Capita spesso nella lunga carriera di un super eroe che arrivi il momento di “ripartire da zero”: nuovi inizi, un nuovo costume, un cambio di scenario, una crisi… la lista delle opportunità in tal senso è lunga. Chi ha portato il concetto di “ripartenza” a un nuovo livello, tuttavia, è Black Widow: dai tempi del megaevento Secret Empire, durante il quale ha perso la vita, il suo ritorno in scena è avvolto nel mistero più assoluto, al punto che la stessa Natasha Romanoff fatica a capire chi sia in realtà, quanto della sua vita passata sia presente in quella attuale e cosa dovrebbe fare del suo futuro.

A narrare le gesta della rinascita della Vedova Nera sono attualmente Kelly Thompson e Elena Casagrande, che nella nuova serie si muovono – proprio come la protagonista – in equilibrio tra passato e futuro, nel tentativo di rendere onore ai temi classici del titolo e di portare Natasha su sentieri inesplorati.

La sceneggiatrice di Captain Marvel e Deadpool descrive il suo approccio con queste parole:

 

Black Widow #2, copertina di Adam Hughes

Thompson – In realtà avevo proposto una versione di questa storia nel 2017, ma non se n’era fatto nulla: non era il momento giusto. Ma quando la Marvel nel 2019 mi ha chiesto se mi sarei voluta occupare di una nuova serie di Black Widow, ho rispolverato la vecchia proposta, l’ho tirata un po’ a lucido e ho parlato con l’editor Sarah Brunstad di come avrei voluto raccontare una storia profondamente emotiva di Natasha, una che lasciasse veramente un segno sia sul personaggio che sui lettori.

Non ricordo se fui io o Sarah a scegliere per prima Elena come disegnatrice, ma nel momento in cui abbiamo pensato a lei, sapevamo che dovevamo averla. Tutto quello che aveva fatto fino a quel momento sembrava perfetto per ciò che stavamo cercando di realizzare. E quando abbiamo coinvolto Jordie Bellaire per i colori, sapevo che avremmo realizzato qualcosa di speciale.

Scrivo sceneggiature molto dettagliate, soprattutto quando lavoro con qualcuno per la prima volta. Elena ha fatto sua la sceneggiatura e le ha infuso vita in maniera incredibile. Ogni pagina del numero #1 è sublime, grazie a Elena e a Jordie. Ma sicuramente una certa scena a doppia pagina in un corridoio ha dell’incredibile, ed è la mia preferita nel primo numero.

Black Widow #2, anteprima 01

Ho cercato di farmi influenzare un po’ da tutte le storie precedenti, di assimilarle e di elaborare le informazioni che già avevamo per creare qualcosa di nuovo, qualcosa di nostro. Se messa alle strette, direi che il nostro ciclo, in modi diversi, è influenzato soprattutto dal ciclo di Mark Waid e Chris Samnee e da quello di Marjorie Liu e Daniel Acuna.

Ma ci sono così tante fantastiche storie sulla Vedova che è impossibile sceglierne una. Sono una grande fan di quanto Ed Brubaker ha fatto con lei, anche se forse è fuorviante definire la sua storia una storia della “Vedova Nera”. OItre ai già menzionati cicli di Liu/Acuna e Waid/Samnee, aggiungerei che Black Widow #11 di quest’ultimo ciclo è un numero che considero letteralmente una sinfonia. Le scene di combattimento che si svolgono per buona parte in silenzio sono praticamente una master class della narrazione a fumetti.

Ci tenevo molto ad allontanarmi dalle storie sulla Stanza Rossa. Le adoro, ma ormai ne abbiamo viste tantissime, ero pronta a esplorare nuovi sentieri. Detto questo, affinché la serie abbia il sapore di una storia della Vedova Nera, è comunque importante attingere a certi elementi familiari. Quindi abbiamo qualcosa di vecchio e qualcosa di nuovo, mescolati in quella che speriamo sarà una formula entusiasmante ed emozionante sia per Natasha che per i lettori.

Black Widow #2, variant cover di Joshua “Sway” Swaby

Ovviamente dovevamo coinvolgere dei criminali che avessero già dei trascorsi e avversari con dei trascorsi con Natasha, ma non volevamo limitarci ai soliti vecchi sospetti. Quindi abbiamo cercato di attingere alla sua storia e anche di creare nuovi sentieri da tracciare ed esplorare. Basti dire che ogni criminale coinvolto che non fosse una nemesi di alto livello per lei prima degli eventi del nostro primo arco narrativo, lo diventerà per quando avremo finito!

Quanto alla vita attuale che conduce Natasha, credo che sia troppo presto per definirla una scelta. È innegabilmente felice in questo momento, vive la sua “miglior vita possibile”. Ma non sappiamo ancora cosa sia successo dopo quella caduta dalla finestra. Sicuramente un salto di tre mesi dopo una caduta da una finestra può apparire… inquietante.

Succederà qualcosa di enorme nel numero #2, ma davvero non voglio rovinare la sorpresa a nessuno. Ci tengo moltissimo al fatto che i lettori stringano in mano quella pagina, la sfoglino e, se abbiamo fatto bene il nostro lavoro, rimangano senza fiato. Proteggerò quell’esperienza il più possibile. Tutto ciò che posso dire è un vago, ma non iperbolico “questa storia cambierà Natasha per sempre”.

 

 

 

Fonte: Marvel