Valerio Schiti pone un altro tassello della propria consacrazione come uno dei disegnatori più influenti in casa Marvel, firmando le matite di Empyre, l’evento fondamentale dell’estate 2020. Ecco le dichiarazioni dell’artista riguardanti la saga sceneggiata da Al Ewing e orchestrata assieme a Dan Slott.

 

Schiti – Stavo lavorando con Dan su Tony Stark: Iron Man, quando Tom Brevoort mi ha chiesto se fossi interessato a essere il disegnatore di Empyre. Ovvio che lo fossi, dato che è uno dei progetti più interessanti che possano capitarti alla Marvel! Ero sul punto di prendermi una vacanza, quando mi ha contattato, quindi ho avuto giusto il tempo di dirgli che accettavo, prima di partire per il mio viaggio. Ho fatto del mio meglio per non pensare a Empyre per tutto il tempo.

Ero davvero entusiasta della cosa. Mi hanno sottoposto un sacco di idee interessanti: un nuovo super cattivo, imperi cosmici, battaglie epiche e l’opportunità di creare un sacco di nuovi veicoli e personaggi, una delle cose che più mi divertono. Decisamente un’offerta che non potevo rifiutare.

Empyre #1, variant cover di David Finch

I Fantastici Quattro sono uno dei miei gruppi preferiti, quindi ero molto felice di averli sotto le mani. Ho disegnato la Cosa su Guardians of the Galaxy, qualche anno fa, e su Marvel Two-in-One, dove ho potuto disegnare anche la Torcia Umana. Prima d’ora, però, non avevo mai avuto modo di lavorare sull’intera famiglia. In particolare, avevo nella mente da parecchio tempo un paio di idee per Susan e Reed. Mi sono divertito a liberare finalmente la mia creatività.

I Cotati sono un popolo spaziale che esiste da un sacco di tempo. Una volta erano un elemento fondamentale nelle saghe della Madonna Celestiale e della Guerra tra Kree e Skrull. Quando abbiamo deciso di riportarli in scena mi è parso importante dare una rinfrescata al loro aspetto, mostrare come la loro civilizzazione è cambiata sin dall’ultima volta in cui li abbiamo visti. Ho iniziato a progettarli partendo dalla loro forma originale, per poi immaginarne l’evoluzione, la crescita, come se fossero cambiati per adattare i loro corpi a differenti funzioni e per sopravvivere nell’universo. In fin dei conti sono delle piante.

Ci sono tanti bravi disegnatori che collaborano ad Empyre, quindi ho pensato che sarebbe stato interessante utilizzare la diversità fisica tra gli individui della razza per dare a tutti un’opportunità di divertirsi, di creare i propri Cotati: forti, alti, piccoli, verdi, rossi, maschi, femmine… tutto è possibile ed io mi sono limitato a fornire una base di partenza. Una volta i Cotati erano solo piante nude, ma avevamo bisogno di una forma più evoluta, quindi ho pensato ad armi e armature, abiti, oggetti che mostrassero quanto e come siano cambiati e dessero loro ruoli e personalità diverse.

 

Su suggerimento della moglie, Schiti ha preso spunto dalle civiltà precolombiane per gli aspetti culturali dei Cotati, incluse le loro architetture. Per il resto, le principali suggestioni interne alla serie, dal punto di vista stilistico, sono state le storie dei Fantastici Quattro disegnate da John Byrne, gli Avengers di John Buscema, le saghe di Alan Davis e una generale rilettura degli eventi Marvel del passato.

 

Schiti – Per la prima volta vediamo la nuova alleanza tra Kree e Skrull, quindi avevamo bisogno di rinnovare l’aspetto di un sacco di cose. Siamo davanti a un impero intergalattico, a due grandi civiltà guerriere riunite. Ho preso ispirazione sia dall’Impero Romano che dagli antichi Greci. Alcune delle influenze, soprattutto per quanto riguarda i Kree, erano già presenti, quindi mi sono trovato a sottolineare dei tratti precisi. Credo si veda soprattutto nelle aggiunte che ho apportato al costume classico di Hulkling. Ora dovrebbe apparire come un misto tra un imperatore romano e una versione spaziale di Alessandro Magno. Tutto voleva essere aggressivo e pericoloso nell’aspetto, quindi navi spaziali triangolari con grandi ali puntate in avanti, letali e veloci.

 

 

 

Fonte: Marvel