Joaquín Salvador Lavado, più conosciuto come Quino, si è spento all’età di 88 anni a Mendoza, la città dove era nato il 17 luglio del 1932 (era figlio di immigrati spagnoli).

La sua creazione più nota è sicuramente quella della piccola contestatrice Mafalda, la bimba protagonista delle sue strisce.

Come ci ricorda Wikipedia a proposito della creazione del personaggio ideato da Quino:

Nel 1962 realizzò la sua prima mostra in una libreria di Buenos Aires e l’anno successivo pubblicò il suo primo libro “Mundo Quino” che raccoglie vignette mute. Ma il 1963 è da ricordare soprattutto per la nascita di Mafalda. La genesi della piccola-grande bambina è abbastanza strana: doveva infatti servire per pubblicizzare una marca di elettrodomestici: la Mansfield il cui logo conteneva una M e una A (da cui Mafalda, una bambina piena di idee per migliorare il mondo). Quino non fece quella campagna pubblicitaria ma gli restarono alcune strisce. Nel 1964 la bambina, a cui il nome di Quino è ormai indissolubilmente associato, comparve in tre strisce pubblicate da “Gregorio”, supplemento umoristico della rivista “Leoplán”, Il 29 settembre Quino inizia a pubblicare regolarmente le strisce di Mafalda su “Primera Plana”, il settimanale argentino più importante dell’epoca. Il 9 marzo dell’anno successivo terminò la collaborazione con il settimanale e Mafalda passò sulle pagine del quotidiano “El Mundo”. Per il Natale 1966 l’editore Jorge Álvarez pubblicò il primo libro che raccoglieva in ordine cronologico le strisce di Mafalda. La tiratura di 5.000 copie andò esaurita in due giorni.

La collaborazione con “El Mundo” andò avanti per oltre due anni e mezzo, fino al 22 dicembre 1967 quando il quotidiano chiuse. Nel frattempo Jorge Álvarez pubblicò il secondo volume-raccolta delle strisce. La terribile bambina ricompare in edicola solo il 2 giugno 1968 (su “Siete días”). In quell’anno non solo Jorge Álvarez pubblica altri due volumi di Mafalda, ma per la prima volta trenta strisce del personaggio vengono pubblicate in Italia all’interno del volume antologico “Libro dei bambini terribili per adulti masochisti”. Il primo volume completamente dedicato a lei in Italia apparve solo un anno dopo: si intitolava “Mafalda la contestataria” e la prefazione portava la firma di Umberto Eco; intanto in Argentina usciva il quinto volume della serie.