visore nel caso di Ciclope. In quel caso studi come quegli elementi sono stati rappresentati dagli artisti precedenti e poi segui la loro scia. Ma ci vuole un po prima che tu ti senta a tuo agio e scopra un modo tuo per disegnarli. E alla fine devi cercare di rendere queste modifiche impercettibili per i lettori, e fare in modo che la loro esperienza sia coerente. perfetta. Vogliamo solo che si siedano, si rilassino e si godano il viaggio! Enter the Phoenix è un’epica azione ad alto numero di ottani, frenetica ed elettrizzante: i lettori possono aspettarsi una storia estremamente divertente.

 

 

Fonte: SyFy