L’ennesima minaccia aliena mette in pericolo l’intero pianeta Terra e ci sono pochi super eroi Marvel che possono affrontare una guerra come Capitan America, il reduce del secondo conflitto mondiale. L’occasione per vedere nello specifico quale ruolo avrà nel salvare il mondo è la miniserie Empyre: Captain America, scritta da Phillip Kennedy Johnson, di cui vi riportiamo le dichiarazioni più interessanti e disegnata da Ariel Olivetti.

 

Empyre: Captain America #1, copertina di Mike Henderson

Johnson – Tra i comprimari della storia ci sono un Kree e uno Skrull e potrete decisamente vedere tensione e sfiducia tra i due, dato il passato complicato tra i popoli. Ma sia i Kree che gli Skrull tendono a vedere gli umani per lo più come esseri inferiori e il loro scopo non è certamente proteggere la Terra. Sono qui semplicemente per sterminare i Cotati e i danni collaterali non sono un loro problema. Capitan America è ovviamente di idee diverse e ha decisamente delle difficoltà con il loro approccio al conflitto.

Dato il legame degli Avengers con Quoi, essi si trovano completamente impreparati al suo tradimento e i Cotati potranno sorprenderli, all’inizio. Ci vorrà un minuto, al gruppo, per ritrovare compattezza e capire come affrontare questa nuova minaccia, compreso Cap. E poiché Quoi conosce gli Avengers così bene, i Cotati sanno già di lui e del pericolo che rappresenta per l’invasione. Cap sarà decisamente in svantaggio, all’inizio della battaglia.

In questa miniserie, dovrà vedersela con un’invasione planetaria semplicemente troppo estesa perché gli Avengers possano occuparsene da soli e sarà sua responsabilità mobilitare non solo l’esercito degli Stati Uniti ma quelli di tutto il mondo. Invece della solita compagine di dei, leggende e super eroi, lo vedremo nel fango e nel sangue accanto a normali soldati e civili che metteranno la propria vita in gioco e che avranno bisogno di una guida come Capitan America per lavorare assieme.

 

Un attacco contro Washington D.C., un prete guerriero con poteri mai visti che vuole cancellare la vita sulla Terra da solo e la difficoltà di lavorare assieme a Kree e Skrull saranno le sfide principali per Capitan America che, ci ricorda Johnson è sempre stato un soldato, prima di essere un eroe, e incarna l’idealizzazione dei migliori valori dell’esercito. Motivo per cui è un onore, per lo sceneggiatore, scrivere il suo personaggio ed è una responsabilità mostrarne orgoglio, cameratismo, senso di unità in questa storia, che vuole anche dipingere il costo terribile, in senso umano, di ogni guerra. Un tema che Johnson conosce molto bene, dato che è un membro attivo dell’esercito degli Stati Uniti.

 

Empyre: Captain America #1, anteprima 01

Johnson – Entrare in conflitto con una minaccia come quella rappresentata dai Cotati è qualcosa che fa pensare e, come ogni soldato, dovrei prepararmi alla possibilità molto concreta di non tornare mai a casa. Il lato positivo è che non avrei in mente dubbi sul fatto che la mia sia una guerra giusta o di trovarmi dal versante sbagliato. La guerra della Terra contro i Cotati non è scatenata dal desiderio di risorse, dalla religione o dalla politica. Il nostro esercito combatterebbe per difendere ogni persona del pianeta da morte certa, il che la giustificherebbe e ci darebbe, si spera, la convinzione necessaria per vincere.

Ogni volta che vedo Capitan America sulla pagina, sempre più vedo in lui più che un Avenger… ricordo il ragazzo che si offrì volontario per l’esercito quando le uniche cose che lo rendevano speciale erano le sue convinzioni e la sua mente. Empyre: Captain America ci mostra Cap nuovamente nel suo ambiente primario, a combattere i Cotati accanto a semplici militari mentre cerca di convincere tutti i leader mondiali a unirsi alla battaglia: è sempre Capitan America e la storia è sempre sopra le righe, ma questa volta ha a che fare con persone, soldati, invece che con divinità. Quando le battaglie sono di persone reali, con limiti reali, le vittorie sono più grandi e le sconfitte più dure. In pratica, la nostra è una storia simile a quelle degli Howling Commandos, ovvero il genere di avventure che Cap è nato per raccontare.

 

Scontati i complimenti dello sceneggiatore per il collega e artista Ariel Olivetti, di cui ha apprezzato soprattutto l’abilità nel mettere in scena i momenti più inquietanti della vicenda, che include anche alcuni elementi horror. Del resto, la concretezza e materialità delle figure umane di Olivetti, che in questo è chiaramente un allievo di Tanino Liberatore, sono ben note ai lettori di un interessante ciclo di storie di Venom di qualche anno fa.

 

Empyre: Captain America #1, anteprima 02

 

 

Fonte: Games Radar