Una delle prime testate di Dawn of X a far parlare di sé dopo la pausa causata dal Covid-19 è stata X-Factor, la serie dedicata al gruppo investigativo di Krakoa realizzata dal team creativo composto da Leah Williams e David Baldeón (qui trovate la nostra recensione e qui i commenti della Williams sulla sua nuova avventura mutante).

 

 

A completare il trittico arriva ora il disegnatore David Baldeón a raccontare la sua preparazione a questa nuova impresa, i suoi momenti e personaggi preferiti e le sue aspettative sul futuro del team di investigatori marchiati con una “X”:

 

X-Factor #1, anteprima 01

Williams – X-Factor ha sempre parlato di una squadra investigativa o di ricerca dei mutanti. La nostra X-Factor rispetta la tradizione associata a questo nome, ma nel contesto di Dawn of X. Con l’effetto che Krakoa ha su tutto ciò che è mutante, le “ricerche” vanno intese sotto un aspetto nuovo e differente. Esaminiamo alcune delle implicazioni di questo nuovo, coraggioso mondo che è venuto a crearsi. Quindi lo spirito della serie resta fedele alle tradizioni di X-Factor, ma si sviluppa in un mondo molto, molto diverso, con implicazioni diverse.

C’erano molte cose da costruire a livello di design, e Leah ha fatto un ottimo lavoro nel definire lo stile individuale di ogni membro della squadra. Inoltre c’è il fatto che, strettamente parlando, non si tratta di un gruppo di super eroi, ma di una squadra investigativa. Come ultima cosa, ma non meno importante, volevo omaggiare in qualche modo i costumi dell’X-Factor originale di Jackson Guice. Tutto ciò mi ha portato a creare qualcosa di più vicino a delle uniformi anziché a dei costumi. Giunti al dunque, si trattava di decidere cosa avrebbero indossato questi personaggi come uniformi, qualcosa che potesse essere allo stesso tempo personalizzato e parte di una squadra.

X-Factor #1, anteprima 03

La nostra X-Factor ruota interamente attorno ai suoi personaggi, sempre. Anche nelle scene d’azione. Soprattutto nelle scene d’azione! L’uso dei poteri, i cazzotti, le pose e la coreografia, tutto parla dell’essenza dei personaggi. Come reagiscono, come interagiscono cosa provano. La sceneggiatura di Leah mi offre dei personaggi molto profondi e completamente naturali che sono un piacere da raffigurare sulla pagina e mostrare in azione. È qualcosa che cerco di fare sempre, sia nelle serie incentrate su un singolo protagonista che in quelle di gruppo, ma che è tre volte più sensato fare su un X-titolo. È un altro caposaldo della tradizione degli X-Men.

Tra tutti, quelli che più mi hanno colpito sono Daken e Lorna. Non che non li conoscessi, ma ho voluto concedermi uno studio di approfondimento prima di iniziare a lavorare con loro… e hanno fatto scattare qualcosa di davvero speciale in me (Lorna quasi immediatamente, già nella fase di progettazione, Daken poco dopo). Entrambi hanno una vulnerabilità molto sottile che mi piace molto. E trovo il modo (sottilissimo) in cui Krakoa li ha influenzati davvero molto interessante. Ma per essere chiari, non sto alludendo a nulla in particolare con questa affermazione. Parlo solo della mia correlazione e della mia empatia con i personaggi.

Ogni serie di Dawn of X esplora una parte del nuovo mondo mutante post-Krakoa, e anche X-Factor fa esattamente questo: esplora in profondità le implicazioni e le ramificazioni di alcune delle cose che accadono nella nuova nazione mutante. Si parla di resurrezione e di morte, di come la prima cambi la seconda, e dell’effetto che ha sulla gente. Sono sicuro che i lettori ci seguiranno per queste tematiche, ma scommetto che poi rimarranno per la fantastica, sorprendente chimica del nostro cast.

 

X-Factor, character design di David Baldeon

 

 

Fonte: Newsarama