Batman: Cavaliere Bianco, assieme alle storie che hanno seguito la miniserie, è stato uno dei grandi successi DC Comics degli ultimi anni e ha definitivamente consacrato Sean Murphy tra gli autori di maggior qualità del panorama americano. Uno dei personaggi più felicemente reinventati da questa versione del mondo dell’Uomo Pipistrello è certamente l’amatissima Harley Quinn, che ad ottobre sarà protagonista di una storia tutta sua, targata ovviamente Black Label.

 

 

Batman: White Knight presents Harley Quinn vedrà Murphy collaborare solo per quanto riguarda la stesura del soggetto, mentre la sceneggiatura sarà interamente affidata a sua moglie, la romanziera Katana Collins, per le matite di uno dei nostri disegnatori preferiti, l’italianissimo Matteo Scalera. Proprio la Collins è stata intervistata da Games Radar e noi siamo a riproporvi le sue considerazioni di maggiore interesse, nonché le prime, spettacolari tavole in anteprima di Scalera.

 

Collins – Adoro il personaggio di Harley Quinn. Sean mi ha fatto conoscere la serie animata classica di Batman, quando andavamo al college, e mi ricordo il giorno in cui vidi l’episodio intitolato Mad Love e mi innamorai di lei. Scorriamo avanti di parecchi anni, io Sean siamo sposati e assisto a quel che ha fatto con lei, nelle sue serie. Ho guardato tutto dalle quinte, mentre scriveva Cavaliere Bianco e La maledizione del Cavaliere Bianco. Quando si è una coppia di artisti, ci si scambiano idee in continuazione e io gli ho fatto da cassa di risonanza, come lui fa sempre con me e i miei libri. Quando parlavamo delle rispettive storie, ho iniziato a pensare a come avrei immaginato l’evoluzione di Harley, la crescita del suo personaggio.

Batman: White Knight presents Harley Quinn, copertina di Matteo Scalera

Nel mondo immaginato da Sean, in La Maledizione del Cavaliere Bianco, lei ha appena dato alla luce due gemelli, figli di Jack Napier, Joker. Ora lui è morto e Batman è in prigione. La mia storia ci mostra Harley un paio d’anni dopo il termine di La Maledizione. Ora è la madre single dei figli di Joker e fatica ad affrontare le stesse difficoltà che si presentano a ogni madre, credo: la depressione, capire come ci si comporta in quel ruolo, essere se stessa nonostante tutto e tenere tutto questo in equilibrio.

Aggiungeteci il fatto che lei è Harley Quinn e che ora vive in un mondo senza Jack, senza Joker e senza che Batman possa far parte della sua vita, per lo più. Pertanto, quando un serial killer fa la sua comparsa a Gotham e la scena del crimine fa pensare a possibili legami con il Joker, la polizia e l’FBI chiedono l’aiuto do Harley per risolvere il caso.

Credo che la cosa più entusiasmante per me sarà introdurre due nuovi cattivi, ispirati all’età dell’oro della vecchia Hollywood. C’è un nuovo criminale sulla scena, chiamato Producer che sta creando una nuova generazione di malvagi. Alla fine di La Maledizione, Azrael ha ucciso parecchi dei criminali di Gotham e in questa storia c’è qualcuno che sta dando vita a una nuova infornata. Da qui emerge la villain principale della vicenda, ovvero una donna chiamata Starlet. Si dipinge di bianco e nero, diciamo, e ha l’aspetto di una diva del cinema di una volta.

 

Tra tante versioni di Harley Quinn viste nel corso degli anni, la novità introdotta da Katana Collins è quella di mostrarcela come una giovane madre sola, il che la pone in una posizione più matura dell’abituale. L’autrice dichiara di voler creare una atmosfera “familiarmente originale”, che conservi le caratteristiche fondamentali dell’identità del personaggio, ma mostrandocelo sotto una luce del tutto nuova. Inoltre, anche il rapporto di confidenza e amicizia tra Batman e Harley, creato da Murphy nel suo universo narrativo, verrà esplorato ulteriormente.

 

Batman: White Knight presents Harley Quinn, variant cover di Matteo Scalera

Collins – Sapevo che Matteo Scalera sarebbe stato il nostro disegnatore sin da subito. Volevamo lavorare con lui da tempo, perché Matteo ha un talento pazzesco. So che è scontato, ma quando scrivi romanzi non hai modo di vedere realizzata in immagini la tua storia, che prende vita in maniera così affascinante. Quando hai a fianco un artista del calibro di Matteo, a volte la cosa migliore che puoi fare da scrittrice è metterti da parte e lasciare che lui prenda le redini di alcune scene.

Scrivere comics è molto diverso, rispetto a un romanzo, e penso di essere ancora all’interno di un processo di apprendimento. Ma sono convinta di essere stata a contatto con abbastanza fumetti da poter capire la maggior parte dei processi, sebbene mi abbia stupito, mentre sceneggiavo, rendermi conto di quanto necessaria sia una grande sintesi.

Nella prosa puoi permetterti tutti i florilegi che vuoi, prenderti due pagine per descrivere il modo in cui la luce della luna si manifesta attraverso una finestra e i pensieri che scatena nei personaggi. Ma non hai spazio per cose del genere in un fumetto. Quando hai un artista di cui fidarti e sai che sarà in grado di comunicare nel suo lavoro quel che volevi dire, non hai bisogno di esprimere a parole quando sia affascinante il chiar di luna dalle finestre. C’è Matteo che lo mostra a tutti al tuo posto.

 

 

 

Fonte: Games Radar